da "AURORA" n° 1 (Dicembre 1992)

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Stagione di disastri ambientali

Ezio Beccari

Alluvioni e frane sono all'ordine del giorno in Italia e ogni anno si ripropongono gli stessi interrogativi sullo sfascio ambientale del Bel Paese.
Ormai č chiaro a tutti che non si tratta della fatalitā ogni qualvolta indicata come causa dalle autoritā responsabili, ma degli effetti catastrofici di una colpevole incuria, di una irresponsabile gestione del territorio e delle sue risorse.
Non ci si deve meravigliare se, dopo aver devastato monti, coste, boschi, dopo aver saccheggiato le risorse naturali, assistiamo ad una serie di gravi emergenze e danni provocati dalle frequenti alluvioni e dalle innumerevoli frane, con relativa perdita di numerose vite umane.
Non si tratta di disastri naturali imprevedibili, ma di tragedie la cui causa risiede nella mancata prevenzione, nella mancanza di una politica di difesa rigorosa del territorio, nella mancata promulgazione di leggi dure, chiare e precise che, oltre al bene ambiente, tutelino il diritto alla sicurezza dei cittadini.
Approvare la costruzione di una diga solo nell'interesse di certi industriali (600 miliardi spesi per la diga del Bilancino, in Toscana, iniziata nel 84 ed ancora non completata), o costruire caoticamente lunghi pendii franosi ed instabili per avvantaggiare la speculazione edilizia (come a Genova) determinano poi conseguenze di cui i disastri e le vittime umane di questo periodo sono solo una prima avvisaglia.
Sperare che la classe politica italiana, immersa nella melma consociativa delle tangenti e della corruzione, possa porre, nel breve periodo, rimedi č solo una illusione. 
Il potere economico considera prioritario il profitto rispetto a qualsiasi etica morale, umana ed ambientale.
D'altronde č inutile ostinarsi in una denuncia sterile delle situazioni di speculazione e degrado.
Occorrono proposte concrete e azioni forti per scuotere dal torpore e dall'indifferenza (che noi configuriamo da sempre come colpevole corresponsabilitā) i nostri concittadini.
Dobbiamo anche noi elaborare, tra le altre cose, soluzioni possibili che coniughino il progresso tecnico e le esigenze economiche con una maggiore tutela del bene ambientale.
Č urgente provvedere ad una politica del territorio che tenga conto del benessere collettivo e dei valori ambientali e che penalizzi senza pietā i settori che tendono, per interessi personali, ad uno sfruttamento irresponsabile del bene comune rappresentato dal territorio nella sua integritā.

Ezio Beccari

 

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