da "AURORA" n° 2 (Gennaio 1993)

RECENSIONI

Alberto Ostidich
Sulla democrazia
Edizioni di Ar, Padova '91   pp. 124   £. 15.000

Esattamente un anno or sono le edizioni di Ar pubblicavano il saggio di Alberto Ostidich "Sulla democrazia" che a tutt’oggi resta un testo validissimo di riferimento per la tematica sul tema: quello appunto della dottrina e dei regimi sedicenti democratici, nelle loro valenze proprie come nei presupposti storici ed ideologici.
In poco più di un centinaio di pagine l’Ostidich sintetizza, con uno stile scarno ed essenziale, due millenni e mezzo di critica all’utopia democratica e conduce una critica serrata che demolisce tutte le distorsioni anche etimologiche del termine; in primis i suoi quattro princìpi caratterizzanti ed essenziali, e cioè quello di uguaglianza, libertà, sovranità popolare e progresso, come si sono affermati nel mondo moderno almeno da due secoli a questa parte, dalla rivoluzione francese in poi.
Nel primo capitolo l’autore ci guida in un rapido excursus storico sullo sviluppo della dottrina democratica, dalla filosofia greca di Aristotele, dei Cinici ed Epicurei, fino all’incontro con il cristianesimo. 
E ricorderemo in proposito come, in un testo filosofico, Omar Vecchio avesse individuato proprio in questo incontro (anzi incesto!) tra filosofia greca del periodo ellenistico e il filone giudeo-cristiano il brodo di coltura ideale del nihilismo moderno, fino alle estreme conseguenze. (1)
La caduta ideologica riprende poi nella prima metà del Trecento fino al Luteranesimo ed oltre, quando spirito biblico protestante e Legge giudaica si incontrano nel comune fattore unificante del sorgente capitalismo. 
Due nomi per tutti: l’ebreo olandese Baruch Spinoza e l’economista scozzese Adam Smith.
Il secolo dei Lumi, la rivoluzione francese, il socialismo utopistico e quello marxiano (evidentemente non utopistico!), non rappresentano in fondo che i logici sviluppi finali di quelle lontane premesse filosofiche e religiose.
Alberto Ostidich passa quindi a trattare dei vari corollari, a cominciare ovviamente dal principio di eguaglianza (con relativo suffragio universale, masse, ecc....) e passare poi al tema della libertà, tra i più stravolti dalla moderna reinterpretazione socio-politica.
E poi ancora sovranità, rappresentata dal basso, contrattualismo e via dicendo. L’ultimo mito moderno (contraddizione in termini!) a venir affrontato e quello del progresso, anzi Progresso.
Mito quest’ultimo, a dire il vero, oramai declinante anche in occidente, per non parlare del resto del mondo!
Nei vari capitoli, Ostidich coglie i nodi essenziali del problema, pur nella stringatezza di un saggio a fine divulgativo, per ogni tema del quale non basterebbe un intero volume di approfondimento.
Egli inoltre ci offre una sollecitazione culturale per una rilettura di autori antichi e moderni, da lui citati con proprietà e cultura. Una panoramica del pensiero antidemocratico antico e moderno.
Ma a parte il suo lato teorico, "Sulla democrazia" ci offre anche spunti e motivi di riflessione sulle vicende del mondo contemporaneo, fino all’attualità della cronaca corrente. 
Come quella notazione sulla libertà di pensiero ed espressione concessi in regime democratico: «In ogni caso è da tener presente il principio che la quantità di libertà concessa è inversamente proporzionale alla qualità dell’avversario, soprattutto quando questi si sia dato forme organizzate». (2)
Come non correre con la mente allo spazio che i media hanno concesso a fenomeni pseudopolitici e clowneschi il cui unico risultato, oltre che infangare un glorioso passato europeo, è stato proprio quello di giustificare una repressione generalizzata, annullando anche la possibilità di ristabilire la verità storica? Si ricordino di tale lampante verità quei personaggi chiamati ad esibirsi sui giornali e alle televisioni di regime; gente che con la sola presenza e modo d’esprimersi ha ampiamente offerto il fianco a quel ridicolo gettato a piene mani dagli scaltri prosseneti della (dis)informazione al potere.
Il motto proudhoniano andrebbe riveduto ed aggiornato: «La TV mi fa parlare! Dove ho sbagliato?»
E che dire, seguendo sempre la traccia dell’opera di Ostidich, di altri famigerati mestatori che da giovani avevano additato proprio nella democrazia la suprema infezione dello spirito, salvo ricredersi in età senile (e non mai matura), fino a farsene volutamente e ben remunerativamente infettare, al punto da rinnegare (ecco i cattivi maestri!) la lotta a cui spinsero i giovani, in cambio di uno scranno parlamentare (sempre più comodo di una branda in cella) o di una segreteria donde cui dare ancor peggior spettacolo di se!
Tornando al libretto di Ostidich, nella conclusione l’autore scrive:
«Mi ero in sostanza prefisso, partendo da posizioni quanto più possibile scevre da apriorismi o chiusure mentali, di compiere un’analisi tesa alla ricerca, all’affermazione e alla difesa di quei valori misconosciuti dalla democrazia, che ritengo siano il principio e il fine dell’uomo. Vi sono, almeno in parte , riuscito?». (3)
La nostra personale risposta è sicuramente affermativa! E la presente breve recensione vuole essere un riconoscimento ed una sollecitazione; per i nostri lettori a procurarsi il testo in questione e studiarlo accuratamente, specie in un periodo di riflusso e crisi come l’attuale, per l’autore a continuare sulla via intrapresa, approfondendo, in altrettante monografie, le varie tematiche di "Sulla democrazia". 
Ed anche un accorato invito, rivolto ai responsabili di una casa editrice gloriosa: perché torni sulla retta via di una cultura alternativa, etimologicamente rivoluzionaria, degna del nome e del passato, abbandonando funambulismi assurdi ed evitando di inseguire mode tanto più fugaci quanto aberranti. E se anche, per loro come per noi, i riscontri saranno lenti e tardi ad arrivare, la poca libertà concessaci sia almeno il segno, la misura della qualità dell’opera e degli operatori. 
Sulla democrazia ... non si può fare nessun altro affidamento!

Carlo Terracciano

Note:

1) Omar Vecchio: "Essenza nihilista dell’occidente cristiano" - Ed. Barbarossa, Saluzzo '88.
2) Alberto Ostidich: "Sulla democrazia" - Ed. di Ar, Padova '91; pag. 62, nota.

3) ibidem; pag. 119.

 

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