da "AURORA" n° 5 (Aprile 1993)

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Una visita a Mosca

Marco Battarra

In occasione del primo congresso dedicato ai Popoli oppressi dal Nuovo Ordine Mondiale organizzato dalla rivista "Den", dal quotidiano "Sovetskaja Rossija" e dal Fronte di Salvezza Nazionale, svoltosi a Mosca il 2 marzo scorso, una delegazione mista italiana si è recata a Mosca per stringere ulteriormente i rapporti già instaurati in occasione del precedente viaggio.
Della delegazione facevano parte Marco Battarra, direttore di "Orion", Carlo Terracciano, in rappresentanza del Movimento Antagonista, e Claudio Mutti, in rappresentanza del gruppo islamico "Murabitum" e dell’Islamic Council of Defence of Europe.
Organizzata dall’infaticabile Aleksandr Dughin, la visita a Mosca della nostra delegazione è stata particolarmente densa di incontri al massimo livello con rappresentanti dell’opposizione radicale a Eltsin.
Lunedì 1 marzo la giornata è stata dedicata alla comunità islamica. 
Dopo una visita alla Moschea di Mosca e l’incontro con alcune rappresentanze diplomatiche di paesi islamici, nei locali della sede del Partito della Rinascita Islamica, si è svolto un lungo incontro con Gaidar Dzemal, responsabile politico del Partito, con l’amico El Chat e con alcuni esponenti di comunità islamiche delle regioni asiatiche dell’ex-Unione Sovietica. 
Nel corso del lungo colloquio, protrattosi fino a tarda notte, è stata analizzata la posizione del PRI nell’ambito del Fronte della Salvezza Nazionale, la crisi balcanica, gli scontri interetnici che vedono coinvolte le comunità islamiche, le possibilità di sviluppo dell’Islam in Russia ed in Asia. 
Una particolare convergenza di vedute è stata riscontrata quando si è analizzata l’azione delle forze mondialiste, individuando in modo particolare il ruolo degli Stati Uniti.
Martedì 2 marzo, nel salone del palazzo dei giornali della "Ulica Pravda", si è svolto l’annunciato congresso dedicato ai Popoli oppressi dal Nuovo Ordine Mondiale.
Nella mattinata di mercoledì 3 marzo la nostra delegazione si è incontrata con Chamil Sultanov, politologo e polemologo di grande fama ed esponente islamico della redazione del settimanale "Den", il periodico più popolare tra le forze di opposizione. 
Dopo aver effettuato un reciproco scambio di interviste, ci è stata illustrata in maniera approfondita l’attuale situazione dello scontro in atto a Mosca.
Nel pomeriggio si è svolto l’incontro forse più importante dal punto di vista operativo. 
Nei locali della redazione del quotidiano nazionalcomunista "Sovetskaja Rossija", abbiamo incontrato Eduard Volodin, firmatario dell’appello al popolo dell’agosto 1991 (Cfr. "Origini" n° 7 e "La Russia che dice No". Ed. "All’insegna del Veltro") fondatore e copresidente del Fronte di Salvezza Nazionale ed osservatore politico di "Sovetskaja Rossija". 
Nel luogo incontro è stata effettuata una accurata analisi dello stato delle forze della opposizione sia in Russia che nell’Europa occidentale. 
Durante il colloquio è venuto a portare il suo saluto il redattore capo Georg Cichin che ha tenuto a sottolineare quanto sia importante, e non solo in Russia, la collaborazione fra tutte le forze sinceramente antimondialiste. 
Lasciandoci, ha dichiarato che «Ci dobbiamo considerare una brigata di partigiani e come tutti i partigiani il nostro compito è quello di liberare la patria dal nemico».
L’incontro è terminato con la decisione di affidare alla rivista "Orion" la costituzione a Milano di un ufficio stampa del Fronte di Salvezza Nazionale in stretto contatto con Eduard Volodin, e con l’istituzione di un rapporto di collaborazione diretto tra il quotidiano "Sovetskaja Rossija" e "Orion" che si svilupperà sia con lo scambio d’informazione che di articoli. 
In relazione a ciò, al nostro rientro, è stato immediatamente diffuso un comunicato stampa.
Inoltre in seguito ad accordi intercosti tra "Orion" ed altre realtà europee, sono stati immediatamente costituiti gli uffici stampa del FSN sia in Francia che in Belgio.
La giornata di giovedì 4 marzo è stata interamente dedicata alla geopolitica. 
Organizzato da Aleksandr Dughin, nei locali dell’Associazione Ufficiali, si è svolto un lungo dibattito sulle differenti interpretazioni geopolitiche dell’attuale situazione mondiale ed in particolare sulla contrapposizione tra Eurasia ed America. 
Il dibattito si è svolto in special modo tra Carlo Terracciano, della redazione di "Orion", ed il colonnello di Morozov, rappresentante della scuola geopolitica russa. 
Di questo incontro si parla in maniera dettagliata nel n° 103 di "Orion", quasi interamente dedicato a questo viaggio. 
Qui vogliamo solo riportare queste parole del colonnello Morozov: «Il nostro compito è quello di far conoscere al popolo la strategia dell’anaconda, cioè far sapere quale è la strategia dell’atlantismo e del mondialismo. Nostro dovere è quello di opporsi a questa strategia grazie all’unione di tutte le forze, i paesi, i popoli dello spazio eurasiatico».
Nel corso dei lavori sono giunti alla nostra delegazione i saluti da parte dei generali Nikolai Klokotov e Danilenko, impossibilitati a partecipare ai lavori a causa dello stato di grande tensione di quei giorni.
Nella serata ci siamo recati in visita allo studio del pittore di origine siberiana Evgeni Vidilanski, autore del ritratto di Ungern riportato in copertina del citato numero di "Orion". 
In tutta la recente opera di Vidilanski è predominante il tema della tradizione dell’Eurasia e della simbolica collaborazione tra le forze antimondialiste.
Nel corso di una seconda visita alla redazione di "Den", venerdì 5 marzo, abbiamo incontrato Aleksandr Prochanov, uno degli uomini di punta dell’opposizione radicale nazionalcomunista, scrittore, direttore della rivista "Den" da due anni, firmatario dell’appello al popolo dell’agosto 1991, promotore e co-presidente del Fronte di Salvezza Nazionale, fondatore e presidente del movimento politico "Den", una delle componenti più importanti del FSN. 
Prochanov ci ha raccontato dettagliatamente la storia del suo giornale che per i tre mesi successivi al golpe è stato il solo organo della opposizione e che oggi si pone come scopo principale la lotta contro la tendenza pro-americana e pro-sionista nella cultura. 
Ci ha poi spiegato come le idee delle diverse componenti dell’opposizione, i bianchi ed i rossi, non siano in contrasto in quanto la giustizia sociale dei rossi e la giustizia nazionale dei bianchi hanno lo stesso fine e sono strettamente correlate non potendo esistere l’una senza l’altra. 
«Il popolo russo ha perso la possibilità dello sviluppo nazionale e si è impoverito. È per questo che oggi ogni vero russo è nello stesso tempo nazionalista e comunista. Noi abbiamo cercato di fare una sintesi tra le due ideologie». 
«Il nostro scopo finale è la restaurazione dello spazio eurasiatico, del quale l’Islam è una componente fondamentale». 
«La lotta degli ortodossi contro l’Islam è priva di senso. Sono gli americani che vogliono opporre queste due componenti fondamentali dell’Eurasia».
Nel corso della serata, accompagnati da Gaidar Dzemal e da El Chat, dopo aver preso una serie di precauzioni ed aver girovagato in auto per più di un’ora nell’estrema periferia moscovita, abbiamo incontrato uno dei capi della resistenza islamica del Tagikistan, attualmente in clandestinità a Mosca. 
Di questo incontro ed in particolare della situazione in quella regione dell’Asia centrale, parleremo dettagliatamente in un prossimo numero.
La giornata di sabato 6 marzo è stata interamente dedicata alla manifestazione organizzata dalla rivista "Den" e dal Fronte di Salvezza Nazionale nel centralissimo cinema Udamik. 
A questa manifestazione hanno partecipato tutti i maggiori esponenti dell’opposizione nazional-comunista. 
A margine della manifestazione abbiamo potuto incontrare alcuni di questi esponenti.
La particolare situazione politica carica di tensione, non ci ha permesso di incontrare né gli esponenti parlamentari dell’opposizione, né i dirigenti del Partito Comunista Russo, già da noi incontrati nel precedente viaggio a Mosca (Cfr. "Orion" n° 96, settembre 1992) che comunque non hanno mancato di far pervenire alla nostra delegazione messaggi di saluto e ringraziamento per la nostra opera.

Marco Battarra

 

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