da "AURORA" n° 5 (Aprile 1993)

PREMIO MORTADELLA

Premio Mortadella

Omnibus

# Intervistato il celebre spogliarellista Luciano Benetton (da "Sette" del 11.2.93) «La volgarità vera sono i soldi sprecati.» «L’accusa di vendere maglioncini sfruttando il Terzo Mondo è banale. Noi siamo un’azienda che vuole vendere... facciamo guadagnare i nostri commercianti, abbiamo prodotti che costano sempre meno.» «La Caritas che critica la mia campagna pubblicitaria è come quelli di Rifondazione che vogliono che io paghi le tasse». «Noi facciamo un triplo servizio: Il primo ai ricchi che non hanno più spazio negli armadi, il secondo ai poveri che non hanno vestiti, il terzo a noi perché se la gente svuota gli armadi corre poi a comprare nuovi vestiti». [È del tutto evidente -commenta Patrizia R. da Gualdo Tadino (PG)- che non sono gli ammennicoli nascosti del senatore del PRI la sua parte più vergognosa.]

# "Il Gazzettino" [Il quotidiano più letto dalle domestiche venete, secondo le personali rilevazioni statistiche del nostro lettore Mario P. di Jesolo] ha pubblicato in 1ª pagina un articolo della Scema Ridens della fauna mondana che, alla vigilia del festival di Sanremo, così scrive: «La scelta di Pippo Baudo di invitare una rappresentante della terza età è sicuramente intelligente e vincente, a prescindere dalla mia persona (...) Il più popolare e spettacolare avvenimento dell’anno, atteso con trepidazione e trasmesso in tutto il mondo, quest’anno ha un ospite in più. Io, Marta Marzotto, cercherò di rappresentare al Festival tutti i possessori della carta d’argento: cercherò di dimostrare che a 60 anni si può ancora apparire, che si può essere gradevoli e, spero, ironici, intelligenti e bravi... Grazie, Pippo!» Marta, Và con Dio.

# Riso blasfemo. Un gesto gravemente oltraggioso viene definito, dal periodico per preti, religiosi e laici "Settimana", il lancio di riso sugli sposi. «Nessuno ha diritto di buttare e sprecare il superfluo: non è nostro, è dei poveri. Chi lo fa ruba ai poveri». [Che lo spreco sia un peccato della nostra società americanomorfa -osserva Gianni P. da Genova- è assodato. Che ciò sia da imputare, come pretenderebbero questi mistici dell’anticonsumismo, al mancato utilizzo a fini alimentari di qualche manciata di chicchi di riso; ebbene, direbbe Totò, «ma mi facciano il piacere!»]

# Farisei e sepolcri imbiancati. C’è un tale a Roma, che vuole dettare le nuove regole per salvarci tutti dalla peste della corruzione. Si chiama Clemente Ruini e di professione fa il vescovo ausiliario (ossia uno della CEI che andrebbe condannato per favoreggiamento aggravato e continuato pro i vari Sbardella, Gava, Lima, Andreotti, e a cui andrebbero chiesti i danni, materiali e morali, per l’incitamento al voto DC) «In quaresima -ha omeliato il porporato- sarà il momento giusto: proporrò di chiamare a raccolta tutta l’Urbe in una grande liturgia penitenziale. Ma, prima, chi ha rubato dovrà restituire il maltolto. Altrimenti niente assoluzioni.» [Giusta punizione. «E per il "buco" dello IOR, il cui vertice (Marcinkus, De Stroebel, Mennini - tutti monsignori) non è stato processato in virtù dell’art. 11 del Concordato, tre Pater, Ave e Gloria?» si chiede l’amico romano Walter R., antagonista (e anticlericale)].

# L’inquinamento, ormai è più globale del mercato. Emissione di CO2 ed effetto serra, CFC e buco nell’ozono, distruzione delle foreste e piogge acide, morte di specie biologiche e rifiuti tossici indistruttibili, desertificazione e mutazioni climatiche, patologie cancerogene ecc. Niente di tutto questo (ed altro) al convegno su "Ambiente e Sviluppo" tenutosi a Courmayer (AO). Per Luigi Abete, anzi: «Le istituzioni non devono seguire politiche ambientali irrealizzabili, ma determinare le priorità seguendo le regole del mercato». Gli fa eco Giuseppe Guarino: «Nel nostro paese l’attuale politica ambientale non è adeguata al sistema Italia, in quanto troppo ancorata a logiche limitative e restrittive. Per l’industria nuove regole più severe dovranno semmai interessare solo in futuro». In contemporanea alla notizia del convegno valdostano ne viene pubblicata un’altra: «Causa perdite petrolifere, uso di pesticidi e defolianti, sfruttamento neo-capitalistico delle risorse, il Mar Caspio sta morendo e, con esso, lo storione ed il prezioso caviale, che solo in quel ecosistema vive». Anche i ricchi piangeranno, dunque. [«Che sia tale punizione bastevole ai signori Abete e Guarino» si domanda e ci domanda Pippo M. da Muro Lucano (PZ)?]

# Autoriconoscimento. «Il mestiere di pagliaccio è assolutamente onorevole. Sin da bambino ho frequentato i circhi e ho sempre avuto questa convinzione». Cossiga Francesco, (9.3.93)

# Ultimi acquisti dal Vaticano. Il "Sir", che è il bollettino di notizie della CEI (la famosa Conferenza Episcopale Italiana che ha retto per decenni la borsa ai ladroni democristiani -ci ricorda Augusto B., di Roma) si schiera ora e ancora una volta con i suoi protetti-protettori: «SI» al referendum elettorale quale «prima grande occasione per ricostruire il sistema politico di questo Paese, che ha ancora grandi risorse ed energie». Sepolcri imbiancati.

# Per Amato (13.02.93): «Un cretino non può diventare segretario del PSI», ma ministro della sua schifezza di governo sì. Parliamo di Valdo Spini candidato trombato alla successione di Craxi e neo-ministro dell'ambiente (dal 10.03.93).

# La ricetta Alberoni «per ricostruire politicamente, moralmente ed economicamente il nostro Paese» (letta sul "Corsera" del 23.03.93 da Gigi M. di Asti): «Buttarsi avanti senza paura, mettersi a lavorare come pazzi, senza misurare col bilancino la convenienza e la fatica». Ma, osserva contrito l'aedo del Mercato, lo Stakanov -per conto terzi- del liberalcapitalismo: «sono pochi quelli che hanno una mentalità imprenditoriale o di servizio. E sono molto pochi anche quelli che si prodigano, si spendono, che vedremo all'estero, fanno corsi, passano le notti sui libri, non si risparmiano». Se almeno si risparmiasse lui, l'Alberoni ... commenta il nostro amico astigiano ...

# Su "Famiglia Cristiana" del 21.03, tre pagine sono dedicate al caso Citaristi. L'ex-segretario nazionale amministrativo DC, dopo 19 avvisi di garanzia dalle Procure di mezza Italia (per i reati di truffa, corruzione, concussione, falso in bilancio) si dichiara «con la coscienza a posto» e non ci risparmia la predica, come ben si conviene sul giornale dei Reverendi Padri Paolini: «Ciò che mi meraviglia, anzi mi fa rabbia, è vedere scandalizzarsi oggi certi moralisti che, nei rispettivi partiti o nelle istituzioni sapevano ed erano consapevoli di ciò che accadeva». Il lettore-segnalatore BIS, Augusto B. di Roma, si chiede -poco cristianamente- se non sia il caso di ripristinare, in alcuni casi, la pena di morte ...

# Di Patrizia Guerci, una donna di 35 anni, malata di cancro e costretta a recarsi al lavoro in ambulanza, si sono più volte occupate le cronache. Per lei si è mobilitata la solidarietà in diretta, la lacrima di massa, l'informazione sulla sofferenza via tele. Raggiunta la notorietà, la sfortunata dichiara che: «sarebbe meraviglioso un pallone firmato da tutti i giocatori della mia squadra (il Milan, N.d.R.)» e che «spero di vivere fino al 23 Aprile» per andare ad un concerto di Vasco Rossi «Perché -spiega- voglio vivere per i miei figli, prima di tutto, ma anche per questo concerto: sono disposta a qualsiasi cosa e ci andrò anche in barella». Così la giovane madre il cui sogno è una promessa di telefonata del suo idolo canoro, racconta che «l'anno passato già stavo male, ma per sentire Vasco allo stadio di Udine mi sono fatta 10 ore di treno, saltando anche la chemioterapia ..., ma è stato fantastico». È triste doverlo ammettere: per Patrizia la vita è spericolatamente inutile. (Nota redazionale).

# Vittorio Sgarbi. Vittorio Sgarbi si è rilevato una miniera per i lettori di "Aurora": intervenendo su tutto e su tutti, su quasi tutti i rotocalchi e giornali, egli non si pone -evidentemente- il problema di verificare, quando parla o scrive, se la bocca o la mano sia sempre e comunque collegata al cervello. Impossibile seguirlo nei suoi deliri onanistici, nella sua isterica loquacità, nella sua ipertrofica onnipresenza. La giuria ha pertanto stabilito (sebbene a malincuore) di scartare a priori, d'ora innanzi, ogni e qualsiasi segnalazione riguardante il suddetto, esprimendo altresì la ferma convinzione che ciò costituisca l'unica sanzione praticabile nei suoi confronti.

Omnibus

 

articolo precedente indice n° 5 articolo successivo