da "AURORA" n° 5 (Aprile 1993)

NOTIZIARIO

Si è svolta a Montelupo Fiorentino l’annunciata manifestazione del Movimento Antagonista.

L’incontro, moderato da Graziano Carboncini, è stato aperto dal prof. Gianni Benvenuti con una circostanziata analisi storica sugli errori e orrori che seguirono la rivolta studentesca del sessantotto. Le speranze deluse di una generazione che voleva cambiare le regole del gioco e che si ritrovò lacerata e divisa su opposte barriere nei tragici anni di piombo. «Preparare il ’98» ha concluso Benvenuti «evitando gli errori del passato, non permettendo che steccati di qualsiasi tipo dividano gli antagonisti».
Il dr. Alberto Ostidich, nel suo intervento, si è, con particolare attenzione, soffermato sul ruolo del controllo, palese e non, della cultura e dell’informazione da parte del potere. «Una resistenza culturale alla omologazione delle coscienze voluta dal mondialismo è possibile.» ha sostenuto Ostidich «Essa può essere attuata attraverso la diffusione della stampa e dell’editoria antagonista, essendo gli strumenti audiovisivi più facilmente controllabili, quindi sottoposti ad una efficace, anche se non palese censura».
«Manca il catalizzatore della protesta sociale. Bisogna costruire un polo aggregatore che interpreti il malessere di milioni di lavoratori che vedono in pericolo il posto di lavoro.» ha sostenuto il prof. Renato Pallavidini «Dobbiamo costruire lo strumento in grado di veicolare l’opposizione alla ristrutturazione capitalistica che vuole la distruzione dello Stato Sociale e l’asservimento totale dell’economia italiana alle esigenze strategiche della grande finanza internazionale».
Il dr. Carlo Terracciano ha, nel suo intervento, tracciato i possibili futuri scenari internazionali in rapporto al Nuovo Ordine Mondiale, con particolare riferimento alla situazione mediorientale, alla crisi Jugoslava ed alla dissoluzione dell’Impero Sovietico. «Dobbiamo prendere atto degli interessi geostrategici della super potenza americana» ha concluso Terracciano «e ricercare ogni alleanza possibile per far fallire i suoi obiettivi immediati e futuri. Ogni etnia, ogni popolo, ogni religione che affermi la sua identità in opposizione al disegno americanocentrico è un nostro naturale alleato. L’unico modo per contrastare l’avanzata del mondialismo è la stretta collaborazione di tutte le forze che ai suoi disegni si oppongono in modo radicale».
«Non dobbiamo cadere nella teoria complottista di derivazione cattolica. Il Mondialismo è qualcosa di molto diverso dall’azione meccanica portata avanti da un centro pensante, ha mille sfaccettature, ha una destra e una sinistra, al suo interno vi sono forme e forze diverse che interagiscono verso lo stesso obiettivo, a volte anche in apparente contrasto. La Mafia, la Massoneria, la stessa Trilateral, che pure in passato hanno svolto un ruolo importante nell’ambito del progetto mondialista, sono oggi strumenti marginali.» ha detto Maurizio Murelli «Dobbiamo affinare le nostre capacità di leggere gli avvenimenti senza lasciarci trasportare dai sentimentalismi. La collaborazione con tutti i gruppi affini europei (in special modo con il Fronte di Salvezza Nazionale russo) e con l’Islam è essenziale per contrastare con successo l’omologazione e l’uniformalizzazione dei popoli e delle culture».
Il dibattito è proseguito ben oltre l’orario previsto. Particolarmente significativa è stata la curiosità dei tanti giovani presenti che hanno posto tutta una serie di circostanziate domande agli oratori.

 

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