da "AURORA" n° 6 (Maggio 1993)
Premio Mortadella Omnibus # 5 concorrenti per 5 giornate. * Venerdì 16 aprile. Titoli cubitali nelle prime pagine e servizi TV: Razzismo. Aggredito in casa leader degli extracomunitari. / Nazi. Fuoco contro un cingalese. / Agguato a Roma. Torna lo spettro dei naziskin. ecc. ecc. . I particolari sono davvero agghiaccianti: tre incappucciati (ma sicuramente rasati in testa - n.d.c.), gridando a perdifiato: «Kamarad» (?), aggrediscono lo sventurato Nowfer, lo legano e lo sfregiano al volto con segni di svastiche. Poi danno fuoco alla casa del povero cingalese, dopo averla lordata con scritte e simboli nazistissimi. Appresa la notizia, fioccano le dichiarazioni: Mons. Luigi Di Liegro: «là un atto sacrilego di violenza inaudita (...) il ripetersi di atti d'aggressione fascista deve provocare nelle istituzioni ecc. ecc.»; il segretario della CGIL romana, tale Claudio Minelli, chiede «immediata, dura risposta popolare ad un gesto di tale gravità che non può essere ecc. ecc.»; il piccolo-grande uomo, onorevole Teodoro Buontempo, dichiara fra i baffi che «chiunque abbia commesso un atto tanto efferato dev'essere punito con la massima severità (doppia pena di morte? - n.d.c.), però ecc. ecc.»; il ministro degli Interni, Nicola Mancino, che promette: «Subito una legge antirazzismo. Se i tempi dovessero ancora essere incerti, chiederò al prossimo Consiglio dei Ministri di approntare ed approvare un decreto legge ecc. ecc.»; dulcis in fundo il rabbino Elio Toaff che, dall'alto della sua saggezza e bontà, ci impartisce la lezione su, come «nessuno ha diritto di usare violenza e di inferire con manifestazioni di intolleranza razziale Ne provo orrore e vergogna». * Sabato 17 aprile. Articoli su pagine interne a 3-4 colonne e niente TV: oltre alla superficialità dei tagli sulle guance (che non sembrano più a forma di svastica), la polizia rileva l'assenza di qualsiasi colluttazione, che i nodi dei legacci erano approssimativi, che la benzina usata per l'incendio (assai limitato) sarebbe stata tolta dal serbatoio della "Volvo" del «non povero» Nowfer... Di più: il 2 aprile Nowfer era stato ricoverato in ospedale, causa tentato suicidio e, quel 15 aprile, egli doveva recarsi per discutere la causa di separazione dalla moglie...; moglie che non crede alla tesi dell'aggressione, come non ci crede il sig. Assanda, presidente dell'associazione Sri-Lanka (Paese di comune origine dell'aggredito - N.d.R.) ... * Domenica 18 aprile. Il giallo s'infittisce. * Lunedì 19 aprile. Silenzio stampa. * Martedì 20 aprile. Notiziola ad una colonna: il giudice per le indagini, dopo aver interrogato il cingalese Nowfer, sembra non dare alcun credito alla versione ufficiale, anzi, già si parla di simulazione di reato... E adesso, povere jene? Poveri preti e rabbini, poveri sindacalisti e missini, povero ministro (*) volonteroso!? Andrà meglio la prossima volta, alla prossima aggressione nazistica!? [Così NON si augura il nostro Mauro S. di Roma, ex-skinhead e buontempista pentito] (*) Nell'andare in macchina apprendiamo che il Mancino, quale suo ultimo atto legislativo, ha voluto lasciare agli italiani il meglio di sè: prima di affondare, e tirare doverosamente l'acqua, il Ministro degli Interni ha fatto emergere il suo decreto antiskin. (24.4.93)
# «.... ma Mussolini non ritorna e nemmeno Baffone. C'è la Lega che ci pensa a saldargli il conto a questi qui». Così Umberto Bossi, il leader della nuova DC del Nord, intervistato da "L'Europeo" (9.4.93). Alla domanda se la Lega sia pronta a governare, risponde di si ed aggiunge: «Certo non abbiamo esperienza, è vero. Ma teniamo presente che questo Stato fu fatto [con i bei risultati che sappiamo - n.d.c., alias Fidenzio P. di Roma] da dei ragazzi che venivano giù dalle montagne con il mitra in mano e che di esperienza ne avevano meno di noi» [anche se, anche loro, erano stati ben istruiti dagli Alleati - 2° n.d.c.]. L'intervista così si conclude: «Guardi che lei sta parlando col Segretario, della Lega, che raduna il 99% della Lega. Dove vado io, vengono anche gli altri. Io sono quello che ha fatto la Lega. Io sono la Lega». [Gesù, Gesù, dovremo rimpiangere la vecchia DC - si chiede, fra il perplesso e il disperato, il nostro commentatore romano Fidenzio (e noi con lui)
# Carlo Fuscagni scrive sull'"Avvenire": «RAI1 è stata ed è il riferimento del mondo cattolico. L'insieme della programmazione, circa 6mila ore all'anno, risponde alla vocazione "cattolica", fra virgolette, in corrispondenza con la formazione "cattolica" del Paese». [Al DC Fuscagni un cordiale "vaff...", fra virgolette dallo sboccato nostro -e suo- lettore Federico S. di Bibbiena (AR)]
# Intervistata da "L'Italia settimanale" del 21.4.93, la celebre star napoletana dell'hard core, Milly D'Abbraccio, così si confida: «Il mondo del porno è un partito indipendente, non ha nulla a che vedere con gli schemi ideologici, eppure io sono decisamente di destra. Vede, mio padre è sempre stato nella destra, ci ha insegnato che in famiglia ci vuole ordine, rigore, che ci vuole un capo. Non possiamo governare in tanti». [Il futuro ci riserverà dunque una on. Milly del MSI-DN, in concorrenza con la collega e camerata Alessandra? È quanto si augura l'erotomane veronese Silvio R.]
# «Piace all'America l'Italia del Sì» (Ugo Stille, articolo di fondo su "Corsera" del 21.4.93). Noi della redazione non avevamo dubbi. Lo stesso dicasi per il prof. Benvenuti.
# A Romano Forleo, segretario perbene della DC romana, hanno chiesto se metterebbe le mani sul fuoco per Andreotti, Gava, Pomicino. «Per le accuse di mafia e camorra, direi dì sì. Per le accuse di tangentopoli, invece, saranno probabilmente coinvolti. Per il partito, però. Non per arricchimento personale. Ma più probabilmente hanno commesso il peccato di scegliersi collaboratori poco limpidi». Come dire, ladri magari sì, ma assassini spero proprio di no. [a cura di Sebastiano R. di Livorno] # Dalla biografia scritta da un tale Salvatore D'Agata "Antonio Cariglia, il socialdemocratico" (ed. Il Sole nascente, Roma 1990). « Grande adunata oggi a Roma. Cariglia va all'abbraccio del popolo socialdemocratico. Subisso di applausi, quasi un apoteosi. Il popolo si identifica col suo leader, sente di averne finalmente trovato uno dopo Saragat». [l'aureo libretto ci vien segnalato da Enrico T. di Rovigo, il quale non ci rivela però come diavolo ne sia venuto in possesso ... # Per la gioia dei missini, Francesco Kossiga continua ad esternare. E lo ha fatto -come si conviene, a lui e a loro- nella Grande America, alla Columbia University, dove il 15 aprile ha detto di ritenere superati il sistema dei partiti e la Costituzione del '48, nonché di volere per l'Azienda-Italia un regime all'americana, presidenziale e con un parlamento a due Camere elette con metodo uninominale. Peccato però che, a guastare la festa aziendale dei destro-nazionali -scrive Mario S. di Aversa (CE)- loro, i missini, nel sistema che piace all'amerikano Cossiga, non ci saranno. [Dissentiamo. Non ci sarà più il contenitore MSI-DN, ma i vari Nania, Tatarella, Lo Porto, ecc. ce li ritroveremo, lindi e riciclati - N.d.R. (con gli scongiuri di rito)]
# Commento dello storico Leo Valiani al libro-verità dello studioso canadese Bacque, che documenta come, a guerra finita, furono lasciati morire nei lager francesi ed americani, un milione di prigionieri di guerra germanici: di fame, di stenti, di sete, di malattie ... «Fu una guerra atroce. I vincitori ... si vendicarono sui vinti. Non è bello, certo, anche se bisogna tenerne conto ... Dico però che i nazisti sono sempre stati crudeli, gli Alleati lo furono soltanto per qualche mese, qualche mese dopo la guerra». [Questa sì che è obiettività. Vomitevole. -commenta Alberto S. da Tivoli (Roma)]
# Dal prossimo anno accademico a Ca' Foscari si cambia registro. Dal '93-'94 l'Ateneo veneziano, primo in Italia, abolirà il vecchio criterio delle tasse universitarie proporzionali al reddito. In sua vece vigerà il criterio del "merito" che, ha spiegato il magnifico rettore, Paolo Costa «aiuta tutti i meritevoli, anche se può incorrere nel solo errore di aiutare anche chi non ne abbia bisogno». In verità, la riforma non aiuterà proprio nessuno: i contributi a carico degli studenti (ovvero delle loro famiglie) passeranno da una precedente media di 1,6 milioni nel quadriennio, ad un minimo di 1.950.000 lire per i più bravi, sino a 3,4 - 4,5 milioni, secondo la durata dei corsi di laurea. Non basta: le tasse verranno adeguate annualmente al costo della vita e non saranno legate al solo merito. Già dal I anno, infatti, lo studente pagherà di più onde «scoraggiare chi è meno motivato a continuare. Inoltre contribuirà di più chi frequenta le facoltà più congestionate (lettere, lingue, economia) ...». Grazie allora a questa riforma del rettore liberal il "diritto allo studio" varrà per i redditi di papà. Gli altri: studenti-lavoratori, figli di NN o figli di operai ed impiegati -che fa lo stesso- che si fottano!!! [segnalazione incazzosa di Piero S, "cafoscarino"]
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