da "AURORA" n° 6 (Maggio 1993)

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Essere antagonisti oggi

Carlo Terracciano

«Scriva che sono stati i preti», raccomanda Don Vinicio Albanesi presidente della CNCA, la Confederazione che riunisce ben 97 comunità d'accoglienza, al giornalista Carlo Chianura di "Repubblica".

Si parla della vittoria del "SI" per la depenalizzazione dell'uso di droga nel recente referendum. ("Repubblica", 20.4.93)

Don Ciotti, don Picchi, don Gelmini, don Mazzi; tutti i «don» della droga si sono battuti per questo risultato che aprirà la strada alla legalizzazione e alla vendita di droga in farmacia.

E non siamo solo noi a dirlo, a confermare le più fosche previsioni è proprio l'organizzatore del presente referendum, quel Taradash che in una recente trasmissione televisiva post-referendaria ha messo le carte in tavola.

Prossimo obiettivo: l'eroina in libera vendita.

Vedremo allora se le tonache nere che lo hanno appoggiato saranno poi di parola circa il loro rifiuto di questa soluzione del problema, come avevano affermato prima del voto.

Ne dubitiamo.

Del resto questo "SI", nonostante l'effetto di trascinamento di quello elettorale, è passato solo di stretta misura, rispetto alla prevista e programmata valanga di "SI" degli altri sette.

Comunque la clientela è già pronta ed assicurerà alla repubblica italiana introiti notevoli anche con prezzi controllati; se è vero, come riporta lo stesso giornale (cfr. "Venerdì di Repubblica" del 23.4.93, pag. 86: "Non solo Muccioli"), che gli eroinomani, e solo quelli accertati, sono in Italia 300mila e decine di migliaia quelli che abusano di cocaina, anfetamine, ecstasy, ecc.

Altro che monopolio del tabacco!

Del resto non solo lo Stato, ma anche l'assistenzialismo cattolico ne trarrà il suo utile, sia economico che ideologico-politico.

Le strutture riabilitative sono triplicate dagli anni '80: 1.175 + 400 non convenzionate, con un incremento di ospiti che, in otto anni, è passato da 25.000 elementi ad oltre 76.000.

Media di morti per overdose, AIDS e altro: 1.200-1.300 l'anno.

Come sempre, e a suo maggior merito, Vincenzo Muccioli conduce quasi da solitario la sua lotta contro la legalizzazione, come aveva fatto per la recente depenalizzazione, ben sapendo qual'era il vero fine a cui si mirava.

È il solo a parlare di «devastazione morale».

«Se le cose dovessero peggiorare, come noi temiamo, sapremo individuare i responsabili».

Per concludere ricorderemo come la stampa di regime abbia registrato, con maligno piacere, il fatto che il 30% dei giovani di S. Patrignano avrebbe votato per il "SI".

Non sappiamo se ciò corrisponda al vero.

Ma, a parte il fatto che in tal caso saremmo di fronte ad un 70% di "NO" (risultato più unico che raro per tutta l'Italia), simili risultati non fanno che confermarci quanto lavoro di disintossicazione ci sia ancora da compiere.

E non parliamo qui solo di disintossicazione dalle varie droghe, ma di disintossicazione mentale per i drogati dalla propaganda mondialista che da noi coinvolge la stragrande maggioranza della popolazione mondiale.

L'ideologismo libertario è una droga peggiore di qualsiasi crack!

Comunque siamo contenti per Muccioli e per i risultati che ha saputo ottenere, contro tutti, anche in questo campo.

Meglio così.

Anche perché, se i "NO" di S. Patrignano fossero stati l'80%, il 90% o il 100%, il minimo che gli sarebbe potuto capitare sarebbe stata un'accusa di plagio, di forzare la volontà dei suoi giovani elettori, di essere un totalitario padre-padrone o addirittura di aver costretto i suoi ragazzi a votare "NO" minacciandoli con uno stimolatore elettrico per maiali!

Uno strumento bruttissimo, che noi, animalisti convinti, non useremmo mai neppure su quelle povere bestie; ma che non ci porrebbe grossi problemi morali se fosse usato da qualcuno su ben altri maiali a due zampe ...

... con tonaca o senza!

 

Carlo Terracciano

 

 

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