da "AURORA" n° 8 (Luglio - Agosto 1993)

*   *   *

Fuori l'Italia dalla NATO e dall'ONU

Salvatore Buonocore

Il bombardamento americano su Mogadiscio, che ha causato un autentico massacro fra la popolazione civile (circa 80 morti, fra cui numerosi bambini), ha confermato -se mai vi fosse bisogno di ulteriori riprove- che gli Stati Uniti d'America sono uno Stato terrorista.

Da questi terroristi, che si nascondono sotto le insegne dell'ONU per compiere i loro misfatti, l'Italia doveva prendere le distanze e, grazie al gen. Loi, il Governo è stato costretto a differenziare la posizione del contingente militare italiano da quello statunitense.

Gli Italiani sono andati in Somalia, nel quadro di un'operazione umanitaria ("Restore Hope") che si proponeva di aiutare quel popolo ad uscire da una gravissima crisi economica e civile, memori dei vincoli storici e culturali che da oltre un secolo esistono tra italiani e somali

La presenza dei nostri soldati è stata invocata dalla gente, che li ha accolti con simpatia e gratitudine nel ricordo di altri soldati che portavano la stessa bandiera.

Ciò non poteva essere gradito agli americani che sono, invece, andati in Somalia per un fine strategico-militare e per assicurare alle loro compagnie petrolifere la possibilità di sfruttare i giacimenti di petrolio recentemente localizzati in diverse zone del Paese.

Quando il generale Aidid (rappresentante grande parte del Popolo somalo) ha rifiutato di sottostare ai voleri degli yankees è stato dichiarato «bandito internazionale» (stesso trattamento in passato usato contro l'agente della CIA Noriega e contro l'ex-alleato -contro l'Iran- Saddam Hussein), ed i cow boys hanno iniziato a fare la guerra, seminando morte e distruzione.

Il comandante dei nostri soldati, gen. Loi, ha cercato, invece, di dialogare con i Somali e di stabilire con loro contatti amichevoli al fine di giungere alla riconciliazione tra i diversi Clan in lotta. Questo non poteva stare bene agli USA.

Da questo modo differente di agire, che rispondeva a logiche e interessi contrapposti, sono nati i contrasti tra il Contingente italiano e quello USA che hanno rasentato lo scontro armato quando i boys statunitensi, con la loro abituale arroganza, sono sconfinati nel territorio controllato dai parà della Folgore.

Per tutelarsi l'Italia ha legittimamente chiesto un posto al comando dell'UNOSOM, ma gli USA hanno fatto di tutto per negarglielo.

E quando il Governo italiano si è dissociato e ha stigmatizzato il bombardamento indiscriminato su Mogadiscio, gli USA e la loro Agenzia chiamata ONU hanno ammonito gli Italiani a rispettare le regole da loro stabilite o ad andarsene dalla Somalia.

Seppure consapevoli che lo scontro fra Italia e USA in Somalia è solo un episodio, i militanti antagonisti, e quanti lottano contro il Nuovo Ordine Mondiale, non possono non tenere conto dei fatti: il totale appiattimento dell'Europa alla logica americanocentrica non è più monolitico e acritico come sino a qualche mese fa.

Questo dovrebbe spingere il nostro Movimento verso un più fattivo impegno nella lotta per l'Indipendenza nazionale, se non vogliamo che l'Italia continui a rimanere una colonia USA.

Per riacquistare la piena sovranità, la totale autorità militare e l'indipendenza politica dobbiamo porre in discussione i trattati di pace del 1945, che impongono alla nostra Nazione uno stato di sudditanza (inaccettabile) nei riguardi delle Potenze vincitrici dell'ultimo Conflitto Mondiale.

Il Governo e il Parlamento italiano, in maggioranza espressione delle lobbies economiche mondialiste, difficilmente assumeranno iniziative in questa direzione.

Compito delle forze antagoniste all'attuale Sistema dovrà essere quello di sensibilizzare (anche con i limitati mezzi a disposizione) i nostri connazionali sulla necessità che l'Italia esca dalla NAT0 (organizzazione militare creata dagli USA con il pretesto di contrastare l'espansionismo sovietico in Europa, ma, in realtà, per controllare militarmente il territorio del Vecchio Continente).

Anche perché se la NATO è sorta per difendere l'Europa da una possibile invasione sovietica, con la dissoluzione di quell'Impero, l'organizzazione difensiva non ha più ragione di esistere.

Un'altra battaglia da condurre è quella della smitizzazione dell'ONU; dobbiamo spiegare alla gente che questa organizzazione, voluta dalle forze mondialiste alla fine del 2° Conflitto Mondiale per mantenere il nuovo ordine scaturito a Yalta, non è altro che un fantoccio nelle mani degli Stati Uniti di America.

Gli USA, infatti, fanno ratificare dal Consiglio di Sicurezza le loro azioni terroristiche e colonialistiche e le fanno passare per operazioni di polizia internazionale, com'è avvenuto per il bombardamento su Mogadiscio ed in precedenza per quelli su Bagdad e su Panama.

Su queste tematiche, l'Area antagonista deve cercare convergenze con le altre forze antimperialiste per dare vita ad un movimento di opinione che costringa il Governo italiano a chiedere la revisione della Carta delle Nazioni Unite (ad iniziare dall'abolizione dell'anacronistico e scandaloso "diritto di veto" che gli USA, la Gran Bretagna, la, Francia, la Russia e la Cina si sono riservate).

In caso contrario si dovrebbe chiedere l'uscita dell'Italia dall'ONU.

Tantissime nazioni, soprattutto nel Terzo Mondo seguirebbero il nostro esempio infliggendo un duro colpo al mondialismo.

Tutto ciò può sembrare fantapolitica, ma non lo è; anche perché gli avvenimenti che si susseguono dimostrano, sempre di più che Fukujama ha torto: non siamo ancora alla fine della Storia

 

Salvatore Buonocore

 

 

articolo precedente indice n° 8 articolo successivo