da "AURORA" n° 8 (Luglio - Agosto 1993)

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Horia Sima

Claudio Mutti

Lo scorso, 25 maggio è morto in Spagna, ultraottuagenario, Horia Sima, che tra il 1940 e il 1941 fu vicepresidente del Consiglio dei Ministri del governo presieduto dal generale Ion Antonescu. La notizia è stata ignorata dagli organi di stampa.

Eppure Horia Sima ha svolto un certo ruolo nella storia del nostro secolo: impostosi alla guida del movimento legionario romeno (la "Guardia di Ferro") dopo che nel 1938 re Carol II ne aveva fatto eliminare il «Capitano», Corneliu Codreanu, Sima ebbe una funzione rilevante nel preparare l'insurrezione nazionale del 3 settembre 1940, che si risolse con la fuga del sovrano e con l'instaurazione dello "Stato nazional-legionario".

Queste vicende, d'altronde, sono state narrate dallo stesso Horia Sima in un'opera di memorialistica uscita in Italia col titolo "Il crollo di un'oligarchia" (Ed. all'insegna del Veltro, 2 voll. '85-'87).

Con l'estromissione dei legionari dal potere e la conseguente instaurazione di una dittatura militare da parte del Conducator Antonescu, Horia Sima dovette riparare in Germania, ove fu internato nel campo di Buchenwald.

Nell'agosto del 1944, però, la capitolazione della Romania indusse il Reich a liberare i legionari romeni internati nei campi di concentramento tedeschi. Horia Sima fu portato a Berlino e poi al Quartier Generale di Hitler a Rastenburg, nella Prussia Orientale, dove si incontrò con Himmler e Ribbentrop, i quali gli chiesero di combattere a fianco della Germania nella guerra contro l'URSS.

Fu così che Sima si trasferì a Vienna, dove, lanciato un proclama radiofonico per incitare i Romeni alla resistenza, costituì un governo nazionale in esilio di cui rimase presidente fino al termine del conflitto.

Dopo una sequela di fortunose vicende (tra l'altro fu prigioniero anche in Italia, a Fossoli), Sima si stabilì in Spagna e di lì cercò di coordinare le attività della diaspora legionaria, in seno alla quale, tuttavia, non trovò mai un riconoscimento unanime.

Ultimamente si era diffusa in Romania (dove si sono ricostituiti alcuni gruppi che si richiamano all'esperienza legionaria) la voce di un rientro di Sima, che l'interessato però si affrettò a smentire.

 

Claudio Mutti

 

 

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