Cronache... dall'Impero
Albor
LI CHIAMANO «AMERASIAN» i circa sessantamila bambini nati da padre americano sul continente asiatico. I più numerosi vivono a Olongapo, nelle Filippine, un tempo gran parco dei divertimenti per gli
yankees in libera uscita ed ora in abbandono a seguito della chiusura della base navale, decisa nel novembre scorso dal Pentagono. Un avvocato di Los Angeles, in vena di pubblicità, ha chiesto al ministero della difesa americano un indennizzo di 69 miliardi di dollari a favore di questi
«figli a metà» della Grande America. Il primo caso sollevato dall'intraprendente legale è stato quello degli 8600 bambini che vivono precariamente in quel di Olongapo. È infatti facile riconoscere questi "figli del
peccato", o hanno la pelle troppo chiara o troppo scura rispetto agli altri filippini, a seconda che la madre si sia unita con un bianco o con un negro. «Non ci risulta -dicono all'ambasciata USA di Manila- che questi ragazzi vengano discriminati, anche perché le Filippine sono uno stato multirazziale. Eppoi si tratta -concludono- di incidenti che il più delle volte sono stati risarciti: le loro madri erano prostitute». Volontari o no che fossero quegli incidenti con i militari
yankees, ora -con la chiusura della base- è cessata ogni attività mercenaria e tutto è tornato alla misera normalità. Di anormale restano semmai quei piccoli 8600 bastardi, frutto vivente della violenza coloniale degli
SU.
CHISSÀ COME L'HA PRESA MALE, il Gianfranco Fini. Lui, che è nato, politicamente, grazie all'intervento dei "berretti verdi"; lui, che sull'esempio dei
rambo a stelle e strisce si è forgiato, che al culto del "machismo" USA fu allevato. Chissà. Certo è che l'idolo della sua gioventù, il mitico John Wayne, dev'essersi proprio rivoltato nella tomba, allorquando (era il 19 agosto '93) apprese che almeno 200 rudi fanti della gloriosa marina USA erano stati posti sotto inchiesta per aver recitato in un film a luce rossa, rigorosamente
gay. Gli insospettabili attori -tutti di stanza presso la Base di Camp Pendleton- vengono infatti ora accusati di atti sodomitici e di aver essi stessi provveduto a distribuire e commercializzare il frutto delle loro artistiche prestazioni. Insomma, eroi forse no, ma -certamente- avveduti
businesmen questi marines. E questo forse li salverà dalla condanna: le attività del
NCIS (il servizio d'indagine della Marina), del resto, hanno fatto sapere che i marines incriminati, al momento dei fatti, risultavano non essere
... in divisa, e non vi sarebbe pertanto alcun «vilipendio all'onore militare». Inoltre, il
portavoce della polizia di San Diego -competente per territorio- ha ben specificato che, non essendo coinvolti minorenni, negli
SU «i rapporti sessuali fra adulti consenzienti non sono illegali e perciò, per quanto ci riguarda, non è stato commesso alcun reato».
LE GRANDI RIVOLUZIONI spesso iniziano da modesti eventi. Potrà allora essere che un piccolo
college del Midwest americano sia destinato a rivoluzionare i rapporti sessuali, a costituire il segnale luminoso della rivolta contro l'oscurantismo maschile ... Il rettore dell'Antioch College, nell'Ohio, ha decretato che a partire dall'anno accademico '93-'94 gli allievi maschi dovranno ottenere dalle allieve femmine «un consenso esplicito e circostanziato» prima di compiere eventuali atti carnali. Per avventurarsi sui sentieri del sesso, occorrerà dunque premunirsi di un accordo «scritto o registrato» del quale siano chiare le clausole. «Anche perché -ha specificato il portavoce dell'autorità accademica- un assenso iniziale del
partner femminile non può essere considerato come un lasciapassare definitivo e generale. Una studentessa ha pur diritto di porre dei limiti al futuro rapporto, o anche di cambiare idea a rapporto già iniziato». Basta equivoci o false interpretazioni del "no, no" che potrebbero però voler dire sì! Basta con gli stupri per malintesi (i "si, si" che in realtà vogliono dire no)! Non abbiamo dubbi che l'esempio dell'Antioch College verrà seguito da altre, più importanti università: l'idea del contratto sessuale non solo proteggerebbe l'ingenua studentessa da ogni tipo di violenza carnale, ma eviterebbe anche al malcapitato studente
yankee il rischio della corrispettiva denuncia. Tutto ciò è -americanamente parlando- geniale.
DOPO IL DECESSO di Superman e di Batman, anche il destino di Wonder Woman sembra segnato. Della scomparsa del primo -e della sua successiva rinascita- si era discusso a lungo negli
States, coinvolgendo nella colossale operazione di remake pubblicitario il raffinato e smaliziato pubblico
nordamericano. E ce ne siamo occupati anche noi, qui su questa rubrica. Del destino del secondo
supereroe, invece ben poco si sa: al momento Batman è a riposo, dopo un grave incidente i cui esiti finali ci sono -ahinoi- ignoti. Meno incerto il futuro del terzo personaggio -la donna meraviglia- ormai prossima ad essere cancellata dalle scene fumettistiche. Con modalità francamente bizzarre: causa un abnorme, inarrestabile sviluppo dei seni (già
... di natura prosperosi) questi verranno a scoppiare! (Vuoi vedere che, dietro una tale clamorosa esplosione mammellare, c'è lo zampino di quanti, per interesse -case dietetiche in prima fila- si stanno battendo contro la moda delle maggiorate?).
STORIA DI ORDINARIA FOLLIA. Ossia, cronaca flash su di un omicidio esemplare, uno dei 70 che in media, ogni santo giorno, insanguinano gli
States. A Oakland (California), un mattino di agosto Diane Welles -una
tossicodipendente di età imprecisa- sta fuggendo inseguita dalla sua (grassa e lenta) feritrice che l'aveva sorpresa a rubare. Giunta sanguinante davanti ad un
supermarket vi cerca rifugio, invocando aiuto. È invece circondata da un gruppo di onesti consumatori, che la picchiano e la trattengono sino all'arrivo della legittima vendicatrice: la derubata, la quale compie il suo personale massacro, coltellata dopo coltellata. La folla, tutt'intorno, partecipa alla mattanza al grido di «kill,
kill», uccidi, uccidi.
ATTORI, CANTANTI, CALCIATORI: le figurine dei personaggi famosi sono sempre state molto
popolari, soprattutto fra i più semplici e i più giovani. Ma l'idea di rappresentare sulle figurine degli economisti, non poteva -riconosciamolo- che venire a degli americani. Così, per iniziativa del "Flint economics club"
dell'università del Michigan, è nata una serie di trenta figurine dei più celebri economisti su scala mondiale: da Modigliani a Galbraith, da Samuelson a Friedman. Il costo della bustina -disponibile, è bene rimarcarlo, solo presso il Dipartimento di Economia di quell'ateneo d'oltreatlantico- sarà di appena 5 dollari: un vero affare, e una vera pacchia per gli appassionati, con scambi e sostituzioni di doppioni da parte dei collezionisti!
JOHN SHANNON, un veterano del Vietnam, è stato protagonista di un'altra ignominiosa fuga. Stavolta, per essersi precipitosamente allontanato dalla base di Fort Mayer, dopo che era stato sorpreso a rubare dallo spaccio militare biancheria femminile per un valore di 30 dollari. Inseguito dalla polizia, pare abbia confessato la propria propensione al travestitismo. Comunque sia, il 59enne ex-colonnello dei Marines è stato sospeso dalle sue funzioni di sottosegretario
"ad interim" del governo Clinton con la delega per l'esercito, ossia della carica civile di più alto grado nella gerarchia militare USA ...
«GORBY» sarà il piatto forte della cena organizzata dal "Great Old Party" per il 4 novembre. Tra le ultime trovate
yankee per far mettere mano al portafogli, c'è quella del Comitato nazionale repubblicano che, per soli 180 dollari a testa, offre la singolare opportunità di vedere assieme, ad una cena, Gorbaciov e
Schwarzenegger, l'attore tutto muscoli. E, mangiando, ascoltare il discorso d'occasione dell'ex-Presidente dell'URSS. «È capitalismo nella sua forma più raffinata -assicura Anne Stone, la stratega repubblicana- far ricorso a qualsiasi mezzo pur di guadagnare». Ne siamo convinti anche noi.
Albor
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