da "AURORA" n° 11 (Novembre 1993)

LETTERE

Roma 11-10-93

Spett.le Redazione,
ho letto con molta attenzione ed approvato l'articolo di Giuseppe Santoro dal titolo: "l'antagonismo possibile". I temi sono centrati, i riferimenti precisi
Tuttavia dobbiamo renderci conto della realtà. La quale ci dice che ormai la Terra è piccola, molto piccola. Dal punto di vista dell'informazione siamo davvero al "villaggio globale". Chi pensa il contrario sbaglia e perde. La percezione dell'impicciolimento della Terra, ove si pigiano miliardi di esseri umani, non è ancora una coscienza collettiva; tremo al pensare cosa accadrà in quel momento. Però ci sono persone che hanno saputo vedere questa realtà e la stanno utilizzando per i loro scopi. 
Come difendersi e rintuzzare gli attacchi? Ormai le persone attive operano viaggiando per il mondo.
In poche ore si possono raggiungere le zone più recondite del Globo, ove anche fino a pochi anni fa era difficile arrivare. Chi fa ricerca universitaria è, ormai, un'apolide. Come pensare che queste persone, che già parlano molte lingue, fra le quali l'inglese e la più frequente e la più comune, non siano già entrate in una mentalità di tipo mondialista, pronte ad accettare un sistema unico mondiale, che imponga valori sovranazionali, antinazionali, appiattenti le differenze, le peculiarità etniche, le tradizioni intrinseche ai popoli? Siamo ormai circondati da «individui-tipo, deculturati e regrediti ad un livello bio-psichico elementare», ne troviamo già tanti senza dover andarli a cercare al di fuori della nostra stretta sfera tribale.
Per quanto riguarda l'informazione, siamo ormai al messaggio che mescola il sublimale all'emotivo ed al dogmatico per sapere che il sistema stringe sempre di più i suoi tentacoli. Ad esempio: cos'è successo veramente in Russia in questi giorni? Non mi riferisco ai retroscena politici o ad un'analisi socio-politica degli avvenimenti, ma ai fatti nudi e crudi, quali ci sono stati presentati dalla libera televisione americana. Io non so cosa è successo, pur avendo «visto con i miei occhi». La differenza tra i fatti raccontati da una religione "rivelata" e quelli fatti vedere da una televisione americana sta nel fatto che i fatti religiosi possono avere un'interpretazione storica, ma soprattutto hanno un contenuto incontestabile di "verità mitica", mentre ciò che si vede attraverso il grandissimo fratello è incontestabilmente falso.
E qui sta il problema, per antagonistizzare efficacemente occorre avere una capacità dimensionale globale, ossia ragionare avendo sempre davanti il globo terracqueo. E ne restano indubbiamente facilitati coloro che puntano sul pulviscolo umanoide. A costoro essi parlano attraverso un "slang" che colpisce soltanto le parti più superficiali della corteccia e quelle profonde del subconscio, ove operano indisturbati producendo attrazioni o repulsioni a comando. Contro questo tipo di comunicazione è possibile inviare un messaggio non indifferenziato, non consumista, capace di colpire l'attenzione ai quattro angoli del Globo, a "persone" di razze, di etnie e di culture e tradizioni diverse?
That is the question! 
VALETE

Giorgio Vitali


 

Napoli, 20 settembre 93

Sig direttore,
da qualche tempo il Presidente della (loro) Repubblica va ripetendo che contro la mafia occorre una nuova "Resistenza". Si mantiene, però, nel vago; non da direttive precise. Anche per ammissione di alcuni ex-capi della "Resistenza" ("l'Indipendente" del 18-8-93), si sa che i partigiani uccidevano all'occasione soldati tedeschi isolati e poi fuggivano abbandonando le popolazioni del posto alla immancabile rappresaglia.
Nella situazione attuale, in mancanza di "tedeschi invasori" che cosa dobbiamo fare di preciso? Insomma chi dobbiamo ammazzare? 

Domenico Zucco

 

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