da "AURORA" n° 12 (Dicembre 1993)

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Julius Evola e l'impervio sentiero
di un esoterismo fascista

Edoardo Longo

Definitivamente crollata la tesi liberaldemocratica del fascismo come "malattia morale" -perché risibile nella sua inconsistenza scientifica- elaborata da un Croce ampiamente compromesso col primo fascismo e sepolta nel ridicolo, assieme ai regimi del socialismo reale, la tesi marxista che voleva il Fascismo come reazione capitalista e antipopolare, oggi pare possibile studiare finalmente con serietà e profondità le complesse articolazioni culturali di una stagione ad alta tensione ideologica che non appare impossibile rivivere a causa della estenuazione sociale prodotta da oltre quarant'anni di regime partitocratico.
Fra le molte letture del fenomeno fascista, sta affiorando in questi anni una rilettura dai connotati veramente originari, sui quali è necessario soffermarsi.
Si tratta della dimensione "magico-esoterica" che ha permeato di se, in profondità, il senso e il significato di molti dei fascismi storici europei. 
Il punto d'arrivo di questa linea interpretativa è stato offerto dallo stimolante studio di Giorgio Galli, "Il nazismo magico", che, al di là di alcune forzature ed imprecisioni inevitabili data la quasi assoluta novità del tema trattato, ha proposto la prima integrale interpretazione della dimensione magica del movimento fascista, segnatamente quello nazionalsocialista germanico.
Ma è esistito anche un fascismo italiano magico?
La domanda pare pertinente, ma la risposta ad essa non può essere altrettanto netta e precisa per la serie di ragioni che qui esporremo e che fondamentalmente vanno rintracciate sia nel bagaglio culturale dell'élite fascista italiana (orientata su temi nazionalpopolari e sindacali tipici del "Fascismo immenso e rosso" caro a Brasillach), sia nella particolare circostanza storica in cui il fascismo si sviluppò.
L'esistenza di una cultura esoterica ed occulta (ma anche occultista ed antitradizionale ...) nell'Italia del sorgente Fascismo non può essere negata. 
Ma, data la poliedricità di orientamenti e gruppi magico-esoterici esistenti all'epoca, non è questo un rilievo sufficiente per ritenere che il fascismo avesse in sé elementi imprescindibili ed essenziali che gli dessero una radicale dimensione magica.
Innanzi tutto per una ragione molto evidente (ma stranamente mai affrontata in termini compiuti dalla storiografia di regime) che va rintracciata negli anni del mai abbastanza deprecato "Risorgimento", vero e proprio nodo cruciale per comprendere tutte le intossicazioni politiche, ideologiche e culturali che ancora, attraverso rivoli occulti e palesi, alimentano tutte le storture del "belpaese".
Limitiamoci ad affrontare i guasti prodotti dal periodo risorgimentale nell'ambito del mondo esoterico.
Il "Risorgimento" (notoriamente animato e finanziato da gruppi massonici e finanziari ebraici) produsse nell'ambito delle ricerche misteriche una insanabile frattura, riducendo ampiamente lo spazio di autonomia di questi raggruppamenti.
Infatti, in seguito alla radicalizzazione della lotta politica fra forze progressiste, coagulate attorno alla Massoneria, e forze tradizionali, raggruppate attorno alla Chiesa cattolica, la Massoneria ebbe buon gioco nel raccogliere sotto le sue nefaste insegne tutto il composito mondo dei raggruppamenti magico-esoterici, i quali si vennero così a trovare fra l'incudine della repressione clericale e il martello del soffocante -e letale- abbraccio massonico.
A causa delle temperie dei tempi e dell'accorta regia di infiltrazione operata dalla Massoneria, molti di questi gruppi scelsero di fondersi e affiancarsi a quest'ultima organizzazione credendo di sopravvivere. 
Invece tali circoli vennero sviliti, soffocati ed assorbiti dalla totalitaria presenza massonica che tentava di appropriarsi in modo sincretico di simboli sapienziali che non le appartenevano. 
La bibliografia massonica è ricca di esempi di come nobili, ma dimenticate, tradizioni vennero confuse, trasformate e assorbite dalla Massoneria in una sorta di melting pot pseudo-tradizionale o di supermarket del kitsch pseudo-esoterico ove simboli egizi (!) vengono affastellati a fianco di simboli templari assemblati in un insieme rituale ove la dominante era -ed è- costituita dall'elemento dell'occultistico ebraico.
Altrettanto non era successo in altre nazioni, quali la Germania, ove gruppi esoterici ed iniziatici -non sottoposti all'aut-aut risorgimentale italiano- poterono sviluppare le loro dottrine senza essere soffocati ed inglobati dalle logge massoniche e furono, anzi, efficace terreno di cultura per la rivoluzione conservatrice antimarxista, ma anche, se non più, antiliberale e antimassonica come quella croceuncinata.
Va rilevato che anche il forte sentimento antiebraico esistente nella Germania del tempo ebbe un peso non indifferente nel tenere indenni circoli esoterici tradizionali dalle mene inquinatrici della Massoneria.
Il radicato sentimento antiebraico tedesco (presente anche in numerose nazioni ed etnie centro-europee) evitò che molti gruppi esoterici tedeschi svendessero il loro patrimonio di tradizioni misteriche alla Massoneria, poiché la stessa, in ogni sua espressione, è radicalmente imbevuta, nei suoi riti e obiettivi, di elementi ideologici ebraici. 
Basti pensare ad un esempio, fra i tanti possibili: le "parole di passo" (cioè il linguaggio tecnico-evocativo essenziale per ogni organizzazione occulta) sono tutte in ambito massonico espresse in lingua ebraica.
La consustanziale affinità fra il ritualismo ebraico e quello massonico trova conferma nell'identità delle parole occulte utilizzate in entrambi i rituali ed appartenenti alla medesima matrice ebraico-kabalistica.
A puro titolo di esempio, per rimarcare le vere e radicali inconciliabilità esistenti nel primo ed estemporaneo gruppo di ricercatori raccoltisi intorno ad "UR" (fra i quali vi erano massoni come Reghini), e poi selezionati da Evola nelle esperienze successive di "Krur" e la "Torre" riportino alcune di queste espressioni, presenti nei rituali pseudo-iniziatici ed artefatti della Massoneria
La scelta è puramente semplificativa, ma non priva di valenze occulte.

Edoardo Longo

 

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