da "AURORA" n° 12 (Dicembre 1993)

PREMIO MORTADELLA

Premio Mortadella

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# 1) Antonio Zichichi scienziato per andreottiana volontà, ha esposto su "Gente" le sua nuova sconvolgente teoria: «Se non avessimo l'acqua non potremo vivere. Ma è necessaria anche l'aria». Punto.

# 2) Il grande intellettuale Francesco Alberoni, da parte sua, si è così dichiarato a "Epoca": «Sapete perché mi accusano di banalità? Perché scrivo chiaro, come tutti i grandi filosofi».

# 3) Dall'intervista de "L'Europeo" a Luciano Lama, 72 anni, coetaneo dell'Avvocato: «Il senatore a vita Giovanni Agnelli (...) qui in Senato lo vedo raramente, e temo che dopo la sua riconferma per altri 3 anni al vertice della Fiat avrà ancora meno tempo di partecipare ai lavori del Parlamento [però - N.d.R.]. La decisione della Famiglia Agnelli di investire mezzi propri nella Fiat, richiamando capitali esteri, è positiva. Per fortuna in Italia c'è ancora qualcuno che invece di scappare si impegna di più».
[Con la collaborazione di Ugo B. di Milano, che ringraziamo per lo stupidario-stampa e che apprezziamo sinceramente per la tenacia e la padronanza di sé dimostrata nella lettura di "Gente", "Epoca", "L'Europeo"!]

# La sintesi della filosofia capitalistica viene espressa da Carlo Callieri, vicepresidente della Confindustria: «Credo che la concezione dello Stato sociale che ha pervaso questo paese abbia castrato gli elementi di competizione. E la competizione è la pulsione fondamentale per il progresso e lo sviluppo economico e civile della società. C'è stato in Italia un eccesso di solidarietà. Appunto una castrazione delle pulsioni, competitive, che sono pulsioni vitali» [Segnalazione di Renzo B. di Chioggia (VE) da "La Meta Sociale"]

# L'ex-comunista di lungo corso, Saverio Vertone, è stato intervistato da "Repubblica Presidenziale" (l'organo semiperiodico dell'on. Pinuccio Tatarella, anno III, 3/10/93). Ecco quanto costui ha dichiarato: «Sono convinto che il sistema politico italiano si rigenera da destra, ma deve nascere una destra giscardiana che conosca le regole del mercato, che rappresenti esigenze particolarmente acute nel momento in cui bisogna mettere a posto i bilanci e l'ordine pubblico [NB: l'intervista è successiva ai fatti di Crotone]. In una fase di espansione economica prevale la richiesta di una più equa distribuzione delle risorse, in un momento in cui la ricchezza è stata dissipata [per colpa dei pensionati, disoccupati, cassintegrati, ecc. -evidentemente- N.d.R.], prevale la richiesta di un ritorno alle regole che consentono l'accumulazione». Sin qui il nostro politologo. Ovviamente, nessuna obiezione o replica da parte dei tatarellidi in questione che, anzi, son ben contenti di portare all'incasso una così autorevole cambiale liberaldemonazionale ... ma, e "i nostri"? È tutto OK. Loro mica ci cascano nelle provocazioni e -zitti, zitti- preparano strategicamente la riscossa nazionalpopolare: un bel seggio per Rauti-candidato alle Europee '94! E noi, bischeri, che pensavamo NON fossero quelle, quelle del sig. Vertone, «le idee che mossero il mondo»!!!

# Allarme rosso su Stintino (SS). 6 Novembre '93: «Un milione di firme entro 100 giorni, o io lascio la politica». Così, con la boccuccia sdegnosa e facendosi serio, serio, parlò Mariotto. Dunque, Segni e la sua band torneranno sulle piazze, a battere come ai bei tempi del referendum: pattisti girovaghi, che non si rivolgeranno più "al palazzo" -con i suoi impresari, teatranti e produttori- ma direttamente alla gente, alla gente di strada. È una bella notizia, e noi di "Aurora" non ce la sentiamo di farci da parte... D'accordo, amici, come buffone di corte è patetico, non fa più ridere. E, come saltimbanco, il nostro Mariotto è finito, non incanta che qualche "indronato" ottuagenario. Però, cari lettori, prendete lo stesso sul serio la minaccia del ritiro dalle scene di quel personaggio. E provate ad immaginare un 15 febbraio 1994 -100 days after- senza più lui, il Mariotto. Senza la moglie Vicky, le due figlie, il cocker Anselmo, la sua amata barca a vela ... Potete, in coscienza, rinunciare a tutto questo?

# «Malpica, Finocchi e Broccoletti sono in preda alla "sindrome da canarino" e perciò non risultano attendibili». È quanto sostiene il criminologo prof. Francesco Bruno il quale, dal '78 all'86, è stato alle dipendenze proprio del SISDE. «Gli agenti segreti si sentono abbandonati e traditi dallo Stato -spiega il prof- e perdono così ogni riferimento con la realtà. Questo complesso da onnipotenza perduta, che porta i soggetti in questione a partire all'attacco con dichiarazioni che vorrebbero colpire sempre più in alto, è detto "sindrome del canarino"´. In attesa di vedere quei tre galantuomini candidati in "Alleanza Nazionale", noi della pur colta redazione di "Aurora" dobbiamo proprio confessare che, di quella sindrome lì, mai avevamo sentito parlare ... ma, nel giro delle nostre e vaste e qualificate conoscenze, ci sarebbe uno che, poveraccio, da una cosa del genere di certo è affetto. Chissà, forse anche alcuni lettori più d'avanguardia sono sul punto di individuarlo... Per indirizzarli sulla strada giusta, diremo loro che il canarino vola tra il natio borgo abruzzese e Trapani, e che il suo "alter ego" di sé parla sempre al plurale, pur quando deve narrare di personali spedizioni in gabinetto. Ai solutori dell'indovinello, ricchi premi e cotillons.

# Stavolta l'ambito Premio Mortadella valica gli angusti patrii confini per giungere oltralpe, in Francia. Ad attenderlo, è lo storico medievista Jaques le Goff (trad. it. Giacomo il Goffo), che si oppone ad una emissione filatelica delle PP.TT. italiane in occasione del 50° della morte di Giovanni Gentile. Contro la paventata ipotesi di un francobollo commemorativo del grande filosofo italiano, egli si appella al "Corsera" (trad. it. di D. Maggioni), così: «(...) È stato un complice, un alleato particolarmente spregevole del fascismo. Che certe manifestazioni private ricordino alcuni aspetti del suo pensiero e della sua opera, sia pure. Ma che gli si dedichi una commemorazione ufficiale, questo proprio no. Sarebbe una provocazione alla memoria degli antifascisti e delle vittime del fascismo, la prova deplorevole di una memoria che si disonora. Mi associo con forza alle proteste. È in gioco l'immagine dell'Italia». Fine. Allora, Goffo o Gaglioffo, questo impiccione?

# Avete presente "Colpo grosso"? Lo spettacolo di tutto quel ben di dio per contorno? Suvvia, non ricorrete ai soliti «non ricordo», non fingete di non averne nostalgia e, soprattutto, non dite di non averlo mai guardato ...ecco, sì, proprio quello di Umberto Smaila. Lo sponsor -e qui crediamo alla pubblica smemoratezza- era la "Panto", l'omonima ditta di Panto cav. Giorgio, re delle finestre. Ebbene, questo ruspante industriale del profondo Veneto sta meritatamente conquistandosi, anche presso i colleghi leghisti, la fama di "duro". Divenuto azionista di maggioranza di "Antenna 3 Veneto", tutte le sante sere si trasforma in telepredicatore che propaganda il «Progetto Azzurro», consistente in un liberismo estremo, tale da prevedere ad es. l'abolizione dello "Statuto dei lavoratori". Il cav. Panto, che ha fondato un'associazione imprenditoriale in contrapposizione a Confindustria e Confapi perché «troppo asserviti alle vecchie logiche di potere», dice di battersi per la trasparenza e la moralità. Solo che il nostro eroe, quando (2 ottobre) gli è capitato di restare inguaiato in una brutta faccenda di percosse, violenza privata e sequestro di persona, ha chiesto -invano- al direttore della testata giornalistica di non trasmettere la notizia. Panto non deve essere uomo di mezze misure: trascorso appena un mese, ha inviato 9 preavvisi di licenziamento ad altrettanti giornalisti, contestando loro «assenze ingiustificate», per essersi recati a Roma presso il proprio ordine professionale. La vertenza è aperta. 

 

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