da "AURORA" n° 13 (Gennaio 1994)

DICONO DI NOI

Dicono di noi ... 

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Nel corso dell'anno, diversi organi di stampa hanno scritto di noi; dal cattolico "Avvenire", in un lusinghiero articolo a firma di Maurizio Blondet, sino al settimanale contiguo alla Rete " Avvenimenti", che ha usato nei confronti del Movimento Antagonista e di "Aurora" la stessa faziosità che è propria del suo referente politico, l'ex-democristiano Orlando Cascio. Anche alcuni periodici di area hanno spesso citato, a proposito ed a sproposito, -magari con interessate alterazioni della verità e con vere e proprie menzogne- il nostro giornale. Diversi gli attacchi della stampa leghista e numerose le citazioni su periodici locali.
L'ultimo giornale ad occuparsi di "Aurora" è stato il settimanale del gruppo De Benedetti-Repubblica "L'Espresso" che, in un articolo dedicato (ahinoi) alla stampa di destra e titolato "A colpi di testata contro la sinistra", recitava testualmente; «(...) "Aurora",(...). Qui la lotta dei popoli si confonde con i bollettini Cisnal, il sindacato di destra, e i richiami a Salò. L'impostazione è futuristeggiante e il tono più marcatamente fascista, anche se di sinistra».

La redazione di "Aurora" ha inviato al settimanale di De Benedetti la seguente precisazione.
«Leggiamo, sul numero 2 del 14/1/94 del vostro settimanale, che il giornale "Aurora", quindi il movimento antagonista che attorno ad esso si coagula, sarebbe un'espressione della destra politica-culturale italiana. Veniamo addirittura confusi con vecchi e nuovi rottami destrorsi e reazionari quali "L'Italia Settimanale" e i vari gruppi berlusconiani, che si stanno organizzando in tutto il paese in vista della prossima scadenza elettorale. A questo proposito precisiamo quanto segue:

l) L'area che si riconosce sulle posizioni di "Aurora" è ormai talmente composita e trasversale da non consentire a nessuno, neppure a chi intende attizzare polemiche pretestuose al servizio delle componenti antiberlusconiane della Confindustria, di essere confusa con qualsiasi destra ancorchè variamente etichettata;

2) Questa stessa area si sta facendo promotrice, in stretto collegamento con gruppi di ex-socialisti e di ex-socialdemocratici, di un movimento politico che si definirà "Sinistra Nazionale", e che dunque, anche formalmente, non intende essere confuso con la destra, né con qualsiasi, più o meno variegato, fronte conservatore.

In questo contesto, oltre che invitarvi a leggere attentamente il nostro giornale, comprendendone i reali contenuti politici, sociali e culturali, non riconducibili al solo Fascismo di Sinistra (che di per sé non ha niente a che fare con il MSI e tanto meno con la destra), facciamo presente che diversi sono i militanti del nostro movimento provenienti dall'area della sinistra. Tanto che uno dei membri della nostra Direzione nazionale è il prof. Renato Pallavidini, in passato iscritto al PCI e che, tra il 1980 e il 1982, militò nella frazione marxista-leninista del partito che si opponeva allo strappo con l'URSS e allo slittamento più generale del PCI su posizioni radicalborghesi e occidentaliste.
È ovvio che il nocciolo storico del nostro movimento è composto da ex-militanti nazionalpopolari; ma, come voi senza ombra di dubbio saprete, la corrente nazionalpopolare ha sempre rappresentato la componente rivoluzionaria e socialista-nazionale del Fascismo, e come tale non è riducibile alla destra, che rivoluzionaria non è mai stata. Ora, alla luce della fallimentare esperienza della segreteria Rauti e dei successivi tentativi di aggregazione nazionalpopolare, questa fascia di militanti ha deciso di rompere ogni ambiguità e di riconoscere anche sul piano formale il contenuto socialista e antiborghese delle proprie posizioni, senza più accettare ambigui contatti con forze politiche e culturali che, per loro stessa ammissione, socialiste e nazionali non sono.
Alla luce di quanto abbiamo citato, Vi invitiamo ad una informazione più corretta delle nostre reali posizioni ed a smentire, pubblicando la presenta rettifica sul Vostro settimanale, la nostra collocazione a destra, che offende l'onore di uomini che, come ieri appoggiavano la rivoluzione peronista in Argentina, oggi sono al fianco del popolo cubano nella lotta contro l'aggressione imperialista americana.

 

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