da "AURORA" n° 14 (Febbraio 1994)

*   *   *

 

La Seconda Repubblica sarà peggiore della Prima

 

Salvatore Buonocore

 

Manca poco alle elezioni politiche. 
Le alleanze sono state fatte, i contendenti sono già scesi in campo. La campagna elettorale è nel vivo, combattuta a colpi bassi dai protagonisti, ma soprattutto dai giornalisti al servizio dei politici e dai giudici (encomiabili per il loro lavoro) che farebbero bene a spostare il tiro su quella gran parte della Magistratura (per accertarne la responsabilità) che per cinquant’anni è stata connivente col potere politico, fingendo di non vedere e sapere quello che tutti sapevano.
Stiamo assistendo ad una campagna elettorale all’americana, basata sul nulla, dove non si parla di programmi, dove tutti giocano a fare i progressisti o i moderati, la Destra e la Sinistra, ma in realtà corrono verso il Centro a caccia del voto dei borghesi e dei pantofolai, che sono i maggiori responsabili dello sfascio italiano.
Assistendo alle trasmissioni politiche si può osservare come tutti facciano a gara nel definirsi liberaldemocratici e nel condannare lo statalismo.
Degli operai, dei disoccupati, delle classi deboli non parla nessuno.
La politica estera poi non esiste, non fa parte dei programmi dei contendenti. Questo la dice lunga sull’asservimento dei politicanti nostrani al mondialismo.
Sinteticamente è questo lo scenario che ci sta accompagnando alla fatidica data del 27 marzo, quando secondo i pennivendoli del regime, con le elezioni si dovrebbe dar vita alla Seconda Repubblica.
Alla luce di quanto sta accadendo, tutto lascia intuire che la seconda Repubblica sarà peggiore della prima, perché si affermeranno il moderatismo, la conservazione ed il partito americano, a prescindere dallo schieramento che risulterà vincitore.
Ci sarà, quindi, bisogno di un nuovo soggetto politico che recepisca le istanze e la rabbia dei cittadini; che interpreti i bisogni ed affianchi la lotta della gente di Crotone, Arese, Pordenone, Torino, Napoli e dell’Italia tutta; che si dia voce ai disoccupati, ai cassintegrati, ai pensionati, agli operai, agli impiegati; che rafforzi la socialità e la solidarietà; che si faccia carico delle nuove emergenze: fame, sottosviluppo, immigrazione, dissesto ambientale e territoriale; che dia dignità alla comunità; che si opponga al capitalismo selvaggio.
Il nostro compito, il compito di tutti coloro che non intendono vivere in una società liberista, deve essere quello di preparare il terreno per la nascita di questo soggetto politico, che oggi avrebbe grande spazio nella società italiana.
Ci riusciremo se faremo politica con l’anima e con il cuore e avremo il coraggio di fare nostro l’autentico fascismo.
Se avremo il coraggio di riscoprire, come scrive Gianni Benvenuti, «il Fascismo che fa propri i valori del Socialismo. Il fascismo che supera, perché lascia ad altri, le contrapposizioni di Destra e di Sinistra. 
Il Fascismo che vuole coniugare il sociale con la nazione. 
Il Fascismo nazionalpopolare

 

Salvatore Buonocore

 

 

articolo precedente indice n° 14 articolo successivo