da "AURORA" n° 15 (Marzo 1994)

COMUNICATI

Il giorno 12 marzo si è tenuta ad Arezzo,
nella Sala Consiliare (Palazzo dei Priori),
la presentazione del manifesto politico del

Movimento Antagonista - Sinistra Nazionale

Alla presenza di esponenti delle diverse forze politiche, delle televisioni locali e dei militanti antagonisti,
il consigliere comunale di Arezzo,
Antonella Bellucci, Renato Pallavidini,
Gianni Benvenuti, Luigi Costa

hanno illustrato le future strategie del Movimento.

Alla presentazione è seguito un ampio dibattito sulle tematiche organizzative; in particolare l'esigenza più sentita è quella di accelerare il processo organizzativo, in quanto una maggiore presenza territoriale è considerata condizione imprescindibile per costruire un'organizzazione politica di massa.


Liberiamo Anni '80

Dopo ripetute campagne promosse da rappresentanti di movimenti ed associazioni culturali appartenenti all'area antagonista mirate ad ottenere una soluzione politica per gli "anni di piombo", un gruppo di parlamentari presentò nella primavera del '93 una proposta di legge intesa alla «concessione di indulto per le pene relative a reati commessi con finalità di terrorismo».
La proposta -sotto l'incalzare degli avvenimenti politico-giudiziari caratterizzanti lo scorcio terminale della legislatura- non è stata convertita in legge nonostante sia stata approvata dalla Commissione Giustizia del Senato in sede deliberante con il voto favorevole di tutte le forze politiche: unica eccezione il MSI che ancora una volta ha fatto mostra della sua anima forcaiola.
Il carattere minimalista della proposta d'indulto è stato ripetutamente sottolineato da quanti ritengono non sia possibile uscire dalla costruita "emergenza terrorismo" se non attraverso una legge di amnistia intesa a cancellare le condanne per reati associativi.
Non è eticamente lecito chiedere sconti di pene e perdoni per quanti hanno inteso, seguendo "la via più corta", combattere contro un sistema espressione delle cosche partitiche e delle lobbies finanziarie che per decenni hanno gestito affaristicamente il potere: il problema ancor prima che giudiziario è politico. E, quindi, morale.
Legge vuole che finita la guerra i prigionieri tornino a casa. Eppure in Italia, dove la pacificazione ha solo significato nominalistico e dove continua a sopravvivere la logica della vendetta, non tutti i prigionieri sono tornati a casa. Nei disperanti gulag democratici rimangono ancora alcune centinaia di prigionieri speciali, mentre altri, gli assassini pentiti e dissociati, sono da tempo a casa avendo goduto di corsie preferenziali costruite ad arte per impedire la scarcerazione di coloro che hanno rifiutato qualsiasi forma di collaborazione con la cosiddetta giustizia: quella che consente a tutt'oggi ad altri assassini di continuare a vivere nelle loro confortevoli abitazioni.
La calcolata volontà di vendetta nutrita dal sistema nei confronti degli antagonisti, assume il valore evidente di un alibi per i ladri, per gli assassini e per i loro complici laici e togati che -nonostante le addomesticate operazioni "mani pulite"- tentano disperatamente di conservare la gestione del potere.
È la "vendetta-alibi" di chi non vuole confessare le proprie responsabilità e pagare per esse. E questa "vendetta-alibi" impedisce il superamento degli "anni di piombo" e di antistoriche quanto stantie emergenze; e può al più spingere verso farisaiche soluzioni perdonistiche.
È un dovere non più eludibile, liberare gli anni '90 dalle scorie degli anni di piombo e rendere giustizia a quanti ancora rimangano ostaggi di chi, per dirla con Schmitt, «si è eretto a tribunale continuando ad essere nemico».
Mentre il vecchio sistema si accinge a riciclarsi attraverso un improbabile nuovo, noi avvertiamo l'esigenza morale di promuovere, insieme a tutte le forze antagoniste e non conformiste, una campagna intesa alla liberazione di tutti i prigionieri politici attraverso una legge d'amnistia generale che cancelli le leggi speciali e che chiuda l'era dell'emergenza.
Un'amnistia come atto dovuto di giustizia sostanziale e non -sia chiaro- come atto non richiesto di clemenza formale.

Movimento Antagonista - Sinistra Nazionale

 

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