da "AURORA" n° 15 (Marzo 1994)

CRONACHE DALL'IMPERO

 

Cronache... dall'Impero

a cura di ... Albor

 

MANICHINI IRRIVERENTI. Macy's, tempio della moda-pronta di New York, aveva preso a soggetto di allestimento delle proprie celebri vetrine gli interni della Casa Bianca. A Washington però qualcuno non ha gradito l'idea, e così le scene di Sam Joseph sono sparite. La composizione del vetrinista raffigurava una Barbra Streisand nello studio ovale con le gambe incavallate sulla scrivania del Presidente. Censurata. Vi erano poi: la coppia Bill-Hillary in pigiama, un domestico dalle fattezze di Ross Perot, il famoso gatto Sucks sul letto presidenziale. Tutti censurati. Scomparsa infine la figlia adolescente Chelsea, ritratta in baby doll; in questo caso però si pensa che la rimozione non sia opera del FBI, ma della direzione dei grandi magazzini, preoccupata di non spaventare la clientela.

LAW AND ORDER. Legge ed ordine, è il motto d'America. Un esempio? Taro, uno splendido esemplare akita -razza di cani da guardia giapponese- si trovava da tre anni nel braccio della morte di un canile del New Jersey. Ciò a seguito dell'ordinanza emessa dalla Corte Suprema di quello Stato, che lo aveva riconosciuto colpevole di lesioni gravi per aver morso una bimba di 10 anni. Denunciato e arrestato, venne quindi condannato a morte nel febbraio '91. Fortunatamente però, i cinofili a stelle e strisce si sono mobilitati in sua difesa e -dopo una campagna (finanziata, ovviamente, dagli importatori di akita) costata centinaia di migliaia di dollari, fra ricorsi e controricorsi, e con tanto di perizie psichiatriche- hanno ottenuto per Taro la grazia. Nel concederla però, la governatrice dello Stato, Christine Whitman, repubblicana, ha condannato il nostro a non mettere più piede; "pardon": zampa nel territorio del New Jersey.

OGNI GIORNO 13. Ragazzi sempre più giovani vanno commettendo crimini sempre più atroci -ha dichiarato il Ministro della Giustizia USA, Janet Reno. Tra il 1987 e il 1992, infatti, il numero dei teenagers arrestati per omicidio è raddoppiato. Dai calcoli del FBI risulta che ogni santo giorno vengono uccisi 13 ragazzi fra i dodici e i diciannove anni, e che circa 3mila vengono stuprati, rapinati o feriti da loro coetanei. La Nea (National Education Association) calcola che non meno di 120mila studenti di scuola media portino regolarmente in classe armi da fuoco. Di fronte a tale emergenza, a Washington, con il patrocinio di Bill Clinton, si è svolta la conferenza nazionale sulla violenza giovanile. È emerso dalle tre giornate di studio che tre sono i maggiori "fattori di rischio": assenza dei genitori, abusi sessuali subiti nell'infanzia, violenza in TV. «In una società in cui 80% dei ragazzi non trova i genitori quando torna a casa da scuola, dove le canzoni più popolari descrivono sturi e omicidi e i films di maggior successo sono dei collage di teste che esplodono, di corpi mutilati ecc., nessuno ha diritto di sorprendersi se i giovani diventano di giorno in giorno più violenti» ha denunciato M. Miedzian, una sociologa. Purtroppo mentre si alzava questa voce di denuncia, a 1 chilometro, quasi di fronte alla Casa Bianca, avveniva una battaglia a colpi di machete fra due gang di giovani sudamericani...

PAPALE PAPALE. «Il presidente americano Bill Clinton non è un parvenu della politica: nelle sue vene scorre sangue regale. Il presidente, suonatore di sassofono, profondo conoscitore di tutte le canzoni di Elvis Presley, discende da Charles Blyth incoronato re degli zingari, con il nome di Carlo I, nel 1847. Luogo dell'incoronazione: Kirk Yetholm, un paese della Scozia. Sarebbe stato il fratello del re, Andrew, a solcare l'oceano e a fondare il ramo americano dei Blyth, da cui discende William Jefferson Blyth, nato nel 1946 e divenuto Clinton dopo il secondo matrimonio della madre. Chi ha condotto la ricerca genealogica sostiene che Bill possiede tutte le doti del vecchio re: «È bello, atletico e con molto talento musicale». La ricerca è stata accolta con calorosa soddisfazione da tutta la famiglia Clinton: Bill, Hillary, Chelsea, il gatto Sucks». (da: "Anna", Rizzoli ed., 2 marzo '94).

S. ELVIS, ORA PRO NOBIS. Il santo nacque l'8 gennaio 1935 a Tupelo, Mississippi e morì il 16 agosto 1977 a Menphis, Tennessee. Fu sepolto nel mausoleo di Graceland, Tennessee. Da allora, sulla sua tomba, si sono susseguiti ininterrotti i pellegrinaggi. Si contano oramai a milioni, in questi ultimi 16 anni e ½, gli americani che hanno acceso ceri votivi, pregato, alimentato il fuoco sacro, fatto offerte: con loro e attorno a loro continuano a svolgersi riti, a vendersi reliquie, a bisbigliarsi di miracoli. Stiamo ovviamente parlando di Lui, Elvis Presley, il cantante rock schiattato per abuso di alcool e di stupefacenti. Eppure, i tanti sondaggi effettuati dal '77 ad oggi -e suffragati da migliaia e migliaia di testimonianze e visioni- ci dicono che la percentuale di americani che continuano a credere Elvis "vivo" oscilla tra un 6 ed un 16%. Di recente, poi, un programma TV (di un canale religioso) ha trasmesso dichiarazioni ... dell'altro mondo. Fra scene estatiche e immagini mistiche riprese durante un raduno di fans di Presley, una giovane donna ha, per es., raccontato di sentire dentro di sé sin dall'età di 10 anni la «sua presenza»; un'altra ha detto di vedere i suoi occhi che l'avvertono quando sta per fare cose sbagliate; un anziano padre di famiglia ha confessato del «tocco caldo e amorevole" ricevuto da un angelo col volto di Elvis durante l'operazione del suo unico figlio ... I più fedeli tra i fedeli risultano però i produttori e i commercianti di santini: cravatte, portacenere, magliette con la sua sacra effige, portachiavi musicali con il motivo "Love me tender", oggetti a forma di chitarra ...

ADDIO, VECCHIA AMERICA, timorata di Dio! Monsignor John Raphael Quinn, vescovo cattolico di S. Francisco, ha deciso di chiudere 13 chiese della sua diocesi. Motivo: tali edifici di culto non dispongono di parcheggio. E se in America gli abitanti, ormai abituati a spostarsi ovunque in automobile, non trovano nei paraggi da posteggiare la macchina, quel posto è immediatamente e irrimediabilmente «out». Ciò vale -democraticamente- per tutti, per i cattolici come per i buddisti, come per un credente qualsiasi delle 1500 fedi, sette e religioni legali in America.

QUANTE SONO LE DONNE ARMATE? Secondo la "National Rifle Association", non meno di 15 milioni negli USA. Così rapida è la crescita delle donne con pistola, che due celebri fabbriche -la Smith & Wesson e la New England Fire Arms- hanno lanciato nuovi modelli «only for woman»: rispettivamente la "Lady Smith", cioè una P38, e la "Lady Ultras", una micidiale magnum 32, la superpistola di Clint Eastwood. Le due case, in feroce concorrenza fra loro, reclamizzano chi «la bellezza della linea e l'efficacia del fuoco», chi «l'eleganza e la potenza» dei loro prodotti, su TV e giornali. Il riarmo al femminile viene alimentato da una propaganda martellante: «La tua sicurezza dipende da te», «Rifiutati di essere una vittima» sono gli slogans più usati in questa campagna di autodifesa.

RICORDARE WACO. Il 19 aprile '93, dopo 51 giorni d'assedio, fra messaggi mistici in diretta "Cnn", sparatorie e musica rock, grandi sbronze di birra e deliri in preghiera, finiva l'avventura dei "davidians", la setta che nel ranch-monastero di Waco (Texas) attendeva la fine del mondo. Gli assedianti -migliaia fra agenti e poliziotti- avevano solennemente dichiarato alla vigilia: «Il nostro non sarà un assalto militare. Vogliamo che s'arrendano. Saranno trattati con professionalità». Infatti, all'ora X, la fattoria viene attaccata con carri armati e gas, prendendo fuoco. La versione ufficiale parlò di autocombustione e di suicidio di massa, come per altre sette religiose: se ne andarono così all'altro mondo in 86, tutti carbonizzati. Ora, a distanza di quasi un anno dal D-Day, il tribunale di S. Antonio (Texas), mentre ha assolto gli 11 superstiti del massacro per aver agito per autodifesa, ha chiesto l'incriminazione dei militari americani del FBI e della Guardia Nazionale. Non è per noi una sorpresa: sappiamo cosa gli yankees intendano per «professionalità». Dopo Hiroshima e Nagasaki, dopo il Vietnam e Bagdad. E ricordiamo anche «il fuoco amico» su britannici ed egiziani durante "Desert storm". Ricordiamo «i missili intelligenti» sulla nave turca (19 morti) durante le recenti manovre NATO in Egeo. O "la Pasqua di sangue" del '44 su Treviso, scambiata dai geografi-bombardieri per Tarvisio ... Ma, fintantoché quella loro professionalità se la esercitano fra le mura di casa, entro i loro confini, io per conto mio li lascerei fare. E voi?

 

a cura di ... Albor

 

 

articolo precedente

indice n° 15

articolo successivo