da "AURORA" n° 15 (Marzo 1994)

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E poi arrivò il peggio

Francesco Mastroianni

 

Quasi un anno fa, su "Aurora", avanzavo l'ipotesi che il peggio, in Italia, dal punto di vista politico, doveva ancora venire.
Avanzavo l'ipotesi che il nuovo, cui tutti inneggiavano e di cui tutti si dicevano portatori, potesse presentarsi con la faccia di Occhetto, di Segni, di Pannella, e dei sostenitori di Cossiga, con in testa Fini, e dai tanti topi che avevano abbandonato in tempo la nave che stava affondando per «rifarsi il trucco» e gestire il potere per conto degli stessi padroni.
Puntualmente ciò si è verificato, con la sola eccezione di "Forza Italia" al posto della vecchia DC ormai in coma irreversibile.
Ma se andiamo ad analizzare il nuovo raggruppamento vediamo che, un po' ovunque esso presenta -accanto a qualche faccia nuova- tanti vecchi rottami riciclati e convertiti dalla logica clientelare alla logica di mercato.
Che il potere verrà gestito per conto degli stessi padroni è poi evidente oltre ogni dubbio se si pensa che Occhetto, capo di una alleanza che comprende anche "Rifondazione Comunista", ha incominciato la sua campagna elettorale andando ad assicurare obbedienza trinariciuta (cieca, pronta ed assoluta) ai padroni angloamericani, e che nessuno dei protagonisti della campagna elettorale (con la sola eccezione di Bertinotti, che viaggia però in compagnia di Occhetto e di Alleanza Democratica e che è destinato ad essere scaricato non appena non servirà più a raccogliere voti, o ad assicurare una copertura nell'area dell'operaismo antiliberale e comunista) osa mettere in discussione il liberalismo, la logica di mercato, l'Alleanza Atlantica, il profitto come bene supremo da difendere ad ogni costo.
Il nuovo si presenta come terribilmente vecchio.


Nel 1814 William Wordsworth scriveva:
«Uomini, fanciulle, giovani,
madri e bambini, ragazzini
entrano e ciascuno riprende il lavoro
in questo tempio, dove un sacrificio perpetuo
è offerto al guadagno, l'idolo signore del luogo».


Centottanta anni dopo nulla sembra essere cambiato: tutto deve essere sacrificato al dio supremo il guadagno!
E per adeguarsi al sistema politico che meglio lo glorifica, sparisce ogni differenza fra gli schieramenti: l'americanizzazione è ormai perfetta! Anche noi ne abbiamo due soli: la sinistra clintoniana e la destra reaganiana.
Una cultura millenaria sembra irrimediabilmente spazzata via, in nome dal profitto.
Addio cattedrali! Che imbecilli quelli che le costruivano e poi non facevano nemmeno pagare il biglietto d'ingresso. E che ignoranti superstiziosi quei morti di fame che rinunciavano a mangiare per offrire il loro contributo all'edificazione!
E nessuno che pensi ai guasti prodotti dalla "nuova cultura". Nessuno che si chieda perché nella società cosiddetta evoluta tanti ragazzi e tanti anziani si suicidano. Nessuno che si chieda seriamente perché tanti ragazzi cercano sogni nella droga; perché tanti ragazzi vanno allo stadio pronti ad uccidere e ad essere uccisi! Perché tanti giovani rischino la vita in una folle corsa in auto al ritorno da una discoteca assurta a massimo desiderio.
Oggi i ragazzini (maschi e femmine) scrivono sul diario:
«Tre sono le cose importanti: sesso, droga e morte. Io ho scelto le prime due; la terza ha scelto me!».
Chi ha diffuso la cultura della morte fra coloro che dovrebbero cantare la gioia di vivere?
Chi se non coloro che hanno posto il denaro a misura di tutte le cose e quelli che hanno ripetuto «Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi»?
C'è sempre bisogno d'eroi! 
I giovani hanno bisogno di esempi da imitare, per diventare a loro volta esempi.

 

Francesco Mastroianni

 

 

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