da "AURORA" n° 16 (Aprile 1994)

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I grandi usurocrati dietro Bill Clinton

Max Gaozza

 

L'ultima tornata elettorale negli USA, che ha portato alla vittoria del team democratico Clinton-Gore, è un'occasione di approfondimento della conoscenza del funzionamento della maggiore potenza imperialistica del mondo e delle sue marce istituzioni.
Negli USA i partiti politici sono organizzati in modo da poter fare eleggere, con il sistema uninominale, i candidati che concorrono alle varie cariche elettive, sia locali che nazionali.
I partiti nazionali, che lottano per la presidenza ogni quattro anni, sono prevalentemente coalizioni elastiche di gruppi politici, economici, o di altri raggruppamenti in grado di mobilitare una parte dell'elettorato. Negli USA la combinazione del sistema presidenziale con l'uninominale personalizza la campagna elettorale e favorisce le coalizioni pre-elettorali attorno a due candidati, a volte con la presenza di un terzo che in genere danneggia il presidente uscente.
Appena eletto il nuovo presidente, i gruppi di politici e di uomini d'affari perdenti si riorganizzano e cominciano a mettere a punto nuove strategie per la prossima campagna elettorale. Anche se alcuni candidati selezionati appaiono nuovi agli elettori, in realtà hanno tutti un'esperienza politica, e spesso con forti collegamenti con chi si muove all'interno del sistema politico e usurocratico yankee.
La maggioranza degli uomini politici statunitensi fa parte delle cosiddette lobbies plutocratiche, che stanno al vertice della piramide della società.
A questa élite usurocratica appartenevano Theodore Roosevelt, Franklin D. Roosevelt e John F. Kennedy. Invece Jimmy Carter, Ronald Reagan, Richard Nixon e Bill Clinton vi sono entrati per cooptazione.
Il denaro è la fonte di ogni guerra ed è pure una condizione necessaria, anche se non sufficiente a volte, per vincere la battaglia elettorale. Negli USA il plutocrate finanziatore dei candidati è riconosciuto legalmente .Ciò rende più efficiente il funzionamento parassitario dello Stato borghese yankee. I finanziamenti da parte dei grandi usurocrati nelle elezioni primarie sono stati per il Partito Democratico di 23,9 milioni di dollari nel 1980, 46,2 milioni di dollari nel 1984 e 59,4 milioni di dollari nel 1988; per il Partito Repubblicano di 61 milioni di dollari nel 1980, 62,8 milioni di dollari per il 1984 e 141,1 milioni di dollari per il 1988. (1)
Nel '88 nelle primarie democratiche Michael Dukakis che poi ottenne la "nomination", raccolse 19,3 milioni di dollari. Tra i repubblicani fu il vincente George Bush, con 22,3 milioni di dollari a raccogliere la maggiore somma. Grazie all'appoggio dato dalla influente comunità sionista nella raccolta di fondi, i Repubblicani, hanno sempre surclassato i democratici, raccogliendo il doppio e trionfando nelle elezioni presidenziali.
La novità delle elezioni dello scorso anno è stata la capacità della squadra di Bill Clinton di riuscire a superare i finanziamenti repubblicani. Già alla fine di gennaio '92, prima dell'inizio delle primarie democratiche, il governatore dell'Arkansas Bill Clinton aveva raccolto 4,9 milioni di dollari, contro i 2,9 milioni di dollari dell'ex-governatore del Nebraska Robert Kerrey. (2)
Sul piano dei finanziamenti Bill Clinton era già il candidato democratico favorito. Gli usurocrati dietro Bill Clinton erano Robert A. Farmer e Rahm I. Emanuel (esponenti di spicco dell'imperialismo sionista). Robert A. Farmer era già stato, nel 1988, il tesoriere di Michael Dukakis per il quale raccolse 50 milioni di dollari. (3) Per organizzare il finanziamento di Bill Clinton, Rahm I. Emanuel si è valso della collaborazione del plutocrate Kenneth D. Brody, membro della Goldmann-Sachs, l'importante banca di investimenti.
Per la prima volta da decenni il candidato democratico aveva superato, nella guerra dell'usurocrazia, il candidato repubblicano, avendo Bush raccolto 62,4 milioni di dollari contro i 71 milioni di dollari di Bill Clinton. Grazie al sostegno promesso da Clinton al tempio della plutocrazia, Wall Street, venne ricambiato con il foraggiamento di circa 1/4 della sua campagna elettorale.
L'architetto della campagna pro-Clinton a Wall Street è stato Kenneth D. Brody, esponente della Goldmann-Sachs. Copresidente della Goldmann-Sachs è Robert Rubin entrato nel governo Clinton con l'incarico di direttore del Consiglio della Sicurezza Economica Nazionale.
Un altro usurocrate di Wall Street raccoglitore di fondi per Bill Clinton è Roger Altmann, nominato viceministro al Tesoro nel nuovo governo democratico. Roger Altmann è vicepresidente della banca Blackstone Group, il cui presidente è Peter Peterson, membro del Consiglio di Amministrazione della REIT, la società di investimenti immobiliari di Rockfeller.
A Wall Street altri finanziatori di Bill Clinton sono stati: Michael Bloomberg presidente della Bloomberg Financial Markets; Stanley Shuman della Allen & Co.; Theodore Ammon della Kohlberg. Alla raccolta di fondi ha pure contribuito la moglie di Clinton, Hillary, avvocato di prestigio legata alle lobbies di New York e legata finanziariamente alla Goldmann-Sachs. L'elezione di Bill Clinton ha dato una ennesima conferma di quanto sia forte nello Stato imperialista americano l'intreccio usurocrazia e governo.

 

Max Gaozza

 

NOTE:

(1) "Statistical Abstract of the United States", '91.
(2) "Business Week", 17 febbraio '92.
(3) "International Herald Tribune", 5/11/'92.

 

 

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