da "AURORA" n° 16 (Aprile 1994)

CRONACHE DELL'IMPERO

 

Cronache... dall'Impero

Albor

 

CELODURISMO HILLARYANO. Il termine «mensch» è tedesco, per noi traducibile con «uomo vero», «uomo con tutti gli attributi». Con grande divertimento di quei mattacchioni degli americani, la loro "First Lady" l'ha usato per definire sé stessa, durante una conferenza-stampa a New York per spiegare le ragioni della sua riforma sanitaria. Una delle intervistatrici le ha poi chiesto delle impressioni avute in Norvegia, dove la Clinton aveva rappresentato gli USA all'inaugurazione dei giochi olimpici: «Ci sono i più bei poliziotti del mondo. Ragazzi magnifici. Io e Chelsea abbiamo riso: dev'essere una fortuna avere un incidente d'auto qui, ci siamo dette!». Ma com'è la Presidentessa nella vita di tutti i giorni? Ma naturalmente «come la maggioranza delle americane. Mi lascio andare. Mi crogiolo al calore della famiglia. L'altro giorno era il compleanno di Chelsea. Abbiamo avuto 25 suoi amici a cena: la mattina dopo, Bill era KO! Abbiamo fatto ciò che Chelsea ha voluto: giocato a carte con lei, poi a bowling (...), abbiamo guardato un film dell'orrore in TV (una vera schifezza) e per ultimo abbiamo visto le olimpiadi. Ho cucinato io, hamburger e salsicce». La Prima Signora ha però ammesso di essere disordinata, anzi casinista. «Se non fosse per Bill, non troveremmo mai nulla. È lui che mette in ordine e che pulisce. Dice che lo aiuta a pensare... sposta le sedie, butta via una cartaccia, e via di seguito». Davvero un quadro familiare tanto dolce, simpatico, alla mano. Con lei, Hillary Clinton, nel ruolo di madre e moglie esemplarmente, simpaticamente americana. Ma che cavolo c'entri tutto questo con i 38 e più milioni di yankees che aspettano ancora una qualsiasi assistenza socio-sanitaria, beh! ciò a noi arretrati europei non è dato di capire.

TEOLOGIA A PORTATA DI YANKEE. «Immaginate di aver sposato un uomo o una donna molto attraente e di scoprire poi che vuole solo il vostro denaro. Immaginate al posto suo di aver lasciato una persona più meritevole. La sofferenza per la scelta sbagliata -ha illustrato al "Washington Post" don Augustine Di Nola, uno dei massimi teologi della Conferenza episcopale (cattolica) degli USA- è come quella che si prova all'inferno. Quelli che hanno scelto di vivere lontano da Dio passeranno l'eternità a rammaricarsi per l'errore di quella scelta». «Del resto -ha aggiunto padre Augustine, forse per non spaventare troppo le sue pecorelle americane- non è detto che si troverebbero bene in Paradiso: forse si sentirebbero come gli amanti del fast food in un ristorante francese!»

AL FRONTE DI GUERRA. «Nella città di Portland, nell'Oregon, il capo della polizia, Charles Moose, ha preso una decisione che ha sconvolto la città intera e soprattutto la sua famiglia: per affrontare il problema della criminalità rampante nel ghetto nero e povero di Portland, ha deciso di comprarsi casa e di traslocare in quella zona «raccomandando fortemente» (traduzione: chi non lo fa, è nei guai) gli altri poliziotti di fare altrettanto. A parte lo shock della moglie e dei figli, la scelta è encomiabile. Uno dei problemi più seri, per tutti coloro che sono chiamati a governare, si tratti di una nazione o di un dipartimento, è, inevitabilmente, la lontananza dai problemi che essi dovrebbero risolvere. (...) «Non si può combattere in guerra senza andare al fronte» ammonisce il capo della polizia di Portland ed ha ragione. Omicidi, rapine, aggressioni sono diminuiti in quel quartiere del 60% in un mese, dopo il suo trasloco al fronte!» Sin qui Vittorio Zucconi ("L'Espresso"), il quale però non ci dice in che percentuale sia aumentata la criminalità negli altri quartieri di Portland...

RICORDATE DAVY CROCKETT e l'epopea di Fort Alamo (1836), dove 189 eroi resistettero eroicamente alle preponderanti forze nemiche guidate dal generale Santana? Embè, non è vero niente. Nel senso che Davy Crockett ed i suoi 188 compagni non furono i coraggiosi e romantici pionieri immortalati da cinema e letteratura a stelle e strisce, bensì delle bande dedite a saccheggi, stuprî ed ogni genere di traffici illegali. La stessa figura di Davy Crockett non risponde affatto ai canoni del mito: era un fuorilegge pluriomicida ed anche un po' vigliacco, se -contrariamente alla leggenda- chiese di potersi arrendere. In parole povere, quei 189 non furono i difensori, ma gli aggressori delle popolazioni locali, pellerossa e messicani. La denuncia degli "Storici revisionisti" ha scosso l'America, che si vede così privata anche di questi suoi idoli da far west. Ma le rivelazioni stanno avendo anche conseguenze pratiche: i discendenti degli indigeni rivendicano il controllo del celebre fortino, divenuto sin dal 1905 monumento nazionale e visitato (a pagamento) ogni anno da centinaia di migliaia di yankees. Pellerossa e messicani hanno altresì richiesto la costruzione nei pressi di Fort Alamo di un monumento che ricordi le vittime dei massacri operati da Davy Crockett e dai suoi negli anni '30 dello scorso secolo.

IL SISTEMA SCOLASTICO U.S.A. fa letteralmente schifo. Sarà per questo che lì il tasso d'abbandono scolastico arriva al 25% (il più alto del mondo occidentale); che il 47% della popolazione adulta non è in grado di leggere e scrivere correntemente. I 2/3 dei giovani d'età scolare, poi, risulta praticamente analfabeta: lo rivela il segretario nazionale dell'educazione, Riley, che ha avuto dall'Amministrazione Clinton l'incarico di predisporre un piano di ri-alfabetizzazione di massa. Non vorremmo essere nei panni del povero Riley: il 19% degli americani non ha mai sentito parlare di George Washington, il 40% di Napoleone, il 48% di Leonardo da Vinci... 1 americano su 4 non conosce il nome di almeno 3 capitali federali (su 50) degli USA, e/o non è in grado d'indicare su una carta geografica "muta" dove si trova la Florida...

QUALI GIOCHI? Il direttore del Comitato organizzativo di New York per i mondiali di calcio -Charlie Stillitano- si trova nei guai. Dal 18 al 26 giugno, infatti, in pieno "mondiale" la Grande Mela -dove l'Italia di Arrigo Sacchi dovrà vedersela con l'Irlanda e la Norvegia- ospiterà i "Gay Games", le speciali olimpiadi del terzo sesso, i cui abili organizzatori hanno battuto sul tempo il nostro Charlie. Impianti sportivi, alberghi, pulmans gran turismo ecc. sono già stati accaparrati da legioni di lesbiche e pederasti: ne arriveranno non meno di mezzo milione da oltre 40 Paesi per fare il tifo per i loro 15.000 atleti. Il programma olimpionico prevede mostre, spettacoli, incontri culturali (particolarmente numerosi e vivaci, c'è da giurarlo) e si concluderà il 26 giugno con una sfilata lungo la città in festa. Charlie Stillitano ha provato a chiedere aiuto e comprensione alle autorità, neo-sindaco Rudolf Giuliani in testa. Niente da fare. «Qui in America il "soccer" non interessa molto» ha commentato sconsolato Charlie, pur riconoscendo che «c'è una grande, e giusta, attenzione per i diritti e le esigenze delle comunità gay». Il problema è dunque assai serio e, allo stato attuale, non è dato conoscere come andrà a finire con i giuochi dei c.d. normali o ufficialmente tali. Forza Italia!

TRANS-DEMOCRATICI. Il segretario della sezione del Partito democratico di Houston (Texas) è un transessuale già condannato per omicidio. Si chiama Leslie Perez ed ha vinto, il 10 marzo '94, le primarie texane; sarà dunque lei/lui a rappresentare i democratici all'appuntamento elettorale di aprile. Prima di passare alla politica attiva Leslie, che ora ha 56 anni, si chiamava Douglas Ashley e faceva di mestiere il prostituto. Nel '61 fu condannato a morte per aver sparato ad un travestito durante un'orgia a tre con una prostituta-donna. Douglas riuscì ad evitare il capestro grazie alla dichiarata semi-infermità mentale. Dopo la revisione del processo (1985) fu scarcerato e, quindi, sottoposto all'operazione chirurgica che lo mutò in «Leslie». La grande America non cessa davvero di stupirci!!! (... Però, però, a ben pensarci, noi in Italia, dopo il 27-28 marzo, abbiamo ancora «diritto di stupore» sulle altrui stranezze e trasformazioni para-politiche???)

 

Albor

 

 

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