da "AURORA" n° 16 (Aprile 1994)

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Non si torna indietro

Giovanni Mariani

 

È fatta! Sinistra Nazionale non è più una sigla, ma una organizzazione politica cosciente del proprio ruolo, e tutti coloro che hanno collaborato alla sua nascita (Movimento Antagonista e "Aurora" in testa) ne possono essere orgogliosi.
Ma questo non basta, è necessario ribadire alcuni concetti ai tanti sordi, ai lavativi di ogni risma, ai reazionari travestiti da sicofanti dell'alleanza atlantica nazionale che tuttora si professano entusiasti lettori di "Aurora".
È quindi indispensabile operare il distinguo fra chi ha realmente accettato le posizioni ufficiali del movimento e chi, fra mille dubbi, si sente ancora a disagio nella collocazione a sinistra. Non possiamo permetterci il lusso d'aggregare attorno a noi chi mostra malcelate perplessità di fronte ai nostri programmi sociali. Né possiamo tollerare gli intellettuali pseudo-evoliani, più a loro agio nei salotti che nella militanza politica, sempre pronti a criticare tutto e tutti, prigionieri della loro aristocratica logica borghese. Non abbiamo bisogno di costoro né ora né mai, lasciamoli quindi al loro ineluttabile destino d'impantanati tra le sabbie mobili del radicalismo di destra, o fra le braccia dei "social-traditori coronati" di Alleanza Nazionale.
La nostra organizzazione necessità di militanza, e per militanza intendo quella vera, che non conosce ostacoli, impregnata di quello spirito di sacrificio collettivo che deve animare non solo i componenti della nostra organizzazione; ma persino quei lettori di "Aurora" che, pur riempiendosi la bocca di antagonismo, non muovono un dito per cambiare le cose.
Non c'è più posto per gli spiriti eletti che al sol pensiero di scendere in piazza coi lavoratori impallidiscono. Non c'è più posto per gli spacciatori di cultura, che trasformano movimenti di popolo in controrivoluzioni restauratrici, che tramutano rivoluzioni che «partono dal basso» in controrivoluzioni aristocratiche, che fanno dell'anticomunismo militante (in ritardo con la storia) e del nazionalismo patriottardo il vessillo da innalzare.
È ora di dire basta ad una certa cultura reazionaria, fabbricata ad arte nei laboratori dello Stato Maggiore della NATO e che inevitabilmente ci separa dalle nostre origini sociali e rivoluzionarie.
Non si torna indietro!
Questo è bene chiarirlo definitivamente. D'ora in poi non ci sarà più spazio per i doppiogiochisti che stolidamente intravedono nella Sinistra Nazionale l'ennesima mascherata della destra radicale, élitaria e borghese. Una frase tratta da un giornale politico italiano del gennaio '45 riassume al meglio questa nostra posizione:
«Siamo su un piano di rivoluzione integrale contro tutti i concetti e le formule che hanno dominato per anni la vita economica. Siamo veramente sulla strada maestra del socialismo... Né ora e né in futuro potremo scendere a patti con i badogliani della destra, quand'anche si presentassero opportunità favorevoli o peggio ancora si facesse largo un pericoloso e strumentale sentimentalismo... Dobbiamo saper dire di no! È finito il tempo delle ambiguità, dobbiamo comprendere una volta per tutte che oggi come ieri, lo spirito del 25 luglio, che minaccia la nostra coerenza storica e politica viene da destra!»

 

Giovanni Mariani

 

 

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