da "AURORA" n° 17 (Maggio 1994)

PREMIO MORTADELLA

 

Premio Mortadella

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# «Ragazzi, smettiamo di farci delle seghe, ce lo siamo preso nel culo per mille anni», così oracolò su "La Stampa" Umberto Eco all'indomani della débacle progressista. E il 12 aprile, a Bologna, il grande semiologo torna in argomento, con il consueto amore per la metafora: «A che serve recriminare -egli si domanda- posso deprecare che piove, ma poi devo prendere l'ombrello». Geniale. Un dubbio però ci assale: se son questi gli alti vertici comunicativi su cui punta la Sinistra ufficiale per battere la Destra ed i suoi bassi argomenti, non sarà che la Sinistra può tranquillamente scordarsi d'andare al potere, almeno sino al 2994 d. C.?... Come, del resto, profeticamente professato dal prof. Eco?!

# Mortillaro, felicemente chiamato alla guida dell'Atac -l'Azienda trasporti dell'Urbe- ha una felice idea: autobus di linea forniti di poltroncine e di aria condizionata, su linee particolari e per un pubblico di particolari condizioni. «Casalinghe, suore, studenti, extracomunitari non mi interessano -ha dichiarato l'ex-falco della Confindustria- i trasporti pubblici devono puntare sui ceti produttivi: voglio dirigenti e professionisti, e per averli metterò l'aria condizionata». L'obiettivo pienamente condiviso dal verde sindaco Rutelli, è quello «di conquistare al servizio pubblico fasce di clienti che oggi usano l'automobile». È l'apartheid dei bus, insomma: chi con i ricchi, chi con i poveri... Non vorremmo ripeterci e renderci così noiosi, ma è lungo queste linee progressiste che Rutelli & Co. pensano di raggiungere i proletari fuggiti da Fini e da Fininvest?

# Allarme rosso sull'Italia una e trina. La suddivisione della Penisola in 12 "land" (: proposta della Fondazione Agnelli) invece delle 3 macroregioni proposte da Miglio, porterà alla guerra civile. Poffarbacco! E in base a quali studi, analisi, prove e testimonianze si è giunti ad un tale scoop?! «Un autorevolissimo esponente della Val d'Aosta -è lo stesso prof. Miglio che parla e rivela- mi ha detto che se la sua regione verrà assorbita dal Piemonte, come previsto dalla Fondazione, i valdostani riprenderanno a sparare, come nel '45» (:dai quotidiani del 14/4/94)... Boh, in fatto di sparate, tutto sarebbe a non prendere sul serio quelle del vecchio trombone ex-fascista, ex-democristiano, ex-socialista ed ora (speriamo presto ex) lumbard!

# «Un bel mattino viene da me (Berlusconi - N.d.R.) in pantaloni grigi e neri, e in giacca nera come i banchieri di Dallas, per autocandidarsi alla presidenza della Cariplo». Così ha incautamente rivelato Nino Andreatta sul "Corsera", sfidando le postume ire di quanti sospettano che -proprio da quel suo ministeriale diniego- sia derivata la scesa in campo dell'ex-postulante in pantaloni grigi e neri... Chissà, per una presidenza di banca rifiutata, una presidenza del Consiglio conquistata: à Nino, li mort...i tua!
# «Vedo la rivincita che si avvicina». Achille Occhetto ("Corsera" 30-3-94). Strabismo mentale o schizofrenia visiva?

# Siamo alle solite. La scassatissima ala sinistra dello schieramento nazionale vuol tornare in campo, in nome dell'antifascismo più becero e sclerotico. Così, nel tentativo di contrastare il pressing di una mezzacalzetta, essa non trova di meglio che fare autogol. Ci riferiamo, l'avete capito, ad un regolare colpo di testa dell'on. Fini e alla sua uscita («Mussolini fu un grande statista») per tenere buoni i tifosi della curva sud. Fra gli incaricati di fronteggiare la ... grande offensiva, si distingue per zelante rigore "L'Europeo". Sicché questa testata -infischiandosene del buon gioco e del buon senso- ricorre al "bricolage". Ossia -anziché riportare (anche) testimonianze di personaggi storici del calibro di Gandhi, Churchill, Pio XI, D'Annunzio, Ezra Pound, F. T. Marinetti, Lenin e (tanti) altri, concordanti (haivoi!) con quella della mezzacalzetta- tutto è affidato al fai-da-te dei vari G. B. Guerri, Luciano Canfora e De Crescenzo, Pippo Baudo e Nicola Tranfaglia, Ersilio Tonini e Franco Rocchetta... Peccato davvero non ci sia lo spazio per riferire le loro ardite costruzioni verbali (tipo: «Mussolini in fatto di cultura, procedeva a tentativi», oppure che «mafia, clientelismo, arretratezza economico-industriale furono eredità del Ventennio all'Italia liberata»)! Una per tutte merita, ci sembra, la citazione integrale: è quella dello storico (sissignori, storico) Valerio Castronuovo che così recita: «L'uso di Marconi come genio del fascismo è una vera sciocchezza. Basti pensare che il Premio Nobel lui lo vinse nel 1909, cioè ben prima della marcia su Roma».

# Buscaroli o Biscaroli? Se la memoria nostra andasse all'autore di "Paesaggio con rovine" (Camunia ed.), il nome giusto dovrebbe essere il primo, Buscaroli. Se però, pensandoci meglio, ci si riferisce al rivelatore a distanza delle bombe ministeriali, allora l'ipotesi più valida è senz'altro la seconda. Stando infatti all'ex-direttore del "Roma", quotidiano di Napoli, nel febbraio '74 P. E. Taviani (all'epoca ministro degli Interni) gli rivelò -a fini interni, democristiani- che alcuni attentati di quegli anni, attribuiti ai "fascisti", erano in realtà opera del suo predecessore al Viminale, Mariano Rumor. Paolo Emilio voleva insomma che il giornalista -evidentemente aduso a simili servizi- trasmettesse la notizia-bomba ad Almirante, cosa che il "sensale bolognese" prontamente fece. Ma perché il "giornalista napoletano" tacque? Perché nell'agosto '74, quando P. E. Taviani -vero anticipatore di Kossiga- dirà che esisteva un solo terrorismo, quello di destra, il Nostro Piero e fiero intellettuale non spifferò? Forse per rispetto delle istituzioni musicali? Per non urtare la sensibilità diccì? Per non incrinare la Diga anticomunista? O forse per lasciar continuare l'orchestra delle "trame nere", con il suo carico di sangue e di lutti fra gli "opposti estremismi"? Lui fedele a chissà quale consegna, non disse nulla. Né sul "Roma", né sul "Borghese" o, successivamente, su "Il Giornale". «Perché non andai a quell'incontro come giornalista» spiega, al termine del suo dignitoso, ventennale silenzio. O non sarà -come dicono i bene informati- che il "Reazionario" resuscitato intende ora avanzare benemerenze (elettorali o musicali) verso il nuovo Regime? (dai quotidiani del 26-4-'94)
P. S.: Un'ultima noterella. Buscaroli, o Biscaroli, si dichiara in un'intervista al "Corsera" «fascista». Noi, evidentemente, siamo un'altra cosa.

# Giovedì 5 maggio è giorno di "Mixer costume", il programma di Rai2 condotto da Stella Pende. Eccovi il fedele resoconto di alcuni passi anticipati da Panorama [nota interna] del suo "faccia a faccia" con lei, la Nipote, la fiammante Alessandra. La quale Nipote, a proposito dell'elezione della Pivetti che le ha provocato «stupore e felicità» dichiara al Popolo d'Italia: «credevo che Silvio (Berlusconi - N.d.R.) nuovo com'era, scegliesse qualcuno di grande esperienza. Invece è stato coraggioso. L'elezione della Pivetti significa rivoluzione. Cambiamento vero». E per meglio precisare il concetto, aggiunge: «La gente ha bisogno dei giovani, di pulizia e di purezza. Il giovane non è ancora cariato, è spontaneo, ha reazioni pulite. Personalmente ho imparato molto anche dalle cariatidi del partito, ma la mia giovinezza ha lavorato come un purificatore. Mi crede». Alla domanda -sciocchina, peraltro- se «Il nuovo è di destra o di sinistra?», la deputatessa di AN risponde così: «Certo, l'idea di puntare sui giovani è di Gianfranco Fini. Alleanza Nazionale ha capito che non c'erano spazi per il riciclaggio, ma piuttosto larghi margini per la rivoluzione delle facce. E diciamoci la verità: da quando la mia passeggia per l'Italia, tutto nel partito va molto meglio». Diciamocela noi, la verità, kamerati! Non c'è legge di Mendel (per i còlti, legge del Menga) che tenga: l'intelligenza non è fattore ereditario!

 

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