da "AURORA" n° 18 (Giugno 1994)

CRONACA

Commozione in Campidoglio
(Roma)

G. V.

2 giugno 1994 (Anni 50 dalla Liberazione), ore 16.
Fila lunga e faticosa, rallentata da quella nuova forma di forche caudine rappresentata dai metal detectors coadiuvati oltrettutto da forze dell'ordine internazionali, cioè americane, intente a supportare i nostri carabinieri nella attenta perquisizione di tutti coloro che, come il sottoscritto, si sono recati a rendere doveroso omaggio a colui che rappresenta il «popolo amico», il popolo che in un commovente sforzo di civile solidarietà ha fatto morire tanti giovani per portare la libertà a questa città, dalla quale si dipartono tante strade, come ha detto il sindaco Rutelli.
Infatti malgrado che il bello, buono e biondo rappresentante del «popolo che porta la pace» non possa che inspirare (e giustamente!) un senso di profonda ed umana simpatia, qualche sospettoso ed intrigante esponente del "Pentagono" ha osato pensare che in Italia, in questo paese così grato per la riconquistata libertà, si possa celare un qualche attentatore.
Che affronto per noi, italiani, che siamo così grati per aver avuto finalmente la libertà!
"Piacione", il sindaco, ha accolto con un grande abbraccio ideale Bill ed Hillary e, nella commozione generale, ricordando i tanti giovani americani che sono venuti a morire per far uscire Roma e l'Italia dal tunnel della guerra e della tirannia, ha promesso che mai più in Italia ci sarà una tirannia, ed ha soprattutto detto che Hillary e Bill, e tutti i loro rappresentanti, a Roma sono e saranno sempre di casa!
Ma la commozione è giunta al culmine quando il sindaco Rutelli ha presentato a Bill i "Cloni".
Pensate! Che grande e meravigliosa manifestazione d'affetto ha espresso Roma a Bill ed Hillary! Persino i Cloni sono andati a scovare!
E chi sono i Cloni? Sono quelle persone che, essendo nati nei giorni susseguenti il festoso ingresso degli americani in Roma, hanno avuto l'ambitissimo onere ed onor di essere chiamati dai loro genitori «Americo», «Amerigo», «Americio», «America»... che bello, che emozione!
Però caro sindaco, caro "Piacione", io da te mi aspettavo di più!
Io attendevo da te il compimento del tuo gesto di amicizia e di fratellanza!
I Cloni sono una bellissima cosa, ma non è tutto!
Tutto sommato è solo una questione di nomi! 
Immagina invece se avessi portato anche gli ibridi, tutti assieme, con quelle loro pelli variopinte, in ossequio alla società multirazziale. Che tripudio!!! Che esaaaaaaaaltazione dell'amicizia fra i popoli, perché devi ammettere che una cosa è il nome, ma ben altro è la consanguineità! Quale maggiore comprensione fra popoli amici di quella che nasce dalla compenetrazione fisica, dall'associarsi dei cromosomi, dal confondersi dei geni.
E sarebbe stato facile anche andarli a trovare, questi ibridi!
Bastava scartabellare all'anagrafe, qualche mese dopo... facciamo nove, dieci, undici mesi... tiè: un anno! Mi voglio rovinare: anche due anni!
E poi vedere i nomi! Sai quanti bei nomi avresti potuto trovare!
Che sò: Francio, Inghilterro, Britanno, Algerio, Tunisio, Indio, Brasilio, Egizio, Polacchio, Afro, Niggerio, Mafio.....
Caro "Piacione", non ci sai fare.
Non hai professionalità!
Niccolini avrebbe fatto di meglio. Tuo

G. V.

 

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