da "AURORA" n° 18 (Giugno 1994)

OLTRECONFINE

Il F.M.I. colonizza l'Algeria

Claudio Mutti

Il 13 novembre '91 il settimanale "Algèrie Actualitè" pubblicava un articolo di Luisa Hannoune nel quale si potevano leggere le considerazioni seguenti.
«Non è un mistero per nessuno che in aprile il ministro degli esteri Ghozali ha firmato un accordo riservato con il Fondo Monetario Internazionale. Tale accordo è stato ratificato il 3 giugno, quando i carri armati hanno invaso le vie di Algeri ed hanno massacrato i nostri giovani. Quell'accordo ha trasformato l'Algeria in un Paese a sovranità limitata (...). Qui da noi i responsabili del Fondo Monetario Internazionale, che si sono insediati nel Motel Aurassi, prendono decisioni su ogni cosa: se un ispettore fiscale si reca ad effettuare un accertamento, deve essere accompagnato dai responsabili del FMI».
Non si trattava di esagerazioni demagogiche. Per tutto l'anno successivo Ghozali non risparmiò nessun tentativo per rafforzare la pressione del FMI sull'economia algerina. Il capolavoro del governo fu la privatizzazione della Sonatrach (l'ENI algerina), attuata con la legge 86/14 sugli idrocarburi. Se prima dell'entrata in vigore della legge il profitto netto della Sonatrach era del 7,65%; quello dello Stato Algerino dell'85% e quello delle compagnie estere e degli Stati associati del 7,35%; con la privatizzazione dell'Ente si ha una distribuzione molto diversa delle aliquote: lo 0,3% alla Sonatrach; il 50,7% allo Stato Algerino e il 49% alle compagnie internazionali.
Dalle cifre emerge che, oltre ad avvantaggiare le compagnie internazionali, la legge emanata dai golpisti mira a disintegrare l'Ente algerino degli idrocarburi. Riducendo il profitto della Sonatrach dal 7,65% allo 0,3%; si mira a strangolare l'Ente, per impedirgli di sviluppare nuove ricerche, di rinnovarsi e rinnovare il materiale. L'alternativa alla liquidazione pura e semplice è la trasformazione in società per azioni, nella quale inevitabilmente entrerebbero in posizione egemone gli speculatori internazionali...
Tra l'altro, la nuova legge prevede che ogni lite tra la Sonatrach e gli associati stranieri venga giudicata da tribunali stranieri.
Belaid Abdeslam, che ha tentato di porre qualche freno al collaborazionismo di Ghozali, se ne è dovuto andare alla svelta cedendo il posto di comando al ministro degli esteri Redha Malek. Con l'arrivo di quest'ultimo al potere, le trattative col FMI hanno ricevuto nuovo impulso. Al ministero dell'economia è stato piazzato Mourad Banachenhou, economista algerino fino allora residente a Washington ed ex-funzionario della Banca Mondiale.
L'Algeria è dunque strettamente dominata da un colonialismo finanziario che pratica la rapina su vasta scala ed esercita una repressione feroce e spietata. Il governo collaborazionista, d'altronde, gode dell'appoggio di governi, parlamenti, partiti, televisioni ed organi di stampa.
Intanto le condizioni sociali del Paese nordafricano continuano a precipitare: all'annientamento del settore pubblico e alle privatizzazioni si accompagna il continuo aumento dei prezzi i licenziamenti, la compressione dei fondi sociali, l'eliminazione delle sovvenzioni ai prodotti alimentari di ampio consumo, la svalutazione del dinaro, la restrizione del credito, l'aumento delle imposte e dei tassi d'interesse.

Claudio Mutti

 

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