da "AURORA" n° 18 (Giugno 1994)

IL PERSONAGGIO

Altero Matteoli: un nemico da abbattere

Martin Venator

Che tutela ambientale significhi in ultima analisi difendere il nostro futuro, dovrebbe essere questa una consapevolezza acquisita. Ovverosia acquisita dagli esseri vedenti e pensanti, in grado di capire che «per il bene di tutti e di ciascuno» occorre spesso andare oltre gli interessi momentanei e gli egoismi personali o di gruppo.
A tal proposito, non c'era davvero molto da attendersi dal programma del nuovo governo, quello del Polo della libertà d'affari...
Ma ai legittimi timori è subentrato il più "nero" dei pessimismi allorché, scorrendo la lista di tanti incompetenti e lottizzati neo-ministri, è saltato fuori il nome di Altero Matteoli. 
Costui ci è ben noto. Per le sue battaglie di retroguardia e per essere il portavoce della speculazione, sin dai tempi del Consiglio comunale di Livorno. E al nero pessimismo è quindi subentrato l'allarmismo "rosso", quando Matteoli ha rilasciato le sue prime, allucinanti dichiarazioni da massimo responsabile della politica per l'ambiente (!) in Italia. La dedichiamo a tutti gli ecologisti, ed in particolare ai Gruppi di Ricerca Ecologica (GRE) come agli aderenti a "Fare Verde".
In rapida e breve sintesi (vedi i quotidiani di giovedì 12 maggio), il ministro del cemento -come è stato prontamente ribattezzato- vuole, e vuole subito:
a) il ritorno al nucleare ed in particolare la riapertura della centrale di Montaldo di Castro;
b) l'autostrada Civitavecchia-Livorno attraversante la Maremma;
c) prorogare i termini della deroga antinquinamento per le concerie della Valdarno;
d) dire basta «ai parchi naturali non godibili dalla gente e non utili economicamente»;
e) «risolvere il problema smog delle città» con la costruzione di mega parcheggi;
f) rivedere la legislazione sull'impatto ambientale per i nuovi insediamenti produttivi...
A questo punto, insomma, non si tratta più di polemizzare sull'ignoranza e/o sulla malafede di Matteoli e dei suoi «ispiratori» berlusconiani.
Qui -di fronte ad un simile «animale» politico- alla prossima (e sicuramente anticipata...) apertura della caccia, si tratta di sparare. E mirar bene!

Martin Venator

 

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