da "AURORA" n° 19 (Luglio - Agosto 1994)

COMUNICATO

 

Associazione Culturale "Uno Dicembre 1943"

Via Santini, 8. Perugia. tel. 075/5004442

 

Comunicato Stampa

 

Inizierà il prossimo autunno il I° corso di introduzione all'economia socializzata.
Il corso è organizzato dalla nostra Associazione e le lezioni si terranno nella sala-conferenze in via Santini n° 8 a Perugia (ex-istituto professionale, zona Elce).
L'iniziativa vuole contribuire alla divulgazione e alla conoscenza della socializzazione. 
Il corso non avrà nessuna caratterizzazione politica.
Vi potranno intervenire, per ascoltare e discutere, uomini e donne, e tutti coloro uniti a noi dalla consapevolezza che il lavoro è una componente determinante del vivere umano.
Il lavoro, maledetto come un castigo divino o esaltato come il più nobile tra i doveri dell'uomo, è sempre stato l'elemento determinante del faticoso procedere dell'umanità. Da esso, in ogni tempo, la ribellione derivò i suoi rancori, la giustizia i suoi problemi, la civiltà i suoi sviluppi.
Certo è che le rivoluzioni economiche sono necessariamente una cosa diversa dalle rivoluzioni politiche. Quest'ultime possono segnare un ritmo più celere e possono anche susseguirsi a tempi incalzanti; le rivoluzioni economiche sono invece più lente, non consentono improvvisazioni, di conseguenza sono più solide, si fissano nella storia, diventano civiltà.
Una classe dirigente economica non si improvvisa. Sedersi attorno ad un tavolo per discutere i segreti della produzione (e soppesarne le implicazioni sociali) ed addentrarsi nei meandri dei bilanci non è né facile né semplice.
Nella concezione classista, il lavoro e sempre in netta opposizione al capitale. Nell'economia socializzata il lavoro non è più strumento del capitale, ma il capitale diventa strumento del lavoro.
Quanto cammino, quanta storia: dalla lotta di classe, agli scioperi, dalla rissa economica tra i diversi elementi della produzione e una concezione della produzione moderna che riconosce ugualmente necessari e determinati il capitale come strumento, ma riconosca dignità più alta alle maestranze.
La socializzazione si contrappone all'insufficienza e agli egoismi dell'economia liberale, alle esasperazioni, al totalitarismo, alla burocratizzazione, al livellamento verso il basso dell'economia marxista. La socializzazione introduce la salvaguardia della dignità umana e pone tutte le forze produttrici al servizio del benessere collettivo.
Una soluzione europea che si contrappone alla civiltà meccanica occidentale. Una concezione che già in alcuni paesi (in Germania con il "Mitbestimmung") è parzialmente attuata.
Su queste linee si muoverà la nostra iniziativa sulla socializzazione. 
Una concezione nuova e rivoluzionaria, in grado di risolvere i drammi della modernità e di assicurare un futuro meno problematico ai nostri figli.

 

 

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