da "AURORA" n° 20 (Settembre 1994)

LETTERE

 

Venezia 20 settembre '94

 

Esimio Direttore,
Ricevo da tempo "Aurora" e la ringrazio.
Lo leggo con interesse. Ho letto, apprezzato, e in buona parte condiviso, il suo articolo di fondo: "Consenso virtuale e poteri forti".
Non condivido la sua conclusione su "Alleanza Nazionale", anche se, ad onta della mia iniziale giovane età faccio parte dei reietti che hanno attraversato quasi mezzo secolo di vita di serie B, avendo sempre mantenuto la Fedeltà a princìpi morali e valori sociali di cui lei parla!
Ora ho 59 anni e ritengo utile, al nostro mondo umano l'operazione condotta da Fini di traghettarlo (il nostro mondo umano) ad una sponda più vivibile.
A suo tempo, un'analoga operazione fu tentata da Arturo Michelini e fu stroncata dalle Sinistre ed osteggiata pesantemente da una consistente parte del MSI (allora avevo vent'anni, ero missino, militante del Centro Studi "Ordine Nuovo" di Rauti e anch'io partecipai attivamente all'osteggiamento).
I tempi non erano maturi, la guerra e le stragi dei "rossi", e gli odi reciproci, erano intensi.
Ora i tempi sembrano maturi, il tempo è passato, e tanto; i protagonisti sono morti o molto anziani e le nuove leve, penso, vogliono essere protagoniste di una nuova realtà e non mi sembra giusto che coloro che tutt'al più erano "Balilla" della RSI, come il sottoscritto, persistano ad insegnare l'odio, nel ricordo di «allora».
Penso anche che non possiamo assumere la responsabilità di far rimanere in un ghetto, i giovani. Questo non vuol dire rinnegare un passato, di cui orgogliosamente, siamo fieri, né abiurare e, nemmeno credo che questa sia l'intenzione di Fini.
Io ero aiuto-primario ospedaliero, e non sono diventato primario per la mia posizione politica e non sono diventato ricco! Anzi, sono caduto nelle reti di un «teorema» di una magistratura di sinistra nel '82 e, dopo aver fatto quasi tre anni di carcere preventivo, mi sono beccato, in primo grado 21 (ventuno) anni, per una mai tentata ricostituzione del Partito fascista e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. In appello la pena è stata ridotta a 6 (sei) anni, mantenendo l'interdizione perpetua; '91 la condanna in Cassazione. Nel '93 sono stato destituito dall'ospedale e cancellato dall'elenco dei medici mutualistici. Sono in affidamento sociale, fortunatamente, solo fino al 23 aprile 1995.
Sono in attesa dell'esito di un ricorso al Capo dello Stato, per ottenere la revoca della cancellazione dall'elenco dei medici mutualistici.
Concludo confessandole che non mi piace proprio quella certa aria di sinistra che trasuda, qua e là, nel suo giornale, anche perché è mia opinione che possiate diventare, non volendolo, «utili idioti» della Sinistra autentica che ha una sola aspirazione: cancellarci dal mondo e, dove ha potuto, lo ha fatto!
Un cameratesco saluto (se si può ancora)

 

Dr. Carlo Maria Maggi

Sullo stesso argomento ci hanno scritto D. Zucco di Napoli, un lettore di Argenta; tutti con una passata militanza «a destra» nonché due amici di Torino con una passata militanza «a sinistra».
I toni delle missive sono, ovviamente, diversi; «i destri» ci accusano di filo-comunismo, «i sinistri» di filo-fascismo.
Noi pensiamo che il problema lo colgano bene Antonio Landolfi e Alberto Ostidich quando rilevano che; «le nostre poco raccomandabili idee» sono «spiacenti a Dio e a li inimici sui».
Sinceramente, poi, non si può non rilevare una palese contraddizione nello scritto del camerata Maggi, quando afferma: «Ho letto, apprezzato ed in buona parte condiviso, il suo articolo di fondo (...) Non condivido la sua conclusione su Alleanza Nazionale». Ora, io mi domando: se il Maggi condivide in buona parte un'analisi in cui emerge chiaramente il ruolo negativo del Partito di Fini, può non condividere una conclusione in linea con il contenuto dell'analisi stessa?
Non entro nel merito. Né voglio esprimere giudizi sui "chiaroscuri" (più oscuri che chiari), episodi tipo l'infame strage di Peteano. Non conosco i termini in cui e coinvolto il Maggi, ma vi è una pubblicistica, non solo di "Sinistra", che chiama in causa certi «cattivi maestri» (non mi riferisco unicamente ai due libri di Vinciguerra -che ha il torto di essere un «infame»- ma, ad esempio, al saggio di Angelo Faccia "La notte che bruciarono il paione a Borghese", che squarcia qualche velo sulla collusione tra «Servizi», MSI-DN e Destra Radicale.
Il richiamo in quell'articolo, e lo dico chiaramente, affinché non persistano dubbi di sorta, non era certo rivolto a quella "destra" corrotta e corrosa, per lungo tempo asservita ai "Servizi", non solo italiani. Ma più propriamente a quella parte di missini che hanno creduto (e credono ancora!) che quello che vi era (e vi è!) di salvabile nel Fascismo non è il totalitarismo, il militarismo da operetta (il 25 luglio e storia, cari signori, smettiamola di prenderci per i fondelli), i treni in orario e la retorica patriottarda, ma qualcosa di ben più importante: il senso dell'appartenenza comunitaria; lo Stato sociale (che Fini, Berlusconi e Bossi vogliono, definitivamente affossare); le leggi sulla socializzazione; la critica all'urbanizzazione; la difesa e il potenziamento del settore agro-alimentare e persino la tutela dell'ambiente e del territorio (settore in cui il ministro, post-missino Matteoli ne sta combinando di cotte e di crude).
In queste pagine non si è mai predicato l'«odio» nei confronti di nessuno, anzi, siamo perfettamente coscienti che criminali ed eroi hanno militato da entrambe le parti; che non tutti i partigiani erano assassini, come non tutti i repubblichini erano verginelli e viceversa. Il capitolo della guerra civile l'abbiamo chiuso da tempo. Anche se non abbiamo nessuna remore ad affermare che è indecente che i combattenti della RSI non abbiano riconosciuta la stessa dignità di partigiani e collaborazionisti badogliani.
Da queste pagine non «trasuda una certa aria di sinistra», perché noi siamo la Sinistra! Sinistra sociale e nazionale che ha l'ambizione di far esplodere quella «mina vagante» di cui parla Churchill nel suo libro "Storia della IIª guerra mondiale": «lo Stato sociale di Mussolini".
In quanto agli «utili idioti», beh, lo siamo già stati per qualche decennio di militanza missina, difficile ricascarci, non crede?
La Sinistra autentica ha certamente fatto cose atroci, non meno che la destra. Vede, caro Maggi, noi siamo convinti che, nonostante tutto, Castro sia meglio di Pinochet e Videla e che, in fondo, la piccola Cuba, dove si fa la fame (anche a causa del trentennale embargo Usa) abbia qualcosa da insegnare a quel destrissimo, democraticissimo, occidentalissimo Brasile in cui i "Meninos de rua" vengono massacrati dagli "squadroni della morte" o venduti ai ricchi europei per diventare banche d'organi, ...viventi.
Camerateschi saluti

 

C. L.

 

 

 

articolo precedente indice n° 20 articolo successivo