da "AURORA" n° 20 (Settembre 1994)

PALAZZO E DINTORNI

 

Fesso chi elegge!

Venator

 

Sapevate che il popolo pascolante per la nostra Penisola ha i rappresentanti meglio trattati al mondo?!
Non fatevi ingannare dalle statistiche, che dicono che siamo al 2° posto, subito dietro agli Stati Uniti: in realtà, i parlamentari USA ricevono un'indennità lorda di poco superiore (210 milioni annui, rispetto ai Nostri Eletti che ne prendono solo 190), ma pagano le tasse sull'intero importo; e loro mica ce l'hanno i portaborse, i cinema gratis, il servizio di parrucchiere a 10 mila lire, e tante altre italiche meraviglie.
Dunque è bene che gli Italiani sappiano d'avere in questo campo il Primato, e non solo nel consumo di calcio e di spaghetti!
Pensate, ad es., che i francesi con tutta la loro "grandeur" pagano i signori deputati appena 132 milioni; quei taccagni dei crucchi 127; ed i miserevoli figli di Albione 80: roba da Terzo Mondo!

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Soddisfatto l'orgoglio nazionale, vediamo di riportare fedelmente tutte le voci che concorrono a formare la "paga" del migliaio di castissimi deputati e senatori.
Ciò è tanto più utile in quanto il mago di Arcore (quello del milione di posti in più e delle tasse in meno) si accinge a chiedere agli italiani tutti gli «inevitabili sacrifici» per edificare la 2ª Repubblica.

 

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Al "foglio di block notes" de "L'Espresso" (16 sett. 94) si può aggiungere, quale Pro-Memoria, l'annotazione che ogni anno passato a Palazzo vale 12 milioni 250 mila lire di liquidazione. In vista della pensione, che in questa parte di Repubblica si può riscuotere ad iniziare dal 50° anno d'età: basta avervi trascorso 5 anni di duro ma onorevole lavoro.
Nel caso di una sola legislatura, certo, il vitalizio non sarà granché: nemmeno 3 milioni, cui però vanno aggiunti -beninteso- gli altri eventuali trattamenti pensionistici, quelli dei comuni mortali... Però, se uno riesce ad agguantare una serie di elezioni, allora è fatta: ad esempio, il 51enne Claudio Martelli con 4 legislature alle spalle, ora se la spassa con 7 milioni netti al mese!
Non basta. Gli «ex» mantengono il diritto alla tessera per le autostrade nazionali, al "permanente" in 1ª classe delle FF.SS., ad usufruire di tutti i servizi parlamentari gratis (banca, ufficio postale, ecc.) ovvero "a prezzo politico" (ristorante, barbiere, "manicure", ecc.), a 18 viaggi aerei l'anno, ecc. ecc.

 

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Non vogliamo atteggiarci a moralisti antiparlamentari (anche se, come s'è visto, la materia non mancherebbe). Ciò che ci disturba è l'ipocrisia di Lorsignori.
"In primis" di quel Gianfranco Fini, che ha definito «giungla di privilegi» il trattamento riservato ai colleghi, le cui pensioni sono poi a suo giudizio «un autentico scandalo».
Un paio di domande: il sullodato ed osannato "politico" -se non andiamo errati, parlamentare dal '79- dov'è stato in tutti questi anni? Non s'è mai accorto di nulla, prima d'ora? È la Di Sotto che non gli faceva vedere la busta paga?
Ma la palma dell'ipocrisia dobbiamo assegnarla ad un altro "uomo nuovo" della 2ª Repubblica. Si tratta dell'on. Ignazio La Russa, (degno figlio di quell'Antonino, senatore diccì e grande amico di Salvatore Ligresti), il quale ai primi di settembre -quando è esplosa (un po' in sordina, a dire il vero) la polemica sull'aumento a Lorsignori di 750 mila lire mensili di diaria- ha solennemente dichiarato davanti a fotografi, giornalisti, cameramen, cineamatori: «Chiederò la revoca del provvedimento».
"L'Espresso" dal canto suo, così commenta la sdegnata reazione dell'esponente post-missino: «(...) il vicepresidente di Montecitorio deve avere la memoria corta. Non si è ricordato che l'aumento era stato deciso (2 giorni prima - N.d.R.) dall'ufficio di presidenza di Montecitorio, dove A.N. conta la delegazione più numerosa. E che non un solo voto contrario era stato espresso al momento della votazione. Non certo quello di La Russa».

 

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Visto poi che l'iniquo provvedimento non è stato a tutt'oggi (21 sett. '94) ritirato, sarà forse il caso di ricordare quanto disse Vittorio Sgarbi a "Repubblica", a proposito delle continue oscillazioni del Nuovo governo (dichiarazioni e smentite, proposte e controproposte, decreti fatti e ritirati, ...):«Abbiamo perso corrotti e visionari, abbiamo guadagnato i fessi». Mica vero. Almeno un paio di furbi ci sono. Oltre a lui, naturalmente, ci sono i Fini, e i La Russa. Senza dimenticare i Tatarella, i Selva, i Fiori, ossia il meglio della nuova classe post (o neo?) democristiana.
Come dice la canzone?! Finché la barca va ...


Venator

 

 

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