da "AURORA" n° 23 (Febbraio 1995)

L'ALTRA STAMPA

dal quindicinale "Paginecontro" n° 3/95

Nasce a Fiuggi l'«antifascismo» di Fini

Bruno Rassu

È finita la commedia: dal "tendone" delle Terme di Fiuggi nasce l'unico partito italiano che riconosce, dopo cinquant'anni dalla fine della guerra, «l'antifascismo come elemento fondante dell'Italia democratica ...».
«Muore il MSI, nasce la destra democratica antifascista», così "Il Giorno" di domenica 29 gennaio titola, assieme alla foto a colori di Fini, in prima pagina. Quel Fini che un paio di anni fa portava i ragazzi a Piazza Venezia per celebrare l'anniversario della Marcia su Roma. A proposito, segnalo la biografia di Gianfranco Fini, "Duce addio", scritta dai giornalisti Locatelli e Martini, edita da Longanesi nell'ottobre '94.
Si seppellisce, così, dopo quarant'anni, il Movimento Sociale, l'unico partito che difendeva la memoria degli italiani sconfitti... e che, nelle sue sofferte lotte politiche, vide anche il martirio di ventisei giovani, sprangati come lo studente Ramelli, bruciati vivi come i fratelli Mattei... tutti impegnati a difendere la loro libertà di appartenere al "Fronte della Gioventù".
Nel MSI, fin dalla sua fondazione, non si è mai esaltato il razzismo, e le "leggi razziali" del '38 furono considerate gravi errori. In quel tragico periodo storico vi furono in proposito altri... errori, quali la deportazione di undicimila italo-inglesi dall'Inghilterra all'Australia. Si ricorda una nave piena di questi disgraziati silurata nell'Atlantico con oltre cinquecento morti. Migliaia di civili italiani furono buttati in Francia in campi di concentramento e negli Stati Uniti finivano deportati e incarcerati i nippo-americani. Anche queste erano forme di razzismo, ma nessuno di questi stati «democratici» ha chiesto perdono. Non voglio qui citare le brutalità dei campi di sterminio tedeschi e sovietici.
Ritornando all'ultimo Congresso del MSI a Fiuggi, è doveroso segnalare l'appassionato intervento di Pino Rauti (la stessa stampa antifascista mai era stata così prodiga di riconoscimenti verso la cultura e «l'anima sociale» dell'ex-Segretario missino). È piena di emozione, la voce di Rauti, quando pronuncia il suo discorso: «... Fini vuole cancellare il ventesimo secolo, con le sue passioni, il suo sangue e così diventeremo figli di nessuno, figli di qualche baldracca del diciannovesimo secolo! No, non possiamo cancellare ogni memoria, ogni ricordo!!...».
Per mio conto ritengo che non saranno gli ex-Ministri, Tatarella e Fisichella, o i Gasparri, i La Russa e gli Storace, a spegnere gli ideali di una intera comunità politica. Contro la «politica governativa» di Fini e dei suoi "colonnelli", vi sono i ragazzi del "Fronte della Gioventù", gli anziani fedeli agli ideali di patriottismo e decisi a non tradire se stessi. La politica non può esprimersi solo per posizioni di potere, ...liberalcapitalista, reazionaria e piduista.
Lo spirito di Bombacci e della Sinistra Nazionale, dell'eretico del Fascismo Berto Ricci, assertore della rivoluzione nazionalpopolare, col ricordo della coscienza limpida e modernissima di Beppe Niccolai, costituiscono per me la via per la sicura resurrezione.

La "Sinistra Nazionale" di cui scrive Bruno Rassu, ha aperto recentemente a Forlì, in via Mazzini 14, il Circolo Culturale "Berto Ricci".

Bruno Rassu

 

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