da "AURORA" n° 23 (Febbraio 1995)

L'INTERVENTO

Parole ad un uomo

Rutilio Sermonti


Rutilio Sermonti, nato a Roma nel 1921, avvocato, scrittore e saggista. Combattente contro tutte le plutocrazie e tutte le demagogie, con le armi finché potè, poi con le parole, la penna e lo stile di vita militante. Cultore di studi di zoologia e sociologia, specialista nella ricostruzione al vivo di animali preistorici. Autore di opere storiche e sociologiche tra cui la monumentale "Storia del Fascismo" (con Pino Rauti), "Storia dei Carabinieri", "Valori Corporativi", "Noi e Loro: storie di uomini e animali", "Il prezzo della salvezza", "L'uomo, l'ambiente e sé stesso" e di altri innumerevoli saggi e articoli. È noto per aver condotto per oltre vent'anni una spietata lotta contro la teoria evoluzionistica e le sue implicazioni inquinanti il pensiero. Sermonti, già fondatore e Presidente dei "GRE" (Gruppi di Ricerca Ecologica) e di "Fare Verde", ha rappresentato per intere generazioni di giovani un punto di riferimento ideale e culturale per una concezione alternativa della vita e della Civiltà


Ogni tentativo di risolvere settorialmente questo o quello dei problemi che affliggono le comunità ed i singoli del nostro tempo è stolto a livello teorico e vano a quello politico. Che davanti alla crisi generale che investe non solo le istituzioni ma l'intero modo di vivere e di ragionare moderno vi sia ancora, tra gli intellettuali, chi ne dubiti, dimostra solo l'enorme potenza dei sistemi massivi di condizionamento mentale, capaci di perforare corrugate fronti di pensatori, e la potenza non minore delle turgide tette della plutocrazia.
È che, regnando il libero pensiero, per pensare non basta l'ingegno, ci vuole coraggio.
Progettare di correggere gli errori di quella che si definisce civiltà moderna, che poi è l'assetto tecnocratico, economicistico ed edonistico, è privo di senso, come lo sarebbe chi -colpito da malattia infettiva- anziché di guarirne, cercasse di migliorarne la malattia.
Una verità si impone ormai come certa e assoluta, e chiunque rifiuti di prenderne atto è condannato a vegetare in una rassegnazione da schiavo o -al massimo- a professare un ribellismo sterile e frustante: tutta la concezione della vita individuale e associata che caratterizza la nostra epoca, e quindi anche tutte le sue realizzazioni e conquiste, tutta la sua narcotizzante dialettica, tutti i suoi valori, i suoi miti, i suoi principî, tutti i suoi parti costituzionali e giuridici sono da rifiutare in blocco come degradanti e mortiferi, come incompatibili con una civiltà.
Ognuno ne vede i difetti, ma nessuno osa disconoscerne i pregi. Sono proprio quei cosiddetti pregi, invece, i suoi difetti peggiori e più ripugnanti.
Il mostro appare onnipotente, onnisciente e onnipresente. Penetra in ogni casa, in ogni scuola, in ogni assemblea, in ogni opificio, in ogni tempio e finanche in ogni chiostro. Usa tutti i mezzi: dal mammismo più lacrimoso alla repressione più brutale, dalla demagogia al terrore, dalla menzogna melliflua al ricatto e alla corruzione. Tutto il potere, tutta la ricchezza, tutta la tecnica, tutti i mezzi di diffusione sono al suo servizio.
Di fronte, nudo ed inerme, ci sei tu, Uomo.
Nondimeno puoi essere ancora il più forte, il vincitore, il liberatore di te stesso.
Ad un'unica condizione: che tu sia capace di troncare con chirurgica freddezza tutti i legacci che avvincono il tuo animo a quello della società in cui sei immerso, di cauterizzare stoicamente tutti i vizi mentali che hai contratti senza accorgertene, anche convinto di trovarti in posizione di alternativa al sistema.
Contro un uomo libero, il mostro è impotente.
Se c'è qualche parte del tuo essere su cui egli può far presa, liberatene e gettala via: non perderai nulla.
Sradica dalle tue convinzioni il progressismo, l'evoluzionismo e la Storia con la esse maiuscola. Non è mai esistito alcun miglioramento automatico. La tendenza è alla caduta, alla degenerazione, all'entropia. Ad essa reagisce, nell'ambito della vita non umana, la selezione naturale. Nella sfera umana, la forza dello spirito, la disciplina e la buona volontà. Né vi è altra storia che la narrazione di ciò che -in bene o in male- noi abbiamo fatto.
Disprezza l'astuzia, miserabile surrogato dell'intelligenza, e fa della lealtà il tuo stile. È meglio essere ingannati che ingannare.
Sdegna la comodità, la sicurezza e l'opulenza e scaccia chi te le offre in cambio della tua libertà.
Odia con tutte le tue forze la demagogia, lebbra del nostro tempo democratico. A te e agli altri devi dire la verità, anche se sgradevole o proibita, fregandotene di procacciarti effimeri consensi. La retorica unitaria e quella del lavoro sono, della demagogia, l'aspetto più nauseante.
Respingi i princìpi politici. La politica è l'arte del regolamentare la vita associata. Essa deve conoscere soltanto metodi, non princìpi, tanto meno immortali. Se un metodo dà cattiva prova, si modifica e se del caso si scarta del tutto.
Ribellati allo scientismo, folle pretesa delle scienze empiriche di insegnarci ciò che le trascende.
Nega e combatti l'eguaglianza tra gli uomini. Tutta la dinamica della vita è diversità e gerarchia. L'eguaglianza è schiacciamento e morte. Tra uomini eguali, solo il denaro è il re. L'eguaglianza è un'invenzione dei banchieri.
Sii fedele alla tua Patria e alle sue tradizioni, ma rispetta e salvaguarda le altre, proclamando ad alta voce, contro l'abiezione integrazionista, il loro diritto a restare sé stesse.
Smaschera la pseudo-cultura che si elargisce alle masse. Un contadino del neolitico possedeva una cultura ben più organica e feconda che un laureato medio del tempo d'oggi. E comincia con l'espellere dalla tua casa lo strumento più diabolico della nuova schiavitù: il televisore.
Prediligi -ed insegna ai tuoi figli- i doveri, non i diritti. Non nel riconoscimento di tuoi diritti, ma nella coscienza di aver adempiuto al tuo dovere troverai il rispetto di te stesso.
Non sfuggire, anzi cerca lo sforzo, il pericolo, la responsabilità, la lotta; quello, cioè, che gli altri rifiutano.
Ama e tutela la natura: ordine meraviglioso del creato di cui anche tu sei parte inseparabile, e combatti con tutte le tue forze i criminali che -con la pretesa di dominarla- ne fanno scempio.
Dedica ogni giorno un po' di tempo al silenzio e alla riflessione.
Abbi soprattutto cara l'unica libertà che conta: il perfetto dominio di te stesso.
Sii solidale con chi sostiene la tua stessa lotta, di qualsiasi razza o nazione: la verità è la nostra Patria.
Ricorda infine che più semplice è la tua vita, più limitate sono le tue materiali esigenze, meno padroni tu avrai.
Non sono parole nuove, queste. La strada ci è stata additata da millenni. Sono solo un promemoria ed una esortazione al cammino.
Il nemico ha danaro, mezzi, numero e potere, lo sai. Occorre che tu, Uomo, sappia essere tutto quello che sei.

Rutilio Sermonti

 

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