da "AURORA" n° 28 (Agosto - Settembre 1995)

RICORDI

 

Ricordo di un autore

Bruno Rassu

 


 

"Le metamorfosi di Mussolini"

Mario Celli - Domenico Olivieri

 


 

Il compianto Mario Celli, un «socialista Mussoliniano», ha sempre dimostrato, di quali idee e valori è stato animato nella sua vita. Esiste una lettera scritta all'allora direttore del "Secolo d'Italia", Giano Accame, nell'ottobre '87, dove l'autore del nuovo libro su Mussolini, indica chiaramente, alla vigilia del Congresso missino di Sorrento nella famosa rubrica "Carta bianca", quanto segue: «Un ipotetico MSI con Mussolini in soffitta, a mio modesto parere è inconcepibile, come è inconcepibile un Cristianesimo con Cristo relegato in sacrestia ...». Assieme a queste parole, poi, Celli nega validità politica a quel DN che «... ometto di proposito ...», come triste coda al Movimento Sociale, che, tanto rammenta la deprecata «democrazia nazionale».
Sono queste le posizioni politiche che hanno sempre animato il nostro Mario Celli, morto nel giorno della S. Pasqua di quest'anno all'età di 82 anni a Lugo di Romagna.
Una decina di giorni prima della sua dipartita, gli feci visita e mi ricordava, con tanta amarezza, che a Predappio, città del Duce, i tiepidi ex-missini, ora dirigenti di AN, avevano asportato il ritratto di Mussolini dalla vecchia sede del Movimento Sociale.
Celli era orgoglioso di non avere nulla da rinnegare e di avere dedicato, anche dopo il suo primo fortunato libro ("Il mio Mussolini", tre edizioni pubblicate), le sue ultime forze fisiche e intellettuali all'Uomo che fu un mito e l'eroe della sua giovinezza.
In questo nuovo libro, l'autore dimostra di non essere uno scrittore «nostalgico», anzi chiaramente si inserisce fra gli «eretici» del regime, nella luminosa tradizione dei Berto Ricci prima, dei Beppe Niccolai dopo.
Sono orgoglioso di invitare, amici e camerati a leggere "Le metamorfosi di Mussolini" dove il Celli è il vero animatore di questa selezionata piccola «Opera Omnia», che dimostra ancora una volta, di quale fascino era dotato l'Uomo che governò l'Italia per oltre vent'anni.
Grazie, caro Mario, per averci illustrato con il tuo ultimo libro, la vera genialità e personalità dell'«Uomo inviatoci dalla Divina provvidenza», come lo indicò un grande Papa in quello storico periodo.

 

Bruno Rassu

 

 

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