da "AURORA" n° 31 (Gennaio 1996)

RADICI

Radici...

«Fuori dall'astratto noi, in quanto repubblicani, rivoluzionari e di sinistra, siamo idealmente vicini a tutti i movimenti, o partiti repubblicani rivoluzionari e di sinistra. Lo siamo anche quando la contingenza "provvisoriamente" ci ponga in campi opposti. Se un'antitesi a carattere universale e di valore ideale si vuol porre, essa è solo quella tra rivoluzione e reazione. Noi siamo la rivoluzione, ma non siamo i soli e non neghiamo per questo la nostra fisionomia specifica.
La bandiera dell'intransigenza è stata sventolata molto spesso a sproposito nel senso che la si è messa più spesso al servizio della reazione che della rivoluzione. La militarizzazione del partito, la scomparsa delle assemblee fasciste sancite dal Manifesto di Verona, la persuasione di molti responsabili che in tempo di guerra le discussioni fossero superflue, tutto ciò ha gravemente ostacolato la circolazione delle idee, il loro maturare ed evolvere, ed ha creato a volte dei dissidi tra i programmi e la loro realizzazione.
(...)
Noi dobbiamo seminare per l'avvenire che sarà nostro, comunque volgano gli eventi, soltanto se saremo alla testa della corrente rivoluzionaria: alla testa e fino in fondo. Né si dica che in tempo di guerra non contano simili discussioni. Perché la guerra altro non è se non un episodio della politica, ed ogni conflitto armato si risolve nel tempo sul terreno politico: dove spesso i meri rapporti di forza si capovolgono ...»


A voi, estimatori (ben a ragione) di Berto Ricci, suggerisco questa manchette corporativa:

«Superare la classe, come fatto sociale e come fatto economico, nella triplice attualità dello Stato unitario, della gerarchia del valore, dell'organica rappresentanza professionale, è programma del Fascismo. È precisamente in questo la più fiera, tagliente opposizione del Fascismo al classismo capitalista e al classismo comunista: termini antitetici d'una formula sola»

Berto Ricci

(da "Categoria spirituale e categoria sociale" in "Processo alla borghesia"
Edizioni Roma - 1940, pag. 127)

 

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