da "AURORA" n° 38 (Gennaio 1997)

L'ALTRA STAMPA

Delirium tremens

Claudio Mutti

L'ex-giudice ed ex-deputato Carlo Palermo (attualmente consigliere regionale e provinciale a Trento) ha scritto per gli Editori Riuniti un libro intitolato "Il quarto livello".
Per dichiarazione esplicita dell'autore, l'ispirazione per la stesura di questo libro proviene da ambienti della destra statunitense, in particolare dallo «stretto collaboratore di un congressista del Partito Repubblicano» e da una non meglio identificata "Task Force on Terrorism & Unconventional Warfare". Ma un'altra ispirazione è pervenuta all'ex-magistrato dalla lettura del materiale di Lyndon LaRouche e del cosiddetto Partito Operaio Europeo: la stessa fonte alla quale si è abbondantemente abbeverato il giornalista dell'estrema destra cattolica Maurizio Blondet per la stesura della trilogia intitolata "Complotti".
Anche con Carlo Palermo siamo in pieno complottismo. Le forze del complotto che egli pretende di denunciare, elencate nel sottotitolo del "Quarto livello", sono: «Integralismo islamico, massoneria e mafia». L'azione di tali forze, sempre secondo il sottotitolo, spiegherebbe varie cose: «Dalla rete nera del crimine agli attentati al Papa nel nome di Fatima».
La Fatima in questione è nientemeno che la figlia del Profeta, la moglie dell'Imam Alì. Il complotto viene dunque da lontano. E arriva fino a noi, anzi fino a lui, Carlo Palermo, il quale, quando era giudice, fu bersaglio di un attentato in quel di Trapani, non lontano da Marsala; e il nome di Marsala, in totale dispregio dell'etimologia, viene interpretato dall'ex-giudice come «porto di Ali». Ma Alì, il primo Imam della Scia, e anche in qualche modo all'origine... della Banca di Credito e di Commercio Internazionale, fallita alcuni anni fa in seguito a vicende che hanno visto l'intervento della CIA. Ebbene, secondo Carlo Palermo la banca pakistana segnerebbe il punto di convergenza della Scia e del Sufismo, quest'ultimo definito, udite udite, «una sorta di culto finale» dedito alla lotta «anti-scientifica e anti-tecnologica», presente «sia nell'integralismo islamico che in quello cattolico». Delirante, ma testuale.
Il Sufismo, che «vede con particolare favore il culto del ritorno alla Madre natura» (sic), è stato, secondo Palermo, la matrice del Terzo Reich e in particolare delle SS: «Lo stato delle SS era uno Stato sufi», scrive testualmente l'autore. Contemporaneamente, Palermo riprende la teoria secondo cui Himmler modellò le SS sull'Ordine dei Gesuiti, ma le due versioni sono ingegnosamente combinate: «Sono numerosissime le indicazioni secondo cui Ignazio di Loyola, prima di costituire il suo Ordine, sarebbe stato iniziato ai mistici segreti della setta (sic) Shadliyya (sic) nella Spagna meridionale e nel Maghreb, secondo una specifica richiesta delle famiglie aristocratiche veneziane». Non si tratta di un errore di stampa: affiora qui, con l'accenno alle trame dell'oligarchia veneziana, uno degli elementi caratteristici della paranoica dietrologia di LaRouche e del suo gruppo, al quale l'ex-magistrato si è ispirato. Orbene, Palermo spiega che l'oligarchia veneziana riuscì nientemeno che a far nominare governatore della Libia l'«ultimo doge di Venezia» (sic!!!), Giuseppe Volpi di Misurata. E in Libia le vecchie reti fasciste dell'OVRA e quelle libiche erano quasi un'unica rete, da cui nacque Gheddafi».
Proconsole di Gheddafi in Italia sarebbe un «professore di lingua romena all'Università di Bologna» (evidentemente Palermo ignora che a Bologna non c'è mai stato un insegnamento di romeno). Questo professore, oltre ad essere il «fondatore del nazi-maoismo italiano», avrebbe creato un «movimento per la conversione dell'Europa al sufismo che prende il nome Totalitè». Senza spiegarci come sia possibile «convertirsi» al sufismo e sorvolando sul fatto che "Totalitè" era una rivista culturale e non un movimento, l'ex-magistrato attribuisce al «fondatore del nazi-maoismo» la collaborazione a... "Ordine Pubblico", rivista della polizia! Poi, usando addirittura le virgolette del discorso diretto, riporta una serie di affermazioni fantasiose che il «professore di romeno» difficilmente può avere fatte e, finalmente, lo ricollega alla strage di Piazza della Loggia e a quella dell'Italicus. Solo che al momento in cui avvenne la prima il «professore di romeno» era in isolamento nel carcere di Bologna, e quando avvenne la seconda si trovava a San Vittore.
Altri personaggi della grande congiura denunciata da Carlo Palermo sono i Catari, i quali, anche loro!, divennero «essenzialmente un movimento sufi» e diffusero la «teoria sufica» di «congelare il progresso e di bloccare a crescita zero lo sviluppo della popolazione».
Ma più ancora dei Catari, i Templari sono tra noi: non a caso sulla copertina dei libro campeggia la figura del Gran Maestro Jacques de Molay. L'Ordine dei Templari nacque, ci spiega Palermo, «sulla falsariga dell'ordine sufi ismaelita» degli Assassini (che non erano affatto dei sufi, ma non fa niente). «Come culto gnostico», i Templari recepirono elementi «tratti dalla dottrina islamica (come l'adorazione del dio Baphomet». Abbiamo dunque scoperto che cosa fanno i musulmani nelle moschee: adorano Bafometto!
Di tante altre interessanti scoperte fatte dal valoroso ex-magistrato non ci è possibile rendere conto in questa sede. È per questo che esortiamo caldamente il lettore a procurarsi il libro. Costa solo ventiduemila lire, ma garantisce diverse sorprese ad ogni pagina e si rivela degno di figurare nella produzione di quella stessa casa editrice che ha pubblicato la "Fisiologia del piacere anale".

Claudio Mutti

 

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