Delirium tremens
Claudio Mutti
L'ex-giudice ed ex-deputato Carlo Palermo
(attualmente consigliere regionale e provinciale a Trento) ha scritto per gli Editori
Riuniti un libro intitolato "Il quarto livello".
Per dichiarazione esplicita dell'autore, l'ispirazione per la stesura di questo libro
proviene da ambienti della destra statunitense, in particolare dallo «stretto
collaboratore di un congressista del Partito Repubblicano» e da una non meglio
identificata "Task Force on Terrorism & Unconventional Warfare". Ma un'altra
ispirazione è pervenuta all'ex-magistrato dalla lettura del materiale di Lyndon LaRouche
e del cosiddetto Partito Operaio Europeo: la stessa fonte alla quale si è abbondantemente
abbeverato il giornalista dell'estrema destra cattolica Maurizio Blondet per la stesura
della trilogia intitolata "Complotti".
Anche con Carlo Palermo siamo in pieno complottismo. Le forze del complotto che egli
pretende di denunciare, elencate nel sottotitolo del "Quarto livello", sono:
«Integralismo islamico, massoneria e mafia». L'azione di tali forze, sempre secondo il
sottotitolo, spiegherebbe varie cose: «Dalla rete nera del crimine agli attentati al Papa
nel nome di Fatima».
La Fatima in questione è nientemeno che la figlia del Profeta, la moglie dell'Imam Alì.
Il complotto viene dunque da lontano. E arriva fino a noi, anzi fino a lui, Carlo Palermo,
il quale, quando era giudice, fu bersaglio di un attentato in quel di Trapani, non lontano
da Marsala; e il nome di Marsala, in totale dispregio dell'etimologia, viene interpretato
dall'ex-giudice come «porto di Ali». Ma Alì, il primo Imam della Scia, e anche in
qualche modo all'origine... della Banca di Credito e di Commercio Internazionale, fallita
alcuni anni fa in seguito a vicende che hanno visto l'intervento della CIA. Ebbene,
secondo Carlo Palermo la banca pakistana segnerebbe il punto di convergenza della Scia e
del Sufismo, quest'ultimo definito, udite udite, «una sorta di culto finale» dedito alla
lotta «anti-scientifica e anti-tecnologica», presente «sia nell'integralismo islamico
che in quello cattolico». Delirante, ma testuale.
Il Sufismo, che «vede con particolare favore il culto del ritorno alla Madre natura»
(sic), è stato, secondo Palermo, la matrice del Terzo Reich e in particolare delle SS:
«Lo stato delle SS era uno Stato sufi», scrive testualmente l'autore.
Contemporaneamente, Palermo riprende la teoria secondo cui Himmler modellò le SS
sull'Ordine dei Gesuiti, ma le due versioni sono ingegnosamente combinate: «Sono
numerosissime le indicazioni secondo cui Ignazio di Loyola, prima di costituire il suo
Ordine, sarebbe stato iniziato ai mistici segreti della setta (sic) Shadliyya (sic) nella
Spagna meridionale e nel Maghreb, secondo una specifica richiesta delle famiglie
aristocratiche veneziane». Non si tratta di un errore di stampa: affiora qui, con
l'accenno alle trame dell'oligarchia veneziana, uno degli elementi caratteristici della
paranoica dietrologia di LaRouche e del suo gruppo, al quale l'ex-magistrato si è
ispirato. Orbene, Palermo spiega che l'oligarchia veneziana riuscì nientemeno che a far
nominare governatore della Libia l'«ultimo doge di Venezia» (sic!!!), Giuseppe Volpi di
Misurata. E in Libia le vecchie reti fasciste dell'OVRA e quelle libiche erano quasi
un'unica rete, da cui nacque Gheddafi».
Proconsole di Gheddafi in Italia sarebbe un «professore di lingua romena all'Università
di Bologna» (evidentemente Palermo ignora che a Bologna non c'è mai stato un
insegnamento di romeno). Questo professore, oltre ad essere il «fondatore del
nazi-maoismo italiano», avrebbe creato un «movimento per la conversione dell'Europa al
sufismo che prende il nome Totalitè». Senza spiegarci come sia possibile «convertirsi»
al sufismo e sorvolando sul fatto che "Totalitè" era una rivista culturale e
non un movimento, l'ex-magistrato attribuisce al «fondatore del nazi-maoismo» la
collaborazione a... "Ordine Pubblico", rivista della polizia! Poi, usando
addirittura le virgolette del discorso diretto, riporta una serie di affermazioni
fantasiose che il «professore di romeno» difficilmente può avere fatte e, finalmente,
lo ricollega alla strage di Piazza della Loggia e a quella dell'Italicus. Solo che al
momento in cui avvenne la prima il «professore di romeno» era in isolamento nel carcere
di Bologna, e quando avvenne la seconda si trovava a San Vittore.
Altri personaggi della grande congiura denunciata da Carlo Palermo sono i Catari, i quali,
anche loro!, divennero «essenzialmente un movimento sufi» e diffusero la «teoria
sufica» di «congelare il progresso e di bloccare a crescita zero lo sviluppo della
popolazione».
Ma più ancora dei Catari, i Templari sono tra noi: non a caso sulla copertina dei libro
campeggia la figura del Gran Maestro Jacques de Molay. L'Ordine dei Templari nacque, ci
spiega Palermo, «sulla falsariga dell'ordine sufi ismaelita» degli Assassini (che non
erano affatto dei sufi, ma non fa niente). «Come culto gnostico», i Templari recepirono
elementi «tratti dalla dottrina islamica (come l'adorazione del dio Baphomet». Abbiamo
dunque scoperto che cosa fanno i musulmani nelle moschee: adorano Bafometto!
Di tante altre interessanti scoperte fatte dal valoroso ex-magistrato non ci è possibile
rendere conto in questa sede. È per questo che esortiamo caldamente il lettore a
procurarsi il libro. Costa solo ventiduemila lire, ma garantisce diverse sorprese ad ogni
pagina e si rivela degno di figurare nella produzione di quella stessa casa editrice che
ha pubblicato la "Fisiologia del piacere anale".
Claudio Mutti
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