da "AURORA" n° 44 (Novembre - Dicembre 1997)

RECENSIONI

 

Ferenc Szálasi

Diario dal carcere

Ed. all'insegna del Veltro, Parma 1991      pp. 104     Ł. 18.000

 

«Falso fascismo» e «fascismo di sinistra» sono alcune tra le definizioni proposte dagli storici per classificare quel movimento crocefrecciato che, a detta di Szálasi, rappresentava invece la peculiaritŕ ungherese del nazionalsocialismo: termine, quest'ultimo, da intendersi nel suo significato etimologico, ossia come sintesi di nazionalismo e socialismo.

La specificitŕ del movimento crocefrecciato risulta d'altronde da alcune originali prese di posizione che lo differenziano nettamente dai vari movimenti nazionalisti, filo-fascisti e filo-nazionalsocialisti dell'Europa centrale e orientale. Per esempio, esso accolse con scarso entusiasmo la «crociata» dell'Asse contro l'Unione Sovietica. All'epoca del patto di non aggressione siglato da Ribbentrop e Molotov, le Camicie Verdi del movimento crocefrecciato erano sfilate per le vie di Budapest esibendo ritratti di Hitler e Stalin e invocando un asse delle nazioni proletarie contro il fronte costituito dalle democrazie plutocratiche dell'Occidente. Tuttavia, mentre i circoli anglofili del regime hortysta aspettavano l'occasione propizia per tradire l'alleato tedesco, le Croci frecciate mantennero nei confronti dei Reich un dignitoso atteggiamento di lealtŕ. I militanti ungaristi, favorevoli alla nascita di un'Europa su basi «co-nazionalistiche» (piů o meno prospettavano una confederazione europea), erano tutt’altro che degli acritici «collaborazionisti»; e ciň spiega perché nel marzo 1944, allorché i Tedeschi indussero Kállay alle dimissioni e insediarono al suo posto il generale Sztójay, nel governo di quest'ultimo non vi fosse nessun ministro crocefrecciato. Frattanto negli ambienti reazionari di Budapest maturň il tradimento; ma Hitler, tempestivamente informato delle trattative del Reggente Horthy con il nemico, prese immediate contromisure di tipo militare. Otto Skorzeny occupň il Castello di Buda, le Croci Frecciate insorsero e il Reggente dovette risolversi a trasferire il governo nelle mani di Ferenc Szálasi. Quest'ultimo, riconosciuto Guida della Nazione («Nemzetvezetö») dal Parlamento ungherese con tutti i crismi della legalitŕ, prestň giuramento davanti alla Corona di Santo Stefano e formň un governo di unitŕ nazionale che comprendeva civili e militari, nazionalsocialisti, fascisti e anche un nazionalcomunista, Ferenc Kassai-Schallmayer. Il numero dei militanti crocefrecciati sfiorava ormai il mezzo milione.

Il 5 maggio 1945, dopo la lunga ed eroica resistenza di Budapest all'assedio sovietico, Ferenc Szálasi e i suoi ministri caddero nelle mani degli Occidentali. Dopo cinque mesi di prigionia, il Capo dello Stato e una decina di uomini politici (naturalmente «criminali di guerra») vennero consegnati al governo provvisorio ungherese presieduto da un generale fellone. Ma l'assassinio «legale» di Szálasi, commissionato dai vincitori, avrŕ luogo nel periodo del governo successivo, quello sostenuto dalla coalizione dai gruppi collaborazionisti di destra, di centro e di sinistra e guidata da un uomo di chiesa aderente al Partito dei Piccoli Proprietari. Due rappresentanti di ciascun partito democratico andranno a costituire il «tribunale» presieduto dal dr. P. Jankó, esponente della comunitŕ ebraica, mentre un altro esponente della stessa comunitŕ, il dr. L. Frank, ricoprě la funzione di pubblico ministero.

Ferenc Szálasi venne impiccato il 12 maggio 1948 nel carcere di Via Markó. Nel giorno stesso della sua morte, aggiornň il diario che aveva tenuto per tutta la durata della sua detenzione, anzi, per tutta la durata della sua vita di uomo politico. Il "Diario dal carcere", pubblicato dalle Edizioni all'insegna del Veltro, traduce integralmente le pagine che il capo crocefrecciato scrisse nel periodo del «processo», nonché il testamento da lui redatto in carcere.

Nel volume in questione, il testo di Szálasi č accompagnato dai saggi di András de László, Róbert Horváth e Claudio Mutti, che forniscono al lettore una esauriente veduta d'insieme del fenomeno crocefrecciato e degli eventi storici di quel periodo.

 

 

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