da "AURORA" n° 48 (Aprile - Maggio 1998)

IL DOCUMENTO

Proclama di Peròn al Movimento Giustizialista
in occasione della morte del
Comandante Ernesto Che Guevara

Madrid, 24 Ottobre '67

 

Compañeros
Con profondo dolore ho appreso la notizia di un'impareggiabile perdita per la causa dei popoli che lottano per la loro liberazione. Noi abbracciamo idealmente, in quanto ci sentiamo loro fratelli, quanti, in qualsiasi parte del mondo e sotto qualsiasi bandiera, lottano contro l'ingiustizia, la miseria e lo sfruttamento. Ci sentiamo fratelli con quanti con coraggio e decisione affrontano l'insaziabile voracità dell'imperialismo che, con la complicità delle oligarchie antinazionali sostenute dal Pentagono, opprime i popoli. Oggi in questa lotta è eroicamente caduto un giovane, ma già straordinario combattente, al quale la rivoluzione latino-americana deve molto: è morto il Comandante Ernesto Che Guevara. La sua morte lascia affranta la nostra anima perché era uno di noi, il migliore di noi: un esempio di moralità, spirito di sacrificio, disinteresse. La profonda convinzione della giustezza della causa nella quale ha creduto gli ha dato la forza, il coraggio e il valore che oggi lo elevano alla categoria di eroe e martire.

Ci sono giunte alcune agenzie di stampa che pretendono di presentarlo come nemico del peronismo. Nulla è più assurdo! Anche supponendo fosse certo che nel '51 egli sia stato coinvolto nella congiura golpista (coinvolgimento di cui non esiste alcuna prova ed è tutto da dimostrare) contro il governo popolare di Hìpòlito Yriongoyen questo rimane solo un momento, un fatto isolato, in cui egli fu utilizzato dall'oligarchia. L'importante è riconoscere i propri errori ed emendarli. E nessuno può dire che il Che non li abbia emendati.

Nel '54 quando in Guatemala lotta in difesa del governo popolare di Jacobo Arbenz, aggredito militarmente dall'esercito statunitense, io personalmente diedi istruzioni al Ministro degli Esteri per trovare una soluzione alla difficile situazione in cui questo giovane e valente argentino si era venuto a trovare, infatti, raggiunse sano e salvo il Messico.

La sua vita, la sua epopea, devono essere esempio per i nostri giovani, per i giovani di tutta l'America Latina.

L'imperialismo tenta di infangarne la memoria perché teme il fascino e l'enorme prestigio che si è guadagnato tra le masse popolari. Masse popolari che vivono la drammatica realtà dei nostri popoli soggiogati. Mi è giunta la notizia che il partito Comunista Argentino suona la campana del disprezzo. Ciò non ci sorprende: essi hanno sempre marciato nella direzione opposta agli interessi nazionali. Sempre sono stati contro i movimenti nazionali e popolari, ciò può essere testimoniato da tutti i peronisti.

L'ora dei popoli, l'ora delle rivoluzioni nazionali in America Latina prima o poi arriverà, si tratta di un processo irreversibile. L'equilibrio è rotto ed è infantile pensare che si possano superare senza rivoluzioni le resistenze degli oligarchi e i monopoli reazionari dell'imperialismo.

La rivoluzione socialista si realizzerà e se cade un combattente un altro è già pronto a prendere il suo posto. Di questo e solo di questo i movimenti rivoluzionari nazionali debbono convincersi per abbattere gli usufruttuari del privilegio. La maggioranza dei governanti dell'America Latina non possono risolvere il problema nazionale perché non rispondono all'interesse nazionale.

Non basta la verbosità rivoluzionaria, è necessaria l'azione rivoluzionaria con una base organizzativa, una visione strategica e tattiche concrete che diano forma fattuale alla rivoluzione. Ci solleveremo dalla nostra condizione solo se ne saremo capaci e per farlo la lotta sarà dura anche se resto convinto che i popoli sono sempre destinati a trionfare. I nostri nemici hanno una forza materiale molto superiore alla nostra; però noi contiamo sulla straordinaria forza morale che ci danno le nostre convinzioni e la giustezza di una causa che ha dalla sua la ragione storica.

Il peronismo, in sintonia con la sua tradizione e con la sua lotta, quale movimento nazionale, popolare e rivoluzionario, rende il suo emozionato omaggio all'idealista, al rivoluzionario, al Comandante Ernesto Che Guevara, guerrigliero argentino morto in azione impugnando le armi per il trionfo delle rivoluzioni nazionali in America Latina.

 

Juan Domingo Peròn

 

 

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