da "AURORA" n° 50 (Luglio - Agosto 1998)

CULTURE E CIVILTĄ

 

Minacce alla sopravvivenza degli
Indiani incontattati del Brasile

"Survival"

 


 

«Il FUNAI non vuole che i Waićpi imparino qualcosa di interessante. Ecco perché hanno bloccato i nostri progetti... I nostri capi vogliono che i nostri giovani imparino a conoscere e curare le malattie perché nel futuro vogliamo vivere in modo indipendente ...»

lettera dei Waićpi alla corte brasiliana

 


 

Un tempo minacciato d'estinzione, il popolo dei Waićpi si č sensibilmente ripreso. Forse la ragione pił importante del suo successo č da individuare nell'autonomia che ha saputo conquistarsi nonostante la forte opposizione. I Waićpi hanno demarcato le loro terre e varato una serie di progetti per proteggerle, per ridare vita alla foresta e ai fiumi distrutti dai cercatori d'oro, e trarre profitti dall'estrazione dell'oro su piccola scala. Queste iniziative sono oggi seriamente minacciate da una coalizione di politici, cercatori d'oro e missionari fondamentalisti che mirano alla terra degli Indiani, alle loro risorse o alla loro conversione.

500 Waićpi e due loro gruppi incontattati vivono nelle foreste tropicali del Brasile del nord. Altri 650 vivono nella Guyana francese. I Waićpi cacciano, pescano e praticano l'agricoltura. Il loro primo contatto con l'esterno avvenne nel 1973 e li espose alle malattie e all'invasione delle loro terre da parte dei cercatori d'oro. Organizzandosi, i Waićpi riuscirono a espellere gli invasori da soli, e nel 1994 vararono un progetto di difesa della loro terra che č stato ratificato dal governo brasiliano nel giugno '96. Oggi, i Waićpi hanno costruito dei villaggi in punti strategici per impedire ulteriori invasioni.

Dopo questi cruciali primi passi, i Waićpi hanno dato vita a dei propri progetti economici, sanitari ed educativi, in linea con i loro bisogni e la loro cultura. Una delle loro iniziative pił innovative č un piano per l'estrazione dell'oro dai fiumi che prevede solo l'uso di tecniche non nocive (senza mercurio, altamente tossico). Gli Indiani estraggono l'oro rispettando ritmi stagionali e lo fanno in zone accuratamente scelte, che poi vengono lasciate riposare. Quest'attivitą fornisce loro introiti regolari con cui acquistano beni. Secondo i Waićpi questo progetto dimostra che sono in grado di controllare la loro terra.

Oggi, una campagna guidata dal deputato federale Antonio Feijćo rischia di minare l'autonomia degli Indiani, di ridurre i loro territori e annullare i loro progetti. Feijćo, che č legato strettamente all'Unione dei Minatori di Amapį, sta cercando dal 1993 di screditare i Waićpi e l'Indigenous Advocacy Centre (CTI), un'organizzazione brasiliana che lavora a stretto contatto con gli Indiani dal 1991. Egli accusa la CTI e, di conseguenza, i Waićpi, di aumentare illegalmente il territorio indiano e di rubare l'oro. In realtą, secondo l'articolo 44 dello Statuto indiano, gli Indiani sono autorizzati a cercare l'oro setacciando i fiumi. Feijćo ha anche messo in discussione l'espulsione dall'area waićpi della New Tribes Mission (NTM), effettuata dal FUNAI nel 1995. La NTM, una delle organizzazioni fondamentaliste pił estremiste del Nord America, spera che i recenti freni posti sui progetti dei Waićpi le permettano di ritornare.

La campagna ha una chiara matrice politica e coincide con un disegno di legge, in attesa di approvazione, che regolamenta l'estrazione mineraria nelle aree degli indigeni. Molti sindacati dei cercatori d'oro considerano il progetto di legge uno strumento concepito per facilitare il loro ingresso nei territori indigeni. Il pubblico ministero dello stato, Joćo Bosco Araśjo Fontes, sembra aver preso le parti dei politici, minatori e missionari senza aver ascoltato la versione dei fatti dei Waićpi e ha ordinato la sospensione dei loro progetti. Nel giugno 1997, nove Waićpi sono andati a Brasilia per sottoporre il loro caso ai vari ministri del governo e ai rappresentanti della Commissione sulle Minoranze e l'Ambiente. Nonostante il sostegno del governatore di Amapį, Joćo Capiberibe, i progetti dei Waićpi restano congelati.

L'organizzazione dei Waićpi, APINA, che rappresenta la maggioranza di Indiani, ha richiesto le dimissioni dello staff del FUNAI locale. I loro appelli sono stati ignorati e il pubblico ministero continua ad ostacolare gli sforzi degli Indiani. Stanchi di aspettare, i Waićpi hanno invitato lo staff del CTI a ricominciare a lavorare ad alcuni progetti. In agosto, su richiesta del FUNAI, la polizia federale, armata di fucili e mitragliatori, ha espulso lo staff del CTI. Sempre in agosto, inoltre, il giudice federale di Amapį ha sostenuto la decisione di sospendere i progetti degli Indiani emanata dal pubblico ministero e ha ordinato al FUNAI di assistere i Waićpi (nonostante non abbia denaro o esperti per farlo) e di impedire loro di estrarre l'oro.

Survival ritiene che questi attacchi ai Waićpi stiano preparando l'erosione dei loro diritti e l'invasione dei minatori. Una vigorosa campagna internazionale potrebbe, in questo momento, impedire a queste minacce di concretizzarsi.

 

"Survival"

 

Survival International č un'organizzazione mondiale di sostegno ai popoli tribali. Difende il loro diritto di decidere del proprio futuro e li aiuta a proteggere le loro vite, le loro terre e i loro diritti umani.

 

 

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