1989 - Esce il n° 1 (Anno 1) di
"Aurora", trimestrale politico culturale a diffusione gratuita, edito dal
circolo culturale "A. Romualdi" (Cento - FE), gravitante nell'Area del MSI.
È fotocomposto a Cento e stampato a Bologna. Il formato è 25 X 35 cm e le
pagine sono 8.
L'editoriale del primo numero ("Noi")
spiega il perchè di questa pubblicazione:
«C'era bisogno di pubblicare un altro
giornale, oltre a quelli che già,
sia pure con diverse sfumature, dicono le stesse cose? Noi pensiamo di sì,
perché
le idee, di cui ci facciamo portatori, non sono conosciute, oppure
correttamente interpretate anche nel nostro ambiente
(...) Pensiamo sia l'ora di fare un appello a coloro che sentono questo
pesante malessere che è il vivere oggi in questo mondo, perché ci aiutino a
creare l'uomo nuovo che speriamo sopravviva per continuare la nostra
civiltà. Il progresso come concepito dal secolo dei lumi è morto; non ci
sarà in futuro più felicità per più gente, non ci sarà più libertà di quella
che vi è stata, la spinta propulsiva è finita. (...) per noi il passato non
è che il nostro futuro. Da qui il nome di questo giornale, piccolo, modesto,
ma sorto per contribuire a creare l'alba di un nuovo uomo»
|
|
1991 - Dall'editoriale del n° 1
(Anno 3) "Nel deserto dei Tartari":
«... Così, anche
formalmente, viene chiusa la parentesi nazionalpopolare apertasi con
l'ultimo Congresso. L'ambizioso progetto di "Andare Oltre", gli scenari
preconizzati da Pino Rauti per uscire dall'immobilismo, vengono accantonati.
(...) Non bisogna mollare, non bisogna arrendersi; con più rabbia di prima,
con più impegno di prima è necessario che ognuno rimanga al suo posto ...».
1991 - Dall'editoriale del n° 2
(Anno 3) "La nostra Festa!":
«... Poichè nulla è
stato deciso, poichè niente è stato stabilito, noi riaffermiamo la nostra
volontà di divenire gli interpreti di un oggi che sia sicura premessa del
nostro domani. Che ci appartiene. Festa di Area -quindi- festa di militanti,
festa di popolo. La nostra festa!».
A pagina 5 la locandina che illustra il
programma della "3ª Festa tricolore" che diviene la "1ª Festa nazionale
dell'Area Nazional-Popolare".
1991 - Dall'editoriale del n° 3
(Anno 3) "Avanti e in alto":
«... Un atto di coraggio, di presa di
coscienza, di disperata e dolorosa determinazione. Una scelta coerente con
noi stessi, un atto di fedeltà verso l'Idea che va oltre i
simboli e le sigle (...) Ora il nodo
è
stato reciso e siamo chiamati ad assumere, per intero, quelle responsabilità
politiche che ci derivano dalle scelte fatte e dagli impegni assunti nei
confronti di coloro che, numerosi, guardano con speranza e fiducia al
"nuovo" che rappresentiamo. (...)
Non siamo disposti quindi a rinnegare nulla (la nostra scelta è
dovuta proprio al rifiuto di rinnegare, surrettiziamente, quello che siamo)
nel nome di un superamento storico -ispirato da un modernismo
inconcludente- di quelle che sono le nostre radici: il Fascismo movimentista
e rivoluzionario delle origini e della RSI rimane, ed è
il nostro punto di riferimento culturale, filosofico e operativo pur nella
convinzione che l'epoca attuale abbisogni di strumenti e comportamenti
adeguati e appropriati ai tempi.
(...) Riprendiamo la nostra
strada guardando avanti ed in alto».
1991 - Dall'editoriale del
n° 4 (Anno 3) "Lasciamolo dire agli altri":
«... Andiamo avanti per la
nostra via, lasciandoci alle spalle un po' di orpelli, le forme
"vuote", le miopie antiche. Altri, tanti altri camminano lungo la
stessa strada. Basta saperli vedere, riconoscere, apprezzare.
Insieme a loro raggiungeremo la Vetta, in fondo al sentiero ... e
sarà nostra e loro. (...) è
che in poche settimane abbiamo messo a punto il "progetto". Il che
non è poco. Non solo, ma abbiamo una
"rivista", c'è una Fondazione, cominciano a
nascere ovunque strutture estremamente promettenti. Ovunque, in ogni
Regione. Ovunque in Italia.
(...) Ecco: questo è
il Movimento Politico Antagonista di cui, nei giorni scorsi,
abbiamo tracciato le "linee" essenziali e che insieme costruiremo. A
partire da domani. Sa di fascismo? Lasciamolo dire agli altri».
A corredo dell'articolo il simbolo del nuovo Movimento |
|
1992 - Il numero 2 (Anno 4) esce a
12 pagine. Alle pagine 8 e 9 la "Piattaforma Politica del MPA".
1992 - Il n° 3 (Anno 4) esce come
ciclostilato (formato A4 - 12 pagine). L'editoriale è un vero appello "Ai
Lettori":
«... nel dicembre 1991 avevamo lanciato
l'idea di trasformare "Aurora" in un mensile (...) La risposta è stata
immediata e generosa anche se purtroppo l'impegno da noi assunto non è stato
mantenuto: "Aurora" riusciva "a vivere" per merito della tipografia che lo
stampava a costi sopportabili, da chi come noi non ha mai goduto di introiti
che non fossero quelli di mettere mano ai propri portafogli e (nell'ultimo
anno) all'apporto dei lettori. Ora quelle condizioni sono venute meno: il
"camerata tipografo" non può, per motivi che qui non stiamo ad elencare,
stampare il giornale. (...) non siamo in grado di far fronte ad una spesa di
5.000.000 (spedizione compresa) per ogni numero. (...) le soluzioni
esistono e sono di due tipi: 1) fare un ciclostilato (sul tipo che
state leggendo) - 2) creare un centro stampa che sia in grado di
assicurarci indipendenza e continuità e che possa in futuro darci la
possibilità di potenziare la periodicità (...) una macchina off set usata
revisionata, con le garanzie stesse del nuovo di ultima generazione, in
grado di stampare "Aurora" in 7/8 ore di lavoro, costa 25 milioni (di
listino ne costerebbe 97); spesa che da soli non siamo in grado di sostenere
(...) Sappiamo di chiedere a tutti un sacrificio, ma pensiamo anche che sia
questa l'occasione per misurare la volontà di ognuno di noi: rimaniamo
in fiduciosa attesa convinti di aver fatto tutto quello che era nelle nostre
facoltà e possibilità: ora la vostra decisione e la vostra volontà contano
molto di più delle parole»
|
|
1992 - Nel n° 5 (Anno 4) compare, in
ultima pagina, un "Comunicato ai lettori" che riportiamo integralmente:
«Informiamo i lettori dell'avvenuto acquisto della macchina tipografica tipo
Nebiolo 26/S garantita 6 mesi, in grado di stampare sia la nuova serie di
"Aurora" che manifesti, volantini ed altri lavori tipografici. Costo della
operazione £ 25.000.000 più IVA (£ 4.750.000), totale £ 29.750.000.
Pagamenti: £ 7.000.000 alla consegna (già effettuata); £ 22.750.000
rimanenza, da pagare con ricevute ogni tre mesi ad iniziare dal 30 gennaio
1993. Dal 1° gennaio 1993 siamo, previa ordinazione, in grado di stampare
tutti i tipi di materiale tipografico, per quanti ne faranno richiesta, a
prezzi politici. Richiamiamo l'attenzione di tutti sulla necessità di
contribuire finanziariamente all'ingente spesa che ci siamo accollati. Per
motivi di spazio l'elenco dei contributi sarà pubblicato nel prossimo
numero. I camerati che intendono più proficuamente collaborare sono pregati
di mettersi in contatto con la redazione»
1992 - Esce il n° 6 (Anno 4),
spedito come supplemento.
Con questo numero ha inizio la "Nuova Serie"che
avrà periodicità (quasi) mensile e che terminerà, dopo 53 numeri, nel
Dicembre 1998.
Si ritorna al formato originario (25 x 35 cm) con il numero
delle pagine variabile (da 12 a 20); alcuni numeri contengono un allegato o
un "manifesto".
L'impaginazione e la stampa sono curate,
rispettivamente, dalla Comunità politica "Beppe
Niccolai" di Modigliana (FO) e dal circolo culturale "A.
Romualdi" a Cento (FE).
Dall'editoriale del
n° 6 (Anno 4) "In cammino":
«... Con l'ambizione, comunque sia, di costruire
attorno ad "Aurora" non marginali e inutili «torri d'avorio» ma una
Comunità di Uomini cosciente del momento storico che stiamo vivendo
e della portata dello scontro sociale, etnico, culturale in atto e
delle grandi possibilità e prospettive che sempre più ampie si
aprono. Verrà presto il momento dei documenti politici, degli
incontri e manifestazioni. Verrà il momento dell'azione concreta,
della pratica politica concreta. "Aurora" di questo Movimento vuole
essere la voce, la palestra per il dibattito, il punto di
riferimento e coordinamento. La strada non è agevole, noi abbiamo da
tempo iniziato a percorrerla, attendiamo tutti coloro che con onestà
e limpidezza di intenti vogliono marciare con noi» |
|
|