da "AURORA" n° 34 (Aprile - Maggio 1996)

RECENSIONI

 

Ferdinand Lassalle

La Guerra d'Italia ed altri scritti

M. & B. Publishing, Milano, '96    pp. 150     £. 15.000

 

Studioso e uomo politico tedesco (1825-1864), autore di opere filosofiche, tragedie teatrali, e soprattutto saggi politici, Ferdinand Lassalle, corrispondente della "Gazzetta Renana", fu tra i promotori della rivoluzione del '48, capeggiando i moti di Dusseldorf. Entrato in contatto con Karl Marx si dedicò all'organizzazione del movimento operaio fondando, nel '63, l'«Associazione generale degli operai tedeschi», il primo partito dichiaratamente socialista della Germania.
Politicamente e ideologicamente critico nei confronti di Marx, può esser considerato tra i padri del riformismo socialista europeo ed in questo può essere inquadrato il tentativo di intesa da lui perseguito, e parzialmente raggiunto, con Bismark. La speranza di ottenere dallo Stato prussiano una specie di «cesarismo sociale» caratterizza il suo programma profondamente antiborghese e socialmente avanzato.
Morì in duello, per ragioni private, all'età di 39 anni, lasciando una profonda e complessa eredità teorica al socialismo tedesco ed europeo.
Il volume in questione comprende un saggio dedicato all'Italia: "La guerra d'Italia e il dovere della Prussia", in cui sostiene il principio delle nazionalità in funzione anti-austriaca e propone un'alleanza con la Francia (Engels, al contrario in un saggio; "Dal Po al Reno", denuncia il pericolo rappresentato per l'Europa da Napoleone III). Per raggiungere questo obiettivo si recò nell'isola di Caprera per convincere (semmai ve ne fosse stato bisogno Giuseppe Garibaldi a scendere in campo contro Vienna.
L'altro saggio contenuto nel volume è dedicato alle "Costituzioni". Si tratta del discorso che Lassalle pronunciò a Berlino nel 1862 che è indispensabile per comprendere l'atteggiamento di parte del movimento operaio tedesco e del socialismo europeo rispetto alle leggi fondamentali dello Stato.

 


 

Titus Burckhardt

Simboli

Ed. all'insegna del Veltro, Parma, '83   pp. 112   £. 16.000

 

Il volume raccoglie un gruppo di articoli apparsi su "Etudes Traditionnelles" dal '37 al '78.
Il primo, sulle maschere sacre, mostra come l'uso della maschera rituale presupponga una variegata dottrina demonologica e sia quindi spesso estraneo a un contesto rigorosamente monoteistico.
Il secondo saggio, dedicato al simbolismo degli scacchi, mostra come questo gioco costituisca una figurazione delle possibilità umane di sviluppo interiore: la volontà del giocatore nello scegliere tra le diverse mosse rappresenta il libero arbitrio, mentre il percorso assegnato ai singoli pezzi rappresenta i limiti imposti dal destino.
Il terzo capitolo mostra la stupefacente concordanza del simbolismo dell'Apocalisse e dello Skanda Purana: esemplificazioni iconografiche e brani dei due testi convergono nel descrivere una medesima architettura del paradiso celeste.
Segue poi uno studio sul racconto omerico del ritorno di Ulisse, che procede sulla linea ermeneutica indicata da Porfirio con le sue "Quaestiones" e penetra la dimensione «interna» dell'Odissea.
Il quinto scritto sviluppa una serie di lucidissime considerazioni sulla tradizione ermetica e va quindi ad integrare la monografia consacrata dall'Autore a tale argomento.
Il sesto articolo è il testo di una allocuzione tenuta nel '72 in occasione dell'apertura dei corsi alla università di Fez.
Il libro si conclude con una triade di saggi sul Sufismo, nei quali l'Autore mostra di possedere, in virtù del suo ricollegamento tradizionale, la capacità di enucleare gli aspetti essenziali della spiritualità islamica oltre, ovviamente, a indiscutibili qualificazioni d'ordine filologico.

 


 

Pietro Petrarolo

Federico II e la dinastia Sveva

Andria, 1995              pp. 40                 £. 5.000

 

Questo testo nasce nella cornice delle celebrazioni che hanno avuto luogo l'anno scorso, nell'ottavo centenario della nascita dell'Imperatore Federico II.
Avvalendosi anche di illustrazioni e di schede, il libretto ricostruisce sinteticamente, attraverso le generazioni, la storia della dinastia sveva, dalle origini fino al suo tragico tramonto.
In particolare egli si sofferma sui due principali esponenti di essa, Federico I e Federico II, nell'intento dichiarato di avvicinare all'argomento coloro che ne sono a digiuno.
Si tratta di un lavoro che, nella sua semplicità «didattica», risulta altamente meritorio, perché vuole perpetuare la memoria di una fase gloriosa della nostra storia e trasmetterla all'attenzione dei più giovani.
Con questa iniziativa editoriale, la piccola casa editrice di Andria (quell'Andria che ancor oggi si intitola fieramente «fidelis») rende il suo tributo ad una stirpe, appunto quella sveva, cui essa e tutta la Puglia dovettero il loro splendore e la loro magnificenza.

 


 

Michel Louis Rouquette

La psicologia politica

M.& B. Publishing, Milano      pp. 128      £. 12.000

 

La psicologia politica ha una storia lunghissima anche se come disciplina scientifica essa è relativamente recente.
Il volume della collana "Que sais je" (Presses Universitaires de France) è stato riedito per ben due volte Oltralpe.
Il volume di Rouquette è uno dei rari libri dedicati alla comprensione del fenomeno politico attraverso le analisi dei comportamenti singoli e collettivi e della possibilità della loro manipolazione psicologica.
Non è un ponderoso trattato per specialisti, ma una introduzione dell'argomento alla portata di tutti.
Utile, in particolare, per comprendere come possano determinarsi risultati elettorali a volte imprevedibili e come il processo di scelta elettorale avvenga, quasi sempre, fuori da ogni razionalità.
Michel Louis Rouquette, docente dell'Università di Montpellier, è autore, tra l'altro, di "Il sapere delle Masse" e di un saggio sulla calunnia ed i suoi effetti.

 


 

Pietro Petrarolo - A. Haseloff - D. Leistikow

Federico II e le tombe delle imperatrici sveve.
Castel del Monte Sveva

Andria, 1955         pp. 46         £ 5.000

 

Il volumetto riunisce i contributi di tre diversi autori che si sono occupati dei monumenti svevi nell'Italia meridionale. Il primo testo ha carattere introduttivo e inquadra ed illustra le ricerche di Arthur Haseloff e Dankwart Leistikow, studiosi della architettura sveva nell'Italia meridionale. Di Haseloff, viene qui tradotto un articolo del 1905 (Le tombe delle imperatrici sveve in Andria) che tratta la questione della sepoltura di due imperatrici sveve, Jolanda Isabella di Brienne e Isabella d'Inghilterra, nella cripta della Cattedrale di Andria. Dell'altro studioso tedesco, viene invece pubblicato un contributo recentissimo (Il mandato del 1240 dell'Imperatore Federico II per Castel del Monte), relativo ad una questione ancor oggi dibattuta: quella dell'unico documento imperiale attinente alla costruzione di Castel del Monte.

 

 

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