da "AURORA" n° 46 (febbraio 1998)

IL MANIFESTO

 

Novantaquattro servitù militari straniere fanno dell'Italia un avamposto dell'imperialismo USA.

I tanti, irrisolvibili misteri delle più luttuose vicende italiane, dagli anni di piombo al caso Moro, sollevano fondati sospetti sull'uso delle basi americane e dei comandi NATO.

Ustica e Cavalese sono la punta di un iceberg.

 

QUOUSQUE TANDEM CLINTON?

 

Diciamo «NO» alla politica internazionale di rapina, oppressione, sfruttamento, perpretata dagli USA a garanzia dei profitti capitalistici. La versione USA della questione irachena è sbugiardata, in un messaggio congiunto anche dai patriarchi e da tutte le autorità cristiane in Medio Oriente: «Vicini alla tragica situazione del popolo iracheno, vessato dall'embargo ingiusto e ingiustificabile, invitiamo tutte le Chiese del mondo ad esprimere la loro solidarietà al popolo dell'Irak e al suo diritto ad una vita più degna». ("Osservatore Romano", 10/2/98)

 

Lavoriamo per la pace, per la liberazione dei popoli oppressi, per una Europa unita, da Lisbona a Vladivostok, in grado di svolgere nel mondo un suo autonomo ruolo, adeguato alla sua cultura, alla sua storia, al suo peso economico.

 

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