da "AURORA" n° 3 (Febbraio 1993)

PREMIO MORTADELLA

Premio Mortadella

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La notizia è di quelle ufficiali: anche quest’anno si terrà, in luogo e data da destinarsi, la fastosa assegnazione dell’ambitissimo Premio fra quanti, nel corso del ’93, si saranno distinti nell’arte della politica, della cultura e dello spettacolo.
L’ultima premiazione fu, come molti certo ricorderanno, praticamente senza storia. 
Vinse, o meglio stravinse, Gianni De Michelis, il quale -seppur facilitato dal "physique du rôle" e, a quanto si dice, da robuste raccomandazioni- ben si meritò il «Mortadella ’92». 
La sua, comunque, fu giudicata la migliore candidatura per aver egli detto che l’Avviso di Garanzia costituisca, per un politico, un incidente d’allenamento che lo costringe per un po’ in panchina, in attesa di riprendere il gioco. 
E la scelta della Giuria allora risultò -la circostanza è assai nota- entusiastica ed unanime.
Ben più vivace e combattuta l’edizione ’91: furono in due a contendersi, sino all’ultimo il prestigioso riconoscimento: Umberto Eco e Beniamino Placido. 
Il primo per aver oracolato sull’"Espresso" del 27/1/91: 
«Io avevo una libreria antica infestata da tarli. Mi hanno dato l’indirizzo di una casa tedesca che fornisce un gas capace di uccidere tutti i tarli. Sfortunatamente ho scoperto che quel gas si chiama, ancor oggi, Zyklon, e non riesco a dimenticare che è il gas che fu usato per gassare alcuni milioni di ebrei. Ho preferito tenermi i tarli». 
Si stenta davvero, a credere che simili vertici di semiologia possano venir raggiunti da altri. 
Ci ha provato, con successo, il critico Beniamino, il quale, commentando sulla sua rubrica TV in "Repubblica" (23/8/91) il fallito golpe contro (?) Gorbaciov, in tali termini si produsse: 
«Fra le parole, fra le frasi, a noi rimane nell’orecchio quella gridata nelle primissime ore del golpe dai cittadini di Mosca, all’indirizzo dei primi carri armati. Dei loro occupanti. E, soprattutto, dei loro mandanti: «Fascisti, tornate nelle caserme». Ma che bello. Com’è confortevole constatare che la parola Fascismo conserva da qualche parte le sue connotazioni negative. E può riacquistarle, domani, anche da noi. Da qualche tempo è in corso da noialtri un tentativo non di golpe, ma di strisciante rivalutazione del Fascismo. [...] No, le cose non stanno così. Fascismo è sempre e dovunque, innanzitutto, quella voglia viscerale di spegnere la libertà, di reprimere la democrazia. Con i carri armati, possibilmente».
A farla breve, il dilemma della Commissione giudicatrice venne brillantemente risolto, attribuendo ad entrambi questi Nostri 2 Grandi della Cultura un bel "ex aequo", il cui profondo significato resterà, per quanto ci riguarda, indelebile ed imperituro. 
Almeno sinché morte non li colga.

Tornando al 1993, numerosi sono i concorrenti -e tutti titolati ad aspirare alla Finale- che si trovano ora in pole position: da Indro (cui non disperiamo poter attribuire, entro l’anno, il Premio alla Memoria) a Mons. Esilio, ad Alessandra Scicolone in Nerofumetto (ultimamente giù di tono); e poi ci sono Onofrio Pirrotta, Francesco Alberoni, Mariotto Segni, l’Occhetto Achille, l’intramontabile Biagi, il redivivo Cossiga ... mentre si attendono ancora le prove di outsider del calibro di Gigi Mazzullo e Carletto Tassi , che certo non diserteranno l’appuntamento.
Per ora, mentre risulta in fase di elaborazione una prima graduatoria, possiamo comunicare che già vi sono state molte indicazioni per alcuni premi minori. 
Dal momento che qui ad "Aurora" si lavora alla luce del sole, non abbiamo remore a rilevare al pubblico, sebbene in via ufficiosa, gli orientamenti della Giuria:
* Premio "Delicatessen" al mensile di cultura, scienza ecc. "Salve" (feb. ’93) per il titolo di copertina: «Gas intestinali. Dagli specialisti di "Salve" le risposte pratiche alla domanda che non si ha mai il coraggio di fare»;
* Premio speciale "Alka Seltzer" al deputato Maceratini per aver interpellato urgentemente il governo Amato sul rutto, in diretta, del calciatore britannico-laziale Paul Gascoigne;
* "Cotechino d’argento" al bimbo con occhialetti e dall’apparente età di 10 anni, che al meeting milanese di Segni è stato immortalato con il cartello: « Mario, restore hope anche a me»;
* Targa bronzea "Il più servo degli Italiani" a Rinaldo Petrignani, giornalista, che su "Panorama" del 7/2 scrive: «Con Bill sarà meglio. Il peso dell’Italia è diminuito. Tocca a noi farci conoscere e apprezzare da Clinton»;
* Pergamena "Sus", infine, a Francesco Alberoni, grazie alla frase: «Molte donne non si rendono conto che il mantenimento della funzione ovarica dà molti vantaggi».

Ma la grande novità di quest’anno è costituita dal fatto che la Giuria ha, democraticamente, deciso di coinvolgere i lettori di "Aurora"!! 
Ai nostri seguaci viene finalmente data la possibilità di spulciare fra le pieghe dei pubblici fatti e fatterelli e di evidenziare fra di essi quelli che, a loro insindacabile giudizio, sono degni di concorrere al Gran Premio «Mortadella '93». 
Un’occasione davvero da non perdere!
Per chi non lo avesse ancora capito, la Redazione resta, insomma, in attesa delle vostre segnalazioni; così da essere in grado di stilare, mese per mese, in quest’apposita rubrica, le classifiche di tappa. 
Ciò consentirà a tutti noi -lo diciamo apertamente- di non sprecare il nostro ingegno e, soprattutto, i magri compensi che (a buon intenditor...) la Direzione passa mensilmente, in estenuanti letture di Famiglie Cristiane, Secoli d’Italia, Le Ore, Cuori, Eve express, ecc. ecc.. 
Resterà inteso che, ai segnalatori, di compensi nemmeno l’ombra: sarebbe però gradita l’operazione inversa, ossia verso il c/c postale n° 18830406.

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