da "AURORA" n° 10 (Ottobre 1993)

PREMIO MORTADELLA

Premio Mortadella

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# Se è vero, come ha dichiarato all'Ansa il 4.6 Max D'Alema, che: «non sono stati scoperti dei conti in Svizzera del PCI, ma conti intestati alle singole persone (...). Comunque -taglia corto il n° 2- agli iscritti del PCI non era proibito, nemmeno dallo statuto del Partito, avere conti in Svizzera» (peccato che Cipputi non lo avesse saputo prima! - N.d.R.), l'organo di stampa del PCI-PDS resta oberato di debiti. Ecco che il suo manager/direttore, Walter Veltroni, in un'intervista al "Corsera" del 15.6 batte cassa. «È caduto il muro di Berlino -scopre l'ex-kabulista brezneviano- ma non ancora il Muro della pubblicità. Ci sono giornali che vendono la metà di noi e -frigna l'enfant prodige del nuovo corso comunisto-clintoniano- hanno il doppio di pubblicità. Questo, nonostante un'indagine di "Audipress" indichi che i nostri lettori sono più giovani di prima, che sono aumentate le donne e i cosiddetti responsabili d'acquisto, ossia coloro che decidono cosa comprare». [I compagni (pardon, i responsabili d'acquisto) che alle feste dell'Unità rivolta(va)no -gratis- le braciole, sono pregati di prenderne nota - N.d.R.]

# Da "l'Indipendente" - cronache del Nord, titolo a 5 colonne: «Ad Aqui Terme Bosio Bernardino rinuncia ai gettoni omaggio offerti dal titolare del Luna Park». L'articolo narra come il neo-sindaco, dopo aver respinto ogni tentazione al privilegio e al favoritismo, si sia fatto -leghisticamente, a proprie spese!- un bel giro in giostra. [Commosso da un tale gesto di magnanimità nordica, si dichiara Francesco B. di Cosenza]

# Dopo Comunione e Liberazione, la gioventù nazionale missina, l'Associazione Salumieri e la Confindustria, anche la Vergine di Medjugorjie benedice lo Spadone lumbard. O così proprio parrebbe, stando al numero di Lunedì 31 maggio del bollettino di collegamento dei milanesi devoti alla Madonna ex-bosniaca. O ex-croata. O serba. Accanto alle solite notizie di apparizioni celesti ed ai soliti messaggi mariani, appare sulla rivista anche il più profano messaggio della Lega Nord. Il direttore dei madonnari locali, Stefano Biavaschi, ha reso noto che: «la rivista non fa campagna elettorale ... però ... bisogna incoraggiare ogni sforzo. Il programma della Consulta afferma dei valori cristiani. E poi Irene Pivetti, ricordi? quella che polemizzò con Sua Eminenza il Cardinale Martini, è stata sostituita, no?!... [Notizia trasmessa da Emanuele S. di Mestre (VE) che vede, in questi striscianti tentativi di salire sul carro(ccio) dei vincitori, l'ennesimo episodio emblematico dell'umana storia di Madre Chiesa]

# Eric Morris, dell'Università di Liverpool (GB), nel suo saggio "La guerra inutile. La campagna italiana '43-'45" (Ed. it. Longanesi) contesta l'epopea dell'avanzata angloamericana dalla Sicilia lungo la Penisola. In cinquecento documentatissime pagine, lo storico britannico dimostra «la spietata utilizzazione della mafia e della delinquenza per indebolire il fronte italo-tedesco; la corruzione, lo sfruttamento, le violenze carnali su uomini e donne da parte delle truppe alleate; i regolamenti di conti e i delitti commessi dai partigiani con il placet delle autorità militari di occupazione (...). Ce n'è abbastanza -conclude Dario Fertilio nella sua recensione sul "Corsera"- per demolire il mito della liberazione condotta dai buoni contro i cattivi». Alcuni numeri: furono 64mila le vittime non militari (vecchi, donne e bambini ...) causate dai bombardamenti sulle città italiane durante l'avanzata alleata (8mila in più di tutti i civili britannici morti, nei 6 anni della 2ª guerra mondiale, ad opera della Luftwaffe). «Se si considerano i diecimila italiani caduti ufficialmente per mano dei nazisti ed i novemila deportati -scrive, con evidente amarezza, lo storico inglese- il conto è presto fatto: gli Alleati, in nome della Liberazione, ammazzarono più Italiani degli invasori Tedeschi». Come commenta un tale argomento il senatore a vita Leo Valiani? Toltosi il pannolone per incontinenti storici, ecco che l'illustre vegliardo può liberamente ed antifascisticamente evacuare, così: «Le solite chiacchiere da caffè, che si fanno col senno di poi» ...[a cura di Massimo R. di Fermo (AP)]

# FELTRI 1. L'OBIETTIVITÀ. «Non si può escludere la presenza tra i lumbard di alcuni razzisti, di qualche persona rozza ed egoista: ma non è certo questa esigua minoranza -ammesso che vi sia- a caratterizzare i federalisti» (da "Noi");
FELTRI 2. L'ELEGANZA. «I Dalla Chiesa sono come le patate o le carote: la parte buona è sottoterra» (da "L'Indipendente");
FELTRI 3. LA SOBRIETÀ. «Se il PDS entrerà in maggioranza, prossimamente gli ex-brigatisti potranno riscattare a fini pensionistici gli anni di clandestinità passati a massacrare carabinieri, magistrati, giornalisti» (da "L'Italia Settimanale").
[Ovvero: 3 passi nel delirio, secondo la fulminea definizione del nostro amico Arrigo M. di Padova]

# Uno dice: Rosy Bindi! e ci si aspetta di avere davanti una ballerina di avanspettacolo, magari un po' stagionata, ma pur sempre scosciata e peccaminosa. Niente di più illusorio: la verità in carne ed ossa è quella di una donnetta di mezz'età, fuori da ogni tentazione o coinvolgimento sessuale. Orbene, quest'essere di incerta femminilità -la cui insignificanza fisica è pari a quella intellettuale- è ora assurta alla gloria delle cronache. Le quali cronache, dimenticando che costei (?) venne eletta al Parlamento europeo al seguito di Andreotti e con i quattrini del sen. Citaristi, la imbellettano quale passionaria del rinnovamento e come la Giovanna d'Arco della moralizzazione politica. [Ecchissenefrega -interviene Silvio R. da Verona, il quale riporta ai lettori di "Aurora" la confessione intima della Rosy a "Sette": «... pur avendone fatta una scelta di vita -così ella (?) dice- la verginità resta per me come una rinuncia» Non sarà che, a fare la rinuncia, siano stati in realtà i mancati pretendenti alla deflorazione? - maligna il lubrico veronese]

# Beati i tempi di Kossiga, quando tutte le bombe erano immancabilmente nere! Ora, invece, con gli ultimi attentati di Roma, Milano e Firenze, si brancola nel buio. Cadute le certezze antifasciste, persino i migliori fra i politici non sanno più dare risposte complete e rassicuranti. O almeno così a noi pare, stando alle dichiarazioni di questi nuovi e vecchi resistenti. Sentiamone alcuni a botta calda:
a) Oscar Luigi Scalfaro: «È un'aggressione al Governo, alla Nazione, alle Istituzioni, da parte di forze che vorrebbero il vuoto di potere. Sono attentati contro il Parlamento per impedire che porti a termine il suo compito... Possono sterminarci tutti, ma questo non fermerà il cammino del popolo italiano verso il rinnovamento»;
b) Umberto Bossi: «La bomba di Roma potrebbe essere un avvertimento alla Chiesa per non aver sostenuto sino in fondo la vecchia commistione con la politica. Il Laterano mi fa venire in mente certi patti...»;
c) Umberto (bis) Bossi: «3 attentati così fanno pensare ad una task force dello statalismo»;
d) Gianfranco Miglio: «Sono strateghi di serie C, questi. Per imporre una dittatura ci vorrebbero 2-3 attentati al giorno, in diverse parti d'Italia»;
e) Mino Martinazzoli: «Il vero bersaglio siamo noi democratici»;
f) Giulio Andreotti: «Le coincidenze mi richiamano, purtroppo, alla mente piazza Fontana. Mi auguro che si individuino i colpevoli...».
[a cura di Giuseppe D. S. di Battipaglia (SA)]

# Parere professionale. «Pare che la nostra democrazia sia minacciata non solo dalle bombe, ma anche dalla dilagante stupidità». Enzo Biagi, articolo di fondo del "Corsera" del 7.8.93.

# «San Vittore è un paradiso rispetto a quel che temevo». Clelio Darida, ex-ministro delle PP. SS. in carcere per Tangentopoli al "Wall Street Journal". [Segnalazione ed augurio di buon proseguimento (a Darida) da Walter R. di Mestre (VE)]

# L'ex-re della Nuova Camorra, don Raffaele Cutolo ha rilasciato un'intervista a "Sette" del 5 agosto. Un paio di battute per sintetizzare il cutolo-pensiero: la crisi italiana? «Ci vorrebbe un uomo forte, Cossiga, per esempio»; la soluzione contro la corruzione? «Eliminare fisicamente i politici corrotti»; la Lega? «È stata utile perché ha smosso i vecchi equilibri. Però non è esportabile al Sud, qui ci sono Uomini veri». [Dopo tali dichiarazioni -osserva Carlo L. di Lodi (MI)- il minimo che potrebbe fare il Partito di Fini, Mussolini & Scicolone è mandare a don Raffaè una tessera ad honorem nuova fiammante!]

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