da "AURORA" n° 15 (Marzo 1994)

LETTERE

 

Napoli, 28.2.1994

 

Sig. Direttore, 
mi riferisco all'articolo di Gianni Baget Bozzo, "L'impronta del Duce sull'Italia di oggi", apparso di recente su "L'Italia Settimanale".
Una specie di volo basso su vicende marginali spropositatamente piccole rispetto a quello che è stato (ma è giusto parlare di passato?) il movimento Fascista. 
Il Fascismo, nell'eccezione universale del termine, è stato un fenomeno di portata mondiale come dimostra il feroce conflitto, appunto mondiale, che è stato scatenato per stroncarlo sul nascere.
Esso, in estrema sintesi, ha rappresentato il tentativo di fermare l'umanità in corsa, secondo molti osservatori, verso una catastrofe di portata planetaria. 
Ma è venuto in conflitto con i piani del potere plutocratico mondialista che ha reagito affogando tutto nel sangue.
Cosa hanno a che fare con tutto questo i ludi cartacei italiani sospesi per qualche tempo?
Le troppe cose che Mussolini non avrebbe capito (ma era proprio tanto ignorante?), le faccende di Matteotti e di Sturzo e altre simili miserie? 
Far finta di prendere sul serio gli argomenti di Baget Bozzo può essere, di questi tempi, elettoralmente proficuo, ma il problema è un altro: quando si decideranno a fare le persone serie?
Cordiali saluti.

Domenico Zucco

 

 

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