da "AURORA" n° 17 (Maggio 1994)

LETTERE

 

Reggio Calabria, 21/4/'94

 

Preg.ma redazione di "Aurora",
scrivo da Reggio Calabria per farvi i più sentiti complimenti per una pubblicazione realmente collocabile in quell'area politica che ancora oggi pulsa di slanci ideali e che comunque viene quotidianamente ignorata ed offesa da coloro per i quali oggi soffia il vento. È stato infatti difficile, per me e per altri ragazzi della mia città, riuscire a leggere in un'unica rivista la propria visione del mondo, ma, casualmente, abbiamo letto "Aurora" e ne abbiamo fatto un punto di riferimento importante per le nostre iniziative.
Io mi chiamo Amedeo Canale ed appartengo a quell'ambiente di «animali politici» che, nauseati dalla condotta politica del MSI e del Fronte della Gioventù, si ritrova quotidianamente a discutere di politica e filosofia rendendosi conto che solo con un'azione concreta tutto non rimane vano. Stiamo quindi cercando di non «morire lentamente».
Abbiamo cercato di imporci, ma il compromesso non ci appartiene e la nostra cultura, che si è formata su quella visione del mondo del Mussolini socialrivoluzionario così come è stata arricchita dalle idee eretiche di Ricci e di Drieu La Rochelle, ha anche trovato riferimento in quei pensatori squisitamente di sinistra come Sorel, non poteva essere accettata ed abbiamo preferito allontanarci pur di non mischiarci a coloro che per quarant'anni hanno sistematicamente calpestato tutto ciò di cui si facevano scudo.
Finalmente avevamo deciso di «fare» qualcosa di nostro ed avevamo delle ottime idee, le stavamo per mettere in pratica quando abbiamo ritenuto opportuno dedicare, per qualche tempo, un po' più d'attenzione alle riviste d'area.
Abbiamo seriamente preso in considerazione "Aurora" additandola come modello a cui rivolgersi nell'atto di creare quel qualcosa di nostro a cui accennavo prima e che vorremmo si realizzasse. Ma il settore della piccola, o nel nostro caso piccolissima, editoria è saturo e difficile da affrontare.
Consapevoli che purtroppo non ci è consentito avere mire spropositate vorremmo saper con più precisione di cosa tratta il manifesto del Movimento Antagonista - Sinistra Nazionale (che per noi sarebbe molto utile leggere) e quali sono le vostre disponibilità ad avere contatti con altre «aggregazioni non ancora organizzate» di altre città.
Le nostre intenzioni si indirizzano verso la creazione di un circolo culturale attorno a cui far gravitare una pubblicazione mensile alla quale affiancare qualcosa di estremamente interessante sul piano nazionale e, successivamente, comunque in tempi brevi, passare ad un'azione politica più concreta anche se più difficoltosa dal momento che non abbiamo più alle spalle il FdG che costituiva pur sempre un punto di riferimento logistico ed una sigla autorizzata.
Spero vogliate prendere in considerazione quanto abbiamo scritto e vogliate inviarci delle informazioni più dettagliate su quanto si è detto ad Arezzo il 12 marzo ed eventualmente delle considerazioni, dei consigli o altro sui nostri progetti.
Sicuro di una vostra celere risposta ed aspettando se è possibile, dell'altro utilissimo materiale vi informiamo di aver versato un piccolo contributo alla vostra iniziativa e vi salutiamo, sia il sottoscritto, sia quanti hanno partecipato idealmente alla stesura di questa missiva, ed attendono per poter iniziare ad operare.

 

Amedeo Canale


Evidentemente la precedente lettera dell'amico calabrese, pervenuta alla fine di febbraio, che chiedeva una copia di "Aurora", non ci ha consentito l'invio del numero 2 del periodico nel quale veniva riportata la piattaforma programmatica del movimento. Provvediamo immediatamente, chiarendo ad Amedeo quali siano le nostre ambizioni come soggetto politico e rendendoci comunque disponibili per qualsiasi ulteriore aiuto e chiarimento.

 


 

Morlupo, 11 aprile '94

 

Caro Direttore,
ti scrivo per sottoporti un'ipotesi politica (o fantapolitica) che mi sembra abbia una certa plausibilità. Mi piacerebbe che la verificassi dal punto di vista politico, controllando le date degli avvenimenti riportati per farne poi, se vorrai, un pezzo per la rivista; io purtroppo, non ho la possibilità né il tempo di farlo, né tantomeno la tua credibilità e autorità.
L'ipotesi è: «Chi protegge il PDS, che malgrado i suoi duecento inquisiti sembra non risentire minimamente di Tangentopoli, che ha invece praticamente cancellato gli altri partiti politici coinvolti, al pari del PCI-PDS nel malaffare politico italiano?».
Forse è un'ipotesi nota e scontata, ma nessuno ne parla! O forse è «una cosa che non si può dire» (ne andrebbe probabilmente della carriera e forse della stessa incolumità fisica di chi ne scrivesse...). Comunque te la espongo in sequenza cronologica:
1) Craxi (Presidente del Consiglio) inizia a parlare di «Socialismo Nazionale».
2) Un capo dell'esecutivo per la prima ed unica volta dall'8 settembre '43 mostra i denti agli USA nel noto episodio di Sigonella (O forse fece altro ancora più significativo e meno noto?).
3) Da quel momento Craxi, già referente degli interessi USA in Italia, diventa «inaffidabile» e gli Americani meditano di cambiare «cavallo».
4) La DC, alleata del PSI, è forse già troppo «sputtanata», o forse non prende in modo netto posizione contro l'azione del Capo del Governo a Sigonella (come su alcuni altri episodi...)
5) Comunque gli USA iniziano la marcia di avvicinamento al PCI.
6) Cade il Muro di Berlino e «qualcuno» suggerisce ad Occhetto di ripulire il suo partito. È la svolta della "Bolognina"; il PCI diventa PDS e aderisce all'Internazionale Socialista.
7) Occhetto viene invitato a Washington, dove incontra Bush e «brinda alla sua salute»! Roba da far annodare le budella a tutti i comunisti, i quali, invece, da buoni italiani, ingoiano tutto!
8) Gli USA si convincono: il nuovo referente per l'Italia sarà il neonato PDS, democratizzato e ripulito (il recente viaggio di Occhetto alla City di Londra lo rende vieppiù il paladino del capitalismo e della finanza internazionali).
9) L'operazione presenta un problema: come far ingoiare agli italiani (che non lo vogliono) il PDS al Governo? Ed ecco "Tangentopoli"!! La magistratura, cieca e sorda per quasi cinquanta anni, scopre improvvisamente che il Codice Penale è applicabile anche ai potenti ed apre inchieste a ventaglio. A cominciare dal PSI. Perché? Ma perché Craxi sarà un ladrone matricolato, ma è anche l'unico uomo politico italiano con le palle e quindi pericoloso, l'unico capace di operare una svolta indipendentista della politica italiana, affrancandosi dalla storica tutela USA (Sigonella ancora brucia...)! Craxi non va solo eliminato politicamente, ma va sputtanato, esposto al lubridio di massa come il peggiore dei delinquenti, per rendere non credibili sue eventuali reazioni al piano di cui sopra, e annullare eventuali rivelazioni imbarazzanti sia sul piano interno che su quello internazionale
10) Certo, c'è qualche «incidente di percorso», come la Parenti, che mette il naso negli affari sporchi del PCI-PDS, e che per questo viene eliminata da quello stesso Pool che cerca in questi giorni di fottere il Berlusca, con evidente vantaggio del PDS. Se tutto questo fosse verificato, si capirebbe perché il PDS sia riuscito a non risentire né politicamente né elettoralmente dei suoi numerosissimi inquisiti; il perché della sua spocchia, della sua arroganza, tipica del servo protetto da un potentissimo padrone.

 

Bassanelli Furio

 

In tempi non sospetti, nei nn. 1 (gennaio) e 2 (febbraio '93) di "Aurora" -quindi parecchi mesi prime delle elezioni politiche dell'aprile-, con due articoli (uno firmato da me e l'altro dall'amico Vito Errico) prendevamo posizione sulla vicenda "Tangentopoli" allora agli esordi. In questi articoli veniva avanzato il sospetto che l'azione giudiziaria intrapresa dalla Magistratura milanese rispondesse -più che ad esigenze di giustizia, innegabili- ad una ben precisa strategia politica. La corruzione, la commistione tra politica ed affari non è riducibile, come sembra sostenere la Magistratura, all'ultimo ventennio, in quanto essa ha permeato le istituzioni politico-burocratico-economiche del Paese in tutto questo mezzo secolo di repubblica. Le «mazzette» in Italia erano (e sono) una consuetudine che ha coinvolto tutti i partiti, vecchi e nuovi, nessuno escluso. Che il PCI/PDS abbia ricevuto un trattamento di favore dalla Magistratura mi sembra innegabile. Non si possono ridurre duecento inquisiti «a fatti di corruzione personali e isolati», come pretendono Occhetto e compagnia, senza avallare il sospetto che "Mani pulite" risponda a logiche che con la giustizia hanno poco a che spartire. Abbiamo la sensazione che gli interessi di Berlusconi e del PDS, in tema di inchieste giudiziarie, siano convergenti. "Tangentopoli" è una mina vagante che tutti vogliono disinnescare (Presidente della Repubblica compreso), ed hanno il potere per farlo. La «via giudiziaria» al cambiamento ha raggiunto gli obiettivi che i grandi manovratori si erano proposti: «chi avuto ha avuto, chi ha dato ha dato». Torneremo presto sull'argomento.

 

 

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